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martedì 12 marzo 2013

“Donne e mafia” a Berlino

RASSEGNE 
A cura dell’associazione “Mafia? Nein Danke!”, in collaborazione con  Coordinamento donne italiane a Francoforte e Rete Donne Germania
“Donne e mafia” a Berlino
Alla manifestazione sono intervenute l’assessore al Comune di Napoli Alessandra Clemente e la deputata Pd Laura Garavini



BERLINO - “Le donne possono fare la differenza nella lotta alle mafie. Negli ultimi anni molte mogli, figlie e parenti di mafiosi si sono rese protagoniste di una ribellione che spezza i vincoli del patriarcato e dell’omertà. Per il loro bene, e per quello dei propri figli, tante donne si sono messe dalla parte della legalità consentendo allo Stato di vincere importanti partite contro le mafie”. Lo ha detto Laura Garavini, deputata Pd eletta nella circoscrizione Estero–ripartizione Europa, alla manifestazione sul tema “Donne e mafia” tenutasi la scorsa fine settimana a Berlino.

La rassegna, curata dall’associazione “Mafia? Nein Danke!” in collaborazione con il Coordinamento donne italiane a Francoforte e con Rete Donne Germania, ha incluso una mostra fotografica, la proiezione del film di Claudio Cupellini “Una vita tranquilla” (2010) e un intenso dibattito con Alessandra Clemente, la figlia di Silvia Ruotolo, vittima innocente di camorra. Alessandra, da un mese giovanissima assessore alle politiche giovanili del Comune di Napoli, ha raccontato come proprio il dolore per la perdita della madre l'abbia indotta ad impegnarsi in progetti a sostegno di giovani camorristi.

“Le donne che si sono ribellate alla mafia hanno spesso trovato il sostegno di altre donne impegnate in prima linea per la legalità: magistrati, avvocati, sindaci, giornaliste, sindacaliste oppure familiari di innocenti, vittime di mafia”, ha detto Laura Garavini, promotrice di “Mafia, nein Danke!”.

“Il successo della manifestazione di Berlino, a cui hanno partecipato non solo italiani ma anche molti tedeschi, è di buon auspicio” - ha concluso la deputata Pd - affinché possa crescere anche in Germania una maggiore sensibilità rispetto al pericolo rappresentato a livello internazionale dalla criminalità organizzata. La toccante testimonianza di Alessandra Clemente, che è stata capace di trasformare il dolore scaturito dalla prematura morte della madre in uno straordinario lavoro per la legalità fa toccare con mano come le donne possano giocare un ruolo sempre più decisivo nel contrasto alle mafie”.(Inform)

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