Per il reindirizzamento cliccate link to example

venerdì 12 aprile 2013

Ad Hannover si discute di “Energia, Trasporti e Sostenibilità”


CONVEGNI
Ad Hannover si discute di “Energia, Trasporti e Sostenibilità” 

Alla Hannover Messe un’iniziativa organizzata dal Consolato generale d’Italia e la Metropolregion di Hannover, Braunschweig, Göttingen, Wolfsburg 

HANNOVER – Si è svolto il 10 aprile pesso la Hannover Messe il convegno “Energia, Trasporti e Sostenibilità” organizzato dal Consolato generale d’Italia e la Metropolregion di Hannover, Braunschweig, Göttingen, Wolfsburg, in vista degli obiettivi ambientali e di sviluppo contenuti nella strategia “Europa 2020” della Commissione Europea. “Temi propri dello sviluppo sostenibile e dei cambiamenti in atto nel panorama europeo dell’energia e dei trasporti e occasione per presentare le principali sfide del prossimo decennio in cui sono impegnate l’Italia e la Germania – ha affermato l’ambasciatore d’Italia, Elio Menzione, in proposito. 

Sul tema energetico, filo conduttore del convegno e problema centrale delle economie industrializzate quale elemento strategico non solo per le produzioni, ma anche per la sopravvivenza qualitativa delle collettività, il vice presidente della Commissione Europea e Commissario per l’Industria, Antonio Tajani, nel messaggio di saluto ha detto che “l’Unione Europea si muove verso la prospettiva di una politica energetica comune e più integrata sia fra gli Stati membri che tra essi e i partners commerciali principali”. Secondo la Commissione, le energie rinnovabili sono al centro di tutte le iniziative intese a realizzare un’economia a basse emissioni di carbonio e sono un elemento cardine della strategia dell’Unione in materia di energia. Non sempre le politiche energetiche dei Paesi membri sono state e sono convergenti su questa tematica, per cui “va sollecitato l’avvio di un colloquio teso a raggiungere politiche condivise in tema di sicurezza dell’approvvigionamento, del mercato interno dell’energia e della politica estera energetica comune”. 

L’Europa si pone come obiettivo una diminuzione progressiva delle emissioni di CO2 nell’ordine del 20% entro il 2020 per ridurla di un ulteriore 30% negli anni successivi. L’obiettivo primario della limitazione della dipendenza da fonti fossili intende oscurare l’uso dell’energia nucleare nonostante i costi assai competitivi che quest’ultima ancora rappresenta e si pone quale processo irreversibile per diversi Paesi europei come la Germania, dove il governo tedesco della cancelliera Merkel ne ha fatto un cavallo di battaglia di successo. 

Tra gli interventi, viene segnalato quello di Giorgio Simbolotti dell’Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, che ha illustrato il progetto di sviluppo delle celle solari a concentrazione (CSP), che l’Enea porta avanti dal 2001, per accrescere l’efficienza delle tecnologie “solare a concentrazione”. Questa ricerca ha portato alla realizzazione da parte di Enel dell’impianto da 5 mw di Priolo (Sicilia). La componente rivoluzionaria di questa nuova generazione di impianti - ha spiegato Simbolotti - risiede nell’uso di una particolare miscela di sali per convogliare il calore della radiazione luminosa e allo stesso tempo limitare il rischio di guasti e incendi legato alle temperature elevate. Questa tecnologia è particolarmente efficace nei paesi della c.d. “cintura del sole” quali il sud dell’Europa, il sud-ovest degli Stati Uniti e il Medioriente. A questi si aggiungono anche molti paesi ad alto tasso di sviluppo quali India, Cina e America latina. Un altro fattore chiave di questo sistema – si legge nella nota diffusa dal Consolato generale in proposito - è la bassissima emissione di anidride carbonica e gas serra. A livello globale, la tecnologia CSP, sviluppata principalmente in Italia e Germania, ha raggiunto i 1.9 GW istallati e un potenziale di altri 20 GW in impianti in realizzazione – in particolare in Spagna, Arabia Saudita e Emirati Arabi. 

