Per il reindirizzamento cliccate link to example

lunedì 8 aprile 2013

Il circo delle chiacchiere in Tv


IL PUNTO DI DINO NARDI
Il circo delle chiacchiere in Tv

ZURIGO - Complice una fastidiosa malattia che mi sono beccato mentre mi trovavo in Toscana e che mi ha costretto per diversi giorni ad essere prigioniero delle mura domestiche e quindi a passare il tempo tra la lettura e la ricerca di un programma interessante alla televisione, mi sono accorto che in Italia c'è una incredibile sovrabbondanza di informazioni di carattere politico che, probabilmente, non ha uguali in nessun altro Paese europeo. 

Tralasciando la carta stampata e la radio, basta pensare a quello che trasmettono le varie reti televisive (RAI, Mediaset, La7 e senza considerare Sky o le tante TV locali). Innanzitutto ogni rete ha i suoi telegiornali giornalieri che vengono mandati in onda con una frequenza tale che le notizie (anche e soprattutto di carattere politico) vengono diffuse praticamente ogni mezz'ora e magari anche ripetute nell’arco della stessa giornata dalla mattina presto a sera tardi per cui non esiste assolutamente il rischio di perdersi niente! 

Ai TG si aggiungono, poi, i programmi di approfondimento politico ai quali partecipano abitualmente i soliti giornalisti e politici di questo circo mediatico televisivo italiano che solo recentemente si è rinnovato e ringiovanito in qualche personaggio politico. 

Programmi di approfondimento (dove, peraltro, sembra tassativamente proibito parlare delle problematiche degli italiani all’estero) che iniziano fin dal mattino presto con La7 che, dal lunedì al sabato, apre con OMNIBUS per poi proseguire con COFFEE BREAK e L'ARIA CHE TIRA. In contemporanea RAITRE trasmette AGORÀ mentre RAIUNO, nel suo contenitore UNOMATTINA, dedica ampi spazi pure alle notizie ed agli approfondimenti politici anche con interviste, come pure nell'altro suo contenitore quotidiano del pomeriggio LA VITA IN DIRETTA. 

Ovviamente, per non essere da meno e ci mancherebbe vivendo in regime di concorrenza, abbiamo anche CANALE 5 con i suoi contenitori quotidiani di MATTINO CINQUE e POMERIGGIO CINQUE che dedicano la dovuta attenzione all'attualità politica con servizi ed interviste. 

Naturalmente l'approfondimento politico non poteva non esserci nella fascia oraria preserale e quindi La7 offre dal lunedì al venerdì OTTO E MEZZO che, nel fine settimana, viene sostituito da IN ONDA, quindi il lunedì sera presenta il programma PIAZZA PULITA, il giovedì SERVIZIO PUBBLICO ed il venerdì, in seconda serata, ZETA. Da parte sua RAIUNO manda in onda la domenica pomeriggio L'ARENA e dal lunedì al giovedì, in seconda serata, PORTA A PORTA. Mentre RAIDUE presenta ogni venerdì in seconda serata L'ULTIMA PAROLA ed infine, per restare sempre in Rai, abbiamo RAITRE che alla domenica offre nel pomeriggio IN MEZZ’ORA ed alla sera PRESA DIRETTA, al martedì sera BALLARÒ, senza dimenticare il suo TG LINEA NOTTE che va in onda in tarda serata dal lunedì al venerdì. Tra le reti di Mediaset abbiamo, poi, RETE4 che al lunedì presenta QUINTA COLONNA. 

A tutti questi programmi (certamente ne avrò dimenticato qualcuno!) aggiungiamo infine gli "speciali" che le varie reti presentano in determinate occasioni quando l'attualità politica lo impone (sic!) come, per esempio, nei momenti elettorali o nella formazione di nuovi governi. 

Morale: in un Paese come questo, con un diluvio di informazioni politiche di questa portata, l'elettorato dovrebbe essere in condizione di poter decidere con grande cognizione di causa a chi dare il proprio voto nel momento delle elezioni, siano esse amministrative o politiche. Invece l'assurdo (ovviamente a mio avviso) è che dopo venti anni gli elettori italiani, come attestano i risultati delle recenti votazioni politiche, credono ancora a Silvio Berlusconi ed alle sue promesse da marinaio (rimborso dell'IMU incluso); oppure di poter risolvere i problemi del Paese dando la fiducia al “Salvatore della Patria” di turno, cioè a Beppe Grillo, dopo aver creduto in passato a Leoluca Orlando, Mario Segni e Antonio Di Pietro. 

Ma forse la spiegazione di tutto questo l’ha data il giornalista e scrittore Beppe Severgnini nel suo recente libro "La pancia degli italiani" quando scrive che in Italia coloro che leggono abitualmente i quotidiani e seguono gli approfondimenti politici delle varie televisioni sono sempre i soliti cinque milioni di italiani. Troppo pochi? Evidentemente si! (Dino Nardi* -Inform) 

* Comitato di presidenza del CGIE ( nardi.svizzera@bluewin.ch )

Nessun commento:

Posta un commento