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mercoledì 6 marzo 2013

Celebrata anche a Viterbo la prima Giornata europea in memoria dei Giusti

DIRITTI UMANI 
Per iniziativa del “Centro di ricerca per la pace e i diritti umani’
Celebrata anche a Viterbo la prima Giornata europea in memoria dei Giusti



VITERBO - Accogliendo un appello promosso dall'associazione “Gariwo-Comitato per la Foresta dei Giusti” e sottoscritto da numerose personalità della cultura e dell'impegno civile, il 10 maggio 2012 il Parlamento europeo ha istituito la “Giornata europea in memoria dei Giusti”, per ricordare “coloro che si sono opposti con responsabilità individuale ai crimini contro l'umanità e ai totalitarismi”.

Il giorno scelto per la celebrazione annuale è il 6 marzo, anniversario della scomparsa di Moshe Bejski (1921-2007), l'illustre magistrato sopravvissuto alla Shoah e presidente della Commissione dei Giusti dello Yad Vashem (il Memoriale delle vittime della Shoah).

E oggi la prima “Giornata dei Giusti” è stata celebrata anche a Viterbo per iniziativa del ‘Centro di ricerca per la pace e i diritti umani’.

Nel corso della commemorazione sono stati letti e commentati alcuni testi di Primo Levi.

A conclusione dell'incontro Peppe Sini, responsabile del Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo, ha sottolineato l'importanza di serbare, diffondere e tramandare la memoria di tutti coloro che seguendo la voce della propria coscienza ed agendo in prima persona si sono opposti alla violenza totalitaria ed ai crimini contro l'umanità: “I Giusti – ha detto -indicano una via: la via della dignità umana, la via della responsabilità che salva le vite, la via della solidarietà consapevole che vi è una sola umanità in un unico mondo casa comune di tutti gli esseri umani. I Giusti sono la prova che opporsi alla violenza anche più estrema è possibile e doveroso, la prova che il bene può prevalere sul male, la prova che la nonviolenza è in cammino. Con la forza dell'esempio i Giusti ci educano e ci persuadono e ci convocano alla responsabilità personale per l'umanità intera, alla civiltà che s'invera nella tua concreta azione buona che salva le altrui vite. Si possa noi ricordare sempre il loro insegnamento, si possa noi sempre onorarli nel nostro quotidiano agire, si possa noi essere degni del dono grande del loro essere esistiti”.(Inform)

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