La stessa Germania, infatti, anche grazie al sostegno del sistema finanziario tedesco, sta realizzando investimenti considerevoli nella riconversione del nuovo sistema energetico, basato principalmente sull’energia solare ed eolica, teso prioritariamente a ridurre l’esposizione del mercato energetico interno all’instabilità dei mercati esteri dei prodotti petroliferi, sollecitando nel contempo lo sviluppo di partnership economiche. Su questo argomento si è soffermato nel suo intervento introduttivo anche l’ambasciatore Menzione affermando che “siamo tuttavia consapevoli che la transizione e l’implementazione di un sistema basato su fonti rinnovabili comporterà quasi sicuramente un innalzamento dei costi unitari dell’energia. Costi per il cui abbattimento è fondamentale la ricerca sulle tecnologie delle innovabili”. “Sarà quindi una rincorsa tra costi e ricerca – ha aggiunto - se vorremo essere da un lato meno dipendenti dalle fonti fossili e più competitivi con le fonti alternative per abbandonare definitivamente il nucleare”. 

Altro tema trattato quello dei trasporti, ove sono state esposte sia le ultime innovazioni introdotte non solo in termini ambientali, ma anche e soprattutto per decongestionare la rete secondo criteri rispettosi della natura e delle esigenze della produzione. Maria Margherita Migliaccio, direttore generale per lo sviluppo del territorio, la programmazione ed i progetti internazionali del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha illustrato i progetti con i quali si intende modificare il sistema dei trasporti italiano nel prossimo decennio, considerando anche il fatto che l’ammodernamento e lo sviluppo delle infrastrutture ferroviarie legate ai corridoi transnazionali europei “gioca un ruolo fondamentale per promuovere ed assicurare un futuro costante sviluppo dei commerci e dell’economia”. “Oggi più del 40% delle ditte italiane fa largo uso di un network di produzione internazionale e l’esigenza di un sistema di trasporti efficace è irrinunciabile per vincere le sfide del sistema-Paese in un contesto europeo ed internazionale – ha detto Migliaccio, elencando i progetti chiave su cui il ministero si sta focalizzando: l’asse ferroviario Berlino – Verona / Milano, Bologna, Napoli, Messina, Palermo, parte del futuro Corridoio Helsinki – La Valletta; l’asse ferroviario Lione – Trieste; il progetto 24 – Lione / Genova, Basilea, Duisburg, Rotterdam / Anversa; il raccordo con il progetto 21, Corridoio Baltico-Adriatico, che riguarda in particolar modo le “autostrade del mare” in raccordo con i traffici nel mediterraneo orientale. Per l’attuazione di questi progetti, il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti nel Piano Nazionale Reti e Mobilità ha previsto un investimento in infrastrutture per circa 2600 miliardi di euro. Le realizzazioni chiave sono: la modernizzazione del tunnel del Brennero,lo sdoppiamento della linea Palermo – Messina e il potenziamento dei porti di Bari, Taranto e Augusta. 

Ed è in questa direzione che è stato presentato in anteprima al convegno il progetto realizzato da Ferrovie dello Stato in joint venture con una impresa privata nel settore dei trasporti, la Arcese Trasporti spa, che anticipa la strategia desiderata dall’Unione Europea. "Se è vero, infatti, che il trasporto su ruota è fondamentale per il commercio, è altresì vero - afferma l’amministratore delegato di Arcese Trasporti spa, Bertolone, che “le innovazioni introdotte dai motori Euro 5 non hanno eliminato una delle fonti di inquinamento ambientale”. “Il nostro progetto consentirà il collegamento dei porti del nord della Germania con l’Italia – ha detto - trasportando le merci per quasi la totalità del percorso su rotaia e non più su ruota. Si tratta di un progetto che merita attenzione perché con esso si riescono a rispettare tempi di consegna, rispetto dell’ambiente e costi per le imprese, trinomio importante per la nostra economia e per il patrimonio naturale che viene così preservato totalmente dalla veneficità dei gas di scarico”. Con questo progetto i Laender della Bassa Sassonia e dell’Assia, che rappresentano le aree più importanti per lo smistamento di grandi quantitativi di merci in Europa, “tireranno un sospiro di sollievo e certamente meno inquinato”. Infatti, una parte consistente di questo traffico che si sviluppa sui corridoi Helsinki – La Valletta e Rotterdam-Genova, congiungendo Hannover con molteplici importanti realtà portuali ed industriali italiane. In quest’ottica si inserisce la realizzazione di una piattaforma logistica ferroviaria che collegherà il porto dello JadeWeser, strategico per i grandi mercantili, ed Amburgo in direzione Hannover. 

