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lunedì 18 marzo 2013

Cresce l’export italiano nei primi mesi del 2013


COMMERCIO ESTERO
Cresce l’export italiano nei primi mesi del 2013

Una nota di Assocamerestero sui dati Istat che evidenziano una decisa crescita del made in Italy, specie sui mercati extra-europei

ROMA – Cresce nei primi mesi del 2013 l’export italiano. Secondo i dati Istat diffusi da Assocamerestero, a gennaio si registra infatti un incremento delle esportazioni, nei dati destagionalizzati, del 4,3% su base annua, raggiungendo un valore di circa 33,2 miliardi di euro. La Germania si attesta invece, nello stesso periodo, su una crescita del 2,3% mentre resta invariato, rispetto al 2012, il livello di vendite della Francia. 

Sempre nei dati destagionalizzati, anche la bilancia commerciale segna ottimi risultati, con un avanzo che supera i due miliardi di euro, in recupero di ben 2,5 miliardi rispetto al deficit di gennaio 2012 (di 477 milioni di euro). Anche il saldo extra-energetico mostra buone performance, passando da un surplus di circa 1,8 miliardi del 2012 agli attuali 3,8 miliardi (+ due miliardi in un anno). 

“Questi risultati sono attribuibili soprattutto ai beni di investimento, ossia ai beni strumentali e prodotti intermedi, che in quota rappresentano circa due terzi dell’export italiano - afferma Gaetano Fausto Esposito, segretario generale di Assocamerestero, commentando in una nota i dati Istat sul commercio estero. “A dimostrazione di quanto i macchinari italiani siano un punto di riferimento per lo sviluppo industriale dei nostri partner commerciali, basti pensare che a gennaio – rileva - la meccanica registra da sola un attivo di 3,2 miliardi di euro, in ulteriore crescita rispetto allo scorso anno e superiore di oltre un miliardo a quello complessivo degli altri comparti del made in Italy”. 

Tra i mercati di riferimento, cresce la quota dei Paesi Extra-UE, verso cui si dirige il 46,3% dell’export italiano (+ 2,3 punti percentuali rispetto a gennaio 2012). In crescita, in particolare, le quote export in America settentrionale (da 6,8% a 7,6%) e Svizzera (da 5,5% a 5,9%), mentre in Russia e Turchia si registra solo una lieve variazione positiva. (Inform)

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