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mercoledì 6 marzo 2013

L'editoriale di Marco Basti: Una prima analisi del nostro voto


STAMPA ITALIANA ALL’ESTERO
Su “Tribuna Italiana” di oggi l’editoriale del direttore Marco Basti

Una prima analisi del nostro voto

BUENOS AIRES - In questa edizione pubblichiamo una serie di dati sulle recenti elezioni italiane, che riguardano la Ripartizione America meridionale, cioè il voto delle comunità italiane residenti in Argentina, Brasile, Uruguay, Venezuela e gli altri paesi del Cono Sud, che fanno parte, appunto, della citata Ripartizione della Circoscrizione Estero. 

Una prima analisi di questo voto, porta alla luce tre elementi che ci sembrano importanti e sui quali sarebbe interessante se si aprisse un dibattito sul loro significato. 

Il primo riguarda l’evidente calo della partecipazione, di circa 20 punti percentuali per quanto riguarda specificamente l’Argentina, paese dove più marcata è stata la diserzione dalle “urne postali”. Una diserzione che evidentemente si spiega per il periodo complicato per i votanti che risiedono in questo paese, alle prese prima con le feste natalizie e dopo con le vacanze estive. Quindi molti erano fuori sede quando si è presentato il postino a portare il plico elettorale. 

Inoltre il fatto che questa volta l’ordine per la Posta era di passare una sola volta, di lasciare un avviso in caso di assenza del destinatario, di trattenere la busta 48 ore nell’ufficio postale per il caso che l’interessato rispondesse all’avviso del postino e si recasse a prenderla e immediatamente dopo quei due giorni, restituire subito la busta alla sede consolare. 

Un iter deciso dalle autorità diplomatiche che, visti i precedenti e alla luce della completa mancanza di denunce su manovre con le buste, si è rivelato giusto e necessario per mettere in sicurezza questa volta, il voto degli elettori di questa parte del mondo. 

Purtroppo dicevamo, periodo estivo, distribuzione ristretta e anche mancanza di informazioni sufficienti, anche per il poco tempo a disposizione, hanno portato a ridurre il numero di coloro che hanno ricevuto la busta, o che si son rivolti ai consolati per reclamarne il duplicato o che hanno avuto il tempo per restituirla. 

Ma è evidente che è mancato anche l’interesse in una buona parte dei cittadini italiani residenti in Argentina e negli altri paesi del continente. E anche, in coincidenza con quanto avvenuto in Italia, in tanti sono stanchi della politica, delusi e magari arrabbiati con i politici, contagiati dalla nausea che prova buona parte della società italiana. E così come a Roma gli indignati hanno votato Grillo o si sono astenuti, all’estero semplicemente non si sono interessati di questo voto. E evidentemente tra quanti non hanno risposto, buona parte sono i cittadini italiani nati in Argentina, ai quali è stata proposta non solo l’immagine deteriore della politica italiana, che i media non si sono stancati di presentare, ma anche la proposta di candidati non all’altezza, buoni, apparentemente, solo perché mediatici. 

Tutte queste ragioni hanno portato al citato calo della partecipazione. 

Ma nonostante la diminuzione delle buste restituite, e questo è il secondo fenomeno, il MAIE, il Movimento Associativo degli Italiani all’Estero fondato dall’onorevole Ricardo Merlo, ha fatto una storica elezione, conquistando un cinquanta per cento in più di voti e tre seggi, due alla Camera e uno al Senato, a dimostrazione del vantaggio ottenuto sulle altre liste. 

Come va letta questa vittoria di Merlo? 

Pensiamo che ci sono due elementi che spiegano questo successo. 

Da una parte la struttura creata dall’onorevole in tutta l’America Meridionale. Una presenza capillare, creata con pazienza in alcune città da oltre cinque anni, in altre più recentemente, ma già attiva almeno da due anni. Una presenza che nell’ultimo anno si è estesa anche nelle altre ripartizioni della Circoscrizione Estero, in una delle quali, l’America Settentrionale e Centrale, ha conquistato un altro seggio alla Camera. 

Ma fondamentalmente quella presenza capillare è fatta di dirigenti delle associazioni italiane, in gran parte giovani, ai quali Merlo ha trasmesso un sentimento di appartenenza, ha mostrato degli obiettivi ed è riuscito a svegliare in loro l’impegno a partecipare. 

Anche se i voti non si rovesciano da una lista all’altra come se fosse il contenuto di un bicchiere, c’è da far notare che gli oltre 60mila voti ottenuti dalla lista Associazioni Italiane in Sudamerica del sen. Pallaro, nelle elezioni del 2008, si sono divisi fra il candidato senatore che l’AISA ha avuto nella lista del Pd (Francisco Nardelli, infatti, ha ottenuto 22mila voti di preferenza) e il MAIE, che ha ottenuto circa cinquantamila voti in più. 

Prendendo quindi il dato del calo della partecipazione e l’ottimo risultato ottenuto da Merlo, si può dire che gran parte di coloro che hanno votato a queste elezioni, sono i cittadini maggiormente legati alla collettività, alle sue istituzioni e fondamentalmente alle sue associazioni. E’ stato il voto di coloro che partecipano di più alla vita della comunità e che si sentono maggiormente legati all’Italia. Quindi è un voto più consapevole. E quel voto lo ha sollecitato il MAIE, che è stato premiato con un cinquanta per cento in più di adesioni. 

Un voto che probabilmente avrà delle conseguenze in altre sedi, dentro e fuori dalla nostra comunità. (Marco Basti - Tribuna Italiana /Inform) 

marcobasti@tribunaitaliana.com.ar

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