Altro tema trattato il rapporto tra agricoltura, considerata motore della crescita, ed innovazione. “Produrre di più e di qualità più elevata”: così ha introdotto la sua relazione Frederik Klein, marketing manager della New Holland Agricolture, azienda del Gruppo Fiat Industrial attivo nel settore delle macchine agricole. Le innovazioni della New Holland si basano sul concetto di “Clean Energy” quale “motore per una rivoluzione energetica dell’azienda agricola”. “Le tecnologie fornite da New Holland – ha spiegato Klein - sono studiate per consentire l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili ed eco-sostenibili interamente o in parte prodotte dall’azienda stessa sfruttando le proprie risorse restanti dalla produzione. I nuovi motori Eurotier di New Holland, dall’evoluzione degli standard imposti Tier 4, possono essere alimentati a etanolo, metano o misto metano - idrogeno prodotti dagli impianti a biomassa o elettrolisi dell’azienda e abbattono del 10% il consumo di carburante e del 90% le emissioni di ossido di azoto. Inoltre, la gamma si sta evolvendo seguendo i principi del “Precision Land Management”, l’agricoltura di precisione, che permette di aumentare le rese fino al 40% attraverso una migliore gestione delle risorse e di risparmiare fino al 50% dei fertilizzanti con un più corretto uso delle sementi”. Klein ha quindi illustrato nel dettaglio l’impianto sperimentale di Bettola, dove generatori eolici, impianti fotovoltaici, processi di trasformazione della biomassa e dei biogas, producono tutta l’elettricità di l’azienda ha bisogno e grazie al trattore NH² a zero emissioni, è stata realizzata la prima azienda pilota energeticamente indipendente. 

Infine, si è discusso del tema “Energia per un più equilibrato sviluppo urbano”. Giovanni Maria Ferraris, presidente del Consiglio comunale della Città di Torino, ha illustrato quanto è stato fatto per il progetto Smart City che simboleggia questa forma innovativa, nata a Rio de Janeiro, e che “costituisce un esempio di implementazione intelligente delle tecnologie al fine di migliorare la vita comune e ridurre gli sprechi negli ambiti più disparati, che vanno dal settore energetico a quello della gestione dei rifiuti”. La città di Torino, in stretta collaborazione con il Politecnico di Torino, ha fatto propria la filosofia di sviluppo legata alle c.d. Smart Cities elaborando il Turin Acion Plan for Energy e un intero progetto onnicomprensivo denominato Torino Smart City. La nuova visione cittadina è così spiegata dalle parole di Ferraris: “Oggi stiamo proseguendo in quella trasformazione urbanistico-sociale avviata a metà degli anni ’90, da città a forte impronta industriale a città del design, della information and communication technology, della ricerca, della cultura, con una fortissima attenzione alla qualità della vita dei propri cittadini: in altri termini da one company town a città centro di innovazione”. Per queste realizzazioni la città dal 2001 ha stanziato 8 miliardi di euro. “Già nel 2005 – evidenzia Ferrarsi - la città aveva ridotto il fabbisogno energetico cittadino del 20% intervenendo su tre punti specifici: efficienza energetica degli edifici, mobilità e teleriscaldamento. La via intrapresa seguendo il Covenant of Mayors per la riduzione delle emissioni, ha portato la città in condizioni di abbattere entro il 2020 le emissioni di CO2 del 40% di pari passo con un abbattimento dei costi di gestione di quasi 800 milioni di euro l’anno”. 

Ha concluso il convegno il Console generale, Gianpaolo Ceprini, che ha detto: “siamo consapevoli che ogni innovazione non è fine a se stessa e che deve coniugarsi con il sistema economico in cui essa dovrà operare”. “Le nostre economie in questo momento sono assillate dal tema della crescita, dal rilancio della crescita produttiva e occupazionale, con particolare riguardo al nostro Paese. I dati non sono rassicuranti, non solo per l’Italia, ma per l’Europa nel suo insieme, tuttavia – ha aggiunto - non c’è crescita che possa reggere se non è competitiva nelle nuove condizioni del mercato globale, e sappiamo che non ci può essere crescita senza innovazione, in modo particolare in un settore strategico come quello dell’energia”. 

“La corsa tecnologica sta cambiando il mondo – ha concluso Ceprini - e in un certo senso va tutto rimesso in discussione, rivisto seriamente; e dobbiamo fare in modo che da queste riflessioni nascano comportamenti adeguati alle prove che abbiamo dinnanzi, e realmente validi per poter superare le sfide di oggi e di domani”. (Inform)

Nessun commento:

Posta un commento