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giovedì 7 marzo 2013

“Lo sguardo di Michelangelo. Antonioni e le arti” , a Ferrara, dal 10 marzo al 9 giugno


11.GRANDI MOSTRE
A Ferrara, Palazzo dei Diamanti, dal 10 marzo al 9 giugno
“Lo sguardo di Michelangelo. Antonioni e le arti”



FERRARA – Una grande mostra su Michelangelo Antonioni dal 10 marzo al 9 giugno nelle sale di Palazzo dei Diamanti, a Ferrara.

L’esposizione “Lo sguardo di Michelangelo. Antonioni e le arti” , a cura di Dominique Païni, già direttore della Cinémathèque Française, è organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte e dalle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara-Museo Michelangelo Antonioni, in collaborazione con la Cineteca di Bologna

La rassegna celebra uno dei padri della cinematografia moderna, protagonista dell’arte e della cultura del secolo scorso, la cui attualità resta ancora oggi indiscussa. L’opera del grande maestro ferrarese scomparso nel 2007, ha oltrepassato i confini della settima arte, traendo ispirazione dalle arti figurative ed esercitando a sua volta su di esse un notevole ascendente, così come sul cinema di ieri e di oggi.

La straordinaria carriera di Antonioni è narrata a partire dal prezioso patrimonio del Comune di Ferrara: film, libri, dischi, fotografie, oggetti personali, soggetti e sceneggiature originali, documenti rari e lettere dei maggiori artisti e intellettuali dell’epoca, permettono di ripercorrere la vita e l’opera del regista e restituiscono un vivido spaccato del tempo in cui lavorò. Queste testimonianze sono accostate alle opere d’arte dei maestri del Novecento che lo hanno ispirato, da Pollock a Rothko, da De Chirico a Morandi.

Il percorso espositivo, articolato in nove sezioni, alterna un racconto cronologico ad alcuni approfondimenti tematici che evidenziano le polarità della sua poetica: le nebbie della nativa pianura padana e la luce abbagliante dei deserti in cui sono ambientati i capolavori della maturità; il periodo “del bianco e nero” e quello “del colore”; la bellezza notturna di Lucia Bosè e la solarità di Monica Vitti; l’indolenza della mascolinità latina protagonista dei primi lungometraggi e la vitalità della gioventù anglosassone degli anni Sessanta e Settanta; la straniante modernità delle grandi metropoli e dei centri industriali e il fascino silenzioso dei rilievi delle Montagne incantate. La rassegna ripercorre così l’intera parabola creativa di Antonioni, attraverso un suggestivo dialogo tra film e pittura, letteratura e fotografia.(Inform)

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