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martedì 19 marzo 2013

Canada. La Famee Furlane di Vancouver


ASSOCIAZIONI
Dal Messaggero di sant’Antonio, marzo 2013
Canada. La Famee Furlane di Vancouver

VANCOUVER - Pensavo al mio recente colloquio con Esterida Colussi, una delle molte donne impegnate in comunità, e mi tornava in mente la nota frase che recita: «Dietro ogni uomo di successo c’è una grande donna… e dietro ogni donna di successo, c’è lei stessa». Parafrasando il detto, si potrebbe affermare che, anche dietro il successo della Famee Furlane di Vancouver, ci sono stati e ci sono donne e uomini capaci e generosi. Ma, da oltre quattro decenni, c’è soprattutto lei, la friulana doc Esterida Colussi. 

La Famee è una famiglia al cui centro sta il fogolar, calamita di richiamo per grandi e piccoli. Come una brava madre di famiglia, lei è responsabile dell’andamento della casa comune e della cucina che attrae nella sede sociale le centinaia di famiglie di soci, amici e simpatizzanti. È lei a dare il tocco di eleganza e calore all’allestimento di sala e salette per le feste tradizionali e gli eventi speciali. È lei a modellare i costumi per i ballerini dei gruppi folcloristici, sempre pronta a dare una mano a molte altre iniziative, specie a carattere benefico. «Non è merito mio – ripete schiva –. Ho sempre lavorato insieme agli altri». E fa i nomi di donne e uomini che «sono la Famee Furlane di Vancouver». Solidali tra loro, fedeli alla regione d’origine e al Canada che li ha accolti e valorizzati. 

La storia di Esterida è quella di una giovane di Casarsa che, a 26 anni, lascia il paese natale per raggiungere in Canada il conterraneo promesso sposo, Giuseppe Colussi. Come tante altre coppie italiane in quegli anni, il matrimonio viene celebrato, nel dicembre 1967, nella chiesa del Sacro Cuore. «I primi due anni mi sono dedicata alla famiglia e al mio lavoro di sarta, poi sono entrata nella Famee… ed eccomi qua» aggiunge. Non ha un momento di tregua, assorbita com’è dal crescente lavoro di catering manager della Famee Furlane. Il segreto del successo è un modello di fedeltà ai piatti semplici della tradizione culturale e gastronomica della sua terra. Il menu della festa annuale di San Martino? Frico (fatto col formaggio Montasio), minestrone, polenta e tocio, brovada col muset e la gubana, tipico dolce ripieno di frutta secca. Ne vanno matti i bambini, presenti con genitori e nonni alle feste sociali. Esterida e Giuseppe Colussi hanno avuto tre figlie: Linda, Sara e Barbara. Tutte e tre sposate, dopo avere completato gli studi superiori e le rispettive specializzazioni (moda, insegnamento e turismo). «In quale lingua comunicate?». «Con mio marito in friulano, con le mie figlie in italiano, con i dieci nipoti (tra i 15 e i 2 anni) in inglese: è la loro lingua. Anche se poi traduco per loro infurlan le varie espressioni, qualcosa resterà». Brava Esterida! (Anna Maria Zampieri Pan -Il Messaggero di sant’Antonio, edizione italiana per l’estero /Inform)

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