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lunedì 4 marzo 2013

Giancarlo Perego: I doni di Benedetto XVI ai migranti


FONDAZIONE MIGRANTES
Giancarlo Perego: I doni di Benedetto XVI ai migranti

ROMA - Benedetto XVI ha rinunciato al ministero petrino che aveva assunto nel 2005, alla morte di Giovanni Paolo II. Una rinuncia che aiuta a leggere ancora di più un ministero dentro e al servizio della Chiesa, “nel vincolo dell’unità, della carità e della pace”, come ricorda la costituzione Conciliare Lumen Gentium, n.22. Una rinuncia che segnala e inquadra un Pontificato vissuto come profezia di una riforma della Chiesa. Negli anni del suo Pontificato (2005-2013), Benedetto XVI ci ha regalato un ricco magistero sulle migrazioni e alcuni incontri straordinari con il mondo della mobilità umana. Nel suo magistero, significative e illuminanti sono le pagine dell’enciclica Caritas in veritate dedicate al fenomeno migratorio: “meritevole di attenzione” – scrive il Papa – che “impressiona per la quantità di persone coinvolte, per le problematiche sociali, economiche, politiche, culturali e religiose che solleva, per le sfide drammatiche che pone alle comunità nazionali e a quella internazionale”. Un fenomeno, quello migratorio, che non può far dimenticare che “ogni migrante è una persona umana che, in quanto tale, possiede diritti fondamentali inalienabili che vanno rispettati da tutti e in ogni situazione” (n.62). Come pure, nel suo magistero, non possiamo dimenticare le sollecitazioni che dal 2006 al 2013 sono venute dai suoi messaggi in occasione della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato: le migrazioni come un ‘segno dei tempi’ (2006), la famiglia migrante diversa (2007), la provocazione dei giovani migranti (2008), il valore dell’ospitalità (2009), il dramma dei minori migranti (2010), le migrazioni e l’unità della famiglia umana (2011), le migrazioni e la nuova evangelizzazione (2012), le migrazioni come pellegrinaggio di fede e di speranza (2013). Tra i gesti più importanti ricordiamo le due udienze straordinarie, quasi un invito a casa per il mondo dei rom ( 11 giugno 2011) e per la gente dello spettacolo viaggiante (1 dicembre 2012). L’incontro con oltre 2500 rom nell’aula Nervi è stato come l’abbraccio del Pontefice con una porzione di popolo di Dio che rischia di essere lontana dalle nostre comunità, per ridire loro – come già Paolo VI nel 1965 – che sono “al centro e non ai margini della Chiesa”. E’ stato un incontro di famiglia, dove anche le diverse testimonianze hanno ricordato le vicende drammatiche di questo popolo europeo, ma anche il desiderio di camminare nella fede e di costruire un futuro dei tanti bambini e giovani delle famiglie rom. L’incontro con la gente dello spettacolo viaggiante è risultato un dono reciproco tra il Papa e la gente dello spettacolo: il Papa ha donato loro parole importanti perché la città e la Chiesa considerino lo spettacolo viaggiante un segno del valore della festa, ma anche di un percorso umano e di fede che chiede sacrificio e donazione. La gente dello spettacolo viaggiante ha regalato al Papa stanco e affaticato, che pochi mesi dopo avrebbe rinunciato al Pontificato, un momento di gioia, di serenità: una festa in famiglia. Grazie Benedetto XVI per questi doni che hanno fatto sentire ancora di più la Chiesa vicina al popolo in cammino, tra le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce di questo mondo. (Giancarlo Perego*/Inform) 

*Direttore generale Fondazione Migrantes

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