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mercoledì 20 marzo 2013

Papa Francesco ripropone una speranza che suona da monito a chi comanda


ASSOCIAZIONI
Gianni Bottalico, presidente nazionale Acli, sull’omelia di inizio pontificato
Papa Francesco ripropone una speranza che suona da monito a chi comanda

ROMA - “Da papa Francesco parole profetiche e ricolme di speranza evangelica ma che suonano di condanna ai poteri reali contemporanei”. Questo il commento del presidente nazionale delle Acli, Gianni Bottalico all’omelia di inizio pontificato di papa Francesco. 

“«Le parole del papa gesuita latinoamericano, - continua Bottalico - che adombrano il programma del suo pontificato, costituiscono per i giovani un ideale cui ispirarsi, per tutti i credenti una testimonianza da dare. 

Papa Begoglio ha riproposto concetti nello stesso tempo antichi e nuovi: la logica evangelica delle beatitudini, del “beati gli ultimi” e l’idea francescana della “custodia” del creato e della dignità di ogni uomo, fondate sulla “custodia” del mistero del Figlio incarnato. 

Ma in ognuno di noi, nella Chiesa, nella società, nelle istituzioni, nei poteri effettivi che governano il mondo vi sono delle resistenze ad una simile logica che intende ogni forma di potere come servizio, ed allora prendono il sopravvento i tanti disegni di morte che anche nel mondo d’oggi “distruggono e deturpano il volto dell’uomo e della donna” ». 

«Da questa omelia – conclude Bottalico – emerge un impegnativo programma per i cattolici nel mondo, fondato su una apertura al prossimo che sa leggere con realismo gli avvenimenti, è attenta a ciò che li circonda, e sa prendere le decisioni più sagge. 

La scommessa di papa Bergoglio è la scommessa per la quale esistono le Acli: che dalla sensibilità agli altri, dalla fraternità, si possa ancora aprire l’orizzonte della speranza, "aprire uno squarcio di luce in mezzo a tante nubi", addensate a causa dell’attuale crisi finanziaria che sta drammaticamente scombussolando la vita dei lavoratori e delle famiglie ed i fragili equilibri internazionali». (Inform)

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