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martedì 19 marzo 2013

ONG
Focsiv: “Raccogliamo l’invito di papa Francesco a custodire il Creato partendo dai più poveri”



ROMA - Focsiv raccoglie l’invito rivolto oggi nell’omelia di papa Francesco nel giorno di San Giuseppe di “Custodire Gesù con Maria, custodire l’intera creazione, custodire ogni persona, specie la più povera, custodire noi stessi: ecco un servizio che il Vescovo di Roma è chiamato a compiere, ma a cui tutti siamo chiamati per far risplendere la stella della speranza: Custodiamo con amore ciò che Dio ci ha donato!”.

Unendosi agli auguri per l’onomastico del papa emerito Joseph Ratzinger, il presidente della Focsiv Gianfranco Cattai ricorda la catechesi del 6 febbraio scorso durante l’udienza generale in cui Benedetto XVI affermava che “l’uomo deve riconoscere il mondo non come proprietà da saccheggiare e da sfruttare, ma come dono del Creatore, segno della sua volontà salvifica, dono da coltivare e custodire” e la necessità di una “conversione ecologica” cui richiamava già nel 2001 Giovanni Paolo II.

Promuovere la sostenibilità ambientale è la strada scelta dalla Focsiv, che nel 2009 ha promosso in collaborazione con gli Uffici della Conferenza Episcopale Italiana ed un significativo cartello di organizzazione cattoliche la Campagna “Crea un clima di giustizia” sul VII Obiettivo del Millennio e come si legge nell’Appello della stessa è necessario fare pressione sulle Istituzioni di governance mondiale affinché stabiliscano regole condivise ed eque per affrontare le sfide poste dai cambiamenti climatici e che, allo stesso tempo, i leader politici, in particolare nei paesi industrializzati, ammettano le loro responsabilità, promuovendo la sostenibilità ambientale senza scaricare i costi delle soluzioni individuate nei paesi a Sud del mondo.

Aggiunge Cattai: “Secondo Undp, la povertà non è inevitabile. Secondo un modello matematico con 12 politiche adatte, nel 2050 si potrebbe eliminare la povertà o ridurla drasticamente ad appena 96 milioni. Al contrario se non saranno raggiunti i necessari accordi sui cambiamenti climatici potrebbe crescere fino a raggiungere i 3 miliardi di persone”.

Ma per Focsiv, come richiamato da papa Francesco nell’omelia odierna, “per “custodire” dobbiamo anche avere cura di noi stessi … Custodire vuol dire allora vigilare sui nostri sentimenti, sul nostro cuore, perché è proprio da lì che escono le intenzioni buone e cattive: quelle che costruiscono e quelle che distruggono!” ed è quindi fondamentale affiancare all’impegno di lobbying ed advocacy, quello per l’educazione alla custodia del Creato ed a nuovi stili di vita.

“Impegno – afferma Cattai - su cui la Chiesa italiana è chiaramente in cammino, come si può vedere dai lavori dell’ultimo seminario svoltosi ad Assisi l’1 e il 2 marzo promosso dall’Ufficio nazionale per i problemi sociali ed il lavoro, dal Servizio nazionale per il Progetto Culturale e dall’Ufficio Nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della Cei ed a cui Focsiv ha collaborato. E – conclude Cattai - gli orientamenti pastorali della Chiesa italiana per questo decennio ci sollecitano in tal senso. Focsiv crede che custodire il Creato significhi partire prima di tutto da noi stessi: cambiare comportamenti, abitudini, educarci ed educare ad nuovo rapporto con le cose, con le persone, con la natura, con la mondialità”.(Inform)

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