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martedì 9 aprile 2013

Giovanni Rapanà (Cgie): “E’ assolutamente necessario rivedere la legge sul voto all’estero”


ITALIANI ALL’ESTERO
Giovanni Rapanà (Cgie): “E’ assolutamente necessario rivedere la legge sul voto all’estero”

TORONTO – “Mi sembra urgente rivedere, appena possibile e comunque prima che si ritorni a votare, le modalità per il voto degli italiani all’estero, che come è noto eleggono 18 parlamentari: 12 deputati e 6 senatori. Se nello spirito, la legge Tremaglia voleva far partecipare gli italiani all’estero al processo democratico dell’Italia, nella realtà la sua applicazione pratica ha ben poco di democratico.” Lo afferma Giovanni Rapanà, consigliere del Cgie Canada, che alle ultime elezioni si è candidato per il Partito democratico alla Camera nella circoscrizione America settentrionale e centrale. 

Rapanà sostiene come le stesse modalità di voto all’estero portino a confusione. “Le numerosissime schede nulle – spiega il consigliere del Cgie - lo confermano: una media del 14% di schede nulle all’estero, contro il 2% circa dell’Italia”. Per quanto poi riguarda lo spoglio delle schede Rapanà, che ha seguito a Castelnuovo di Porto l’andamento dello scrutinio, ricorda che nel Centro polifunzionale erano presenti 1.361 seggi ed operavano 8.166 addetti allo scrutinio. 

In questo ambito il consigliere del Cgie afferma di aver constatato la presenza di scelte diverse da seggio a seggio per quanto riguarda l’annullamento dei voti in base al ritrovamento dei tagliandi elettorali nel plico, ma non nella busta prevista. Da Rapanà viene anche segnalato lo stato di abbandono delle circa 9000 persone che operavano a Castelnuovo di Porto. Non c’era - afferma - né acqua per bere, né prese di corrente, né illuminazione all’esterno per vedere dove si mettevano i piedi. “Questa situazione, scusate la mia franchezza, mi è sembrata la manifestazione più emblematica della considerazione che l’Italia nutre per gli italiani all’estero. In questo contesto – conclude Rapanà - sono scaturiti 18 parlamentari eletti all’estero, 6 senatori e 12 deputati, molti dei quali hanno già dimenticato le promesse fatte agli elettori, ma sicuramente nessuno di loro farà nulla per cambiare questa orrenda legge sul voto degli italiani all’estero”. (Inform)

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