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martedì 23 aprile 2013

Italia in campo per lo sviluppo della sanità pubblica palestinese

FORMAZIONE

Progetto promosso dalla Seconda