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venerdì 8 marzo 2013

L’impatto della crisi economica sulla condizione femminile in Italia


RICERCHE
L’impatto della crisi economica sulla condizione femminile in Italia

In occasione della Giornata della Donna, l’Eurispes diffonde alcuni dati sull’impatto della recessione su consumi e comportamenti delle donne

ROMA – In occasione della Festa internazionale della Donna, l’Eurispes fotografa l’impatto della crisi economica sulla condizione femminile in Italia, che spiegano in gran parte i cambiamenti adottati dalle famiglie al moltiplicarsi delle difficoltà. 

Secondo i dati raccolti per la stesura del Rapporto Italia 2013, il 66,4% delle donne avverte un peggioramento della propria situazione economica, che si riflette sul proprio stile di vita ed incide sulla gestione della famiglia e sulla necessità di svolgere più mansioni contemporaneamente. 

Le donne sono quindi le più preoccupate per la difficile condizione di crisi del Paese,che all’ambito economico e sociale si estende ora al quadro politico-istituzionale. 

Nel 62,2% dei casi le donne si trovano costrette ad utilizzare i risparmi messi da parte per pagare le spese necessarie al sostentamento della famiglia, mentre – rileva l’Eurispes – l’81,8% delle intervistate segnala l’impossibilità di risparmio, il 40,2% incontra difficoltà per saldare le rate del mutuo per la casa e il 34,3% ad onorare il pagamento del canone d’affitto. 

A preoccupare è anche il carico fiscale, considerato in aumento da oltre il 65% delle intervistate, che ritengono per l’80% indispensabile un suo alleggerimento per riattivare i consumi e dare respiro alle imprese. La donne indicano inoltre quali priorità per il prossimo governo l’aumento delle pensioni minime (91%), l’introduzione di nuove politiche a sostegno delle imprese (90,3%), maggiori tutele per i lavoratori (88,6%) l’aumento degli investimenti in ricerca e sviluppo (88,5%). Tra gli altri interventi ritenuti urgenti, segnalata anche la riforma della legge elettorale (87,2%), l’introduzione dei meccanismi della redistribuzione delle ricchezza (86,9%), il rientro dei capitali dall’estero (85,9%) e la modifica dei meccanismi di accesso al credito (83%). 

Ancora difficile il rapporto con il contesto lavorativo, specie a causa delle retribuzioni – il 50,9% dichiara di non essere soddisfatta di questo aspetto – e della mancanza di opportunità per valorizzare le competenze acquisite nel percorso formativo – il 63% delle intervistate afferma di non essere soddisfatta delle proprie possibilità di carriera. Oltre il 65% delle donne dichiara poi di non essere in grado di fare progetti per il futuro, di non essere in condizione di fare spese importanti – il 63% - di essere costretta a dover cercare un’altra occupazione per far fronte alle spese – il 38%. 

Un quadro di sofferenza che emerge in particolare nelle regioni del Nord-Est e del Sud. 

Il 76,6% delle italiane intervistate dall’Eurispes (Rapporto Italia 2013) nel corso dell’ultimo anno ha constatato una diminuzione del proprio potere d’acquisto, cioè della capacità di fare acquisti per mezzo delle proprie entrate. Gli strumenti per affrontare la situazione sono il ricorso ad acquisti in saldo, la riduzione di spese per regali, pasti fuori casa, viaggi e vacanze, e spese per articoli tecnologici (accorgimenti adottati da oltre l’80% delle intervistate). Tengono meglio le spese per prodotti alimentari di qualità e per gli spostamenti su mezzo privato. 

Tra i segnali più drammatici di affanno delle italiane gli acquisti a rate (il 30,9% delle donne si è rivolto al credito al consumo) e le altre forme di finanziamento (il 31,6% si è rivolta ad un compro oro). Si moltiplicano anche gli acquisti su internet o attraverso l’iscrizione a gruppi di acquisito. Per approfondimenti: http://www.eurispes.eu/content/quattro-istantanee-l8-marzo. (Inform)

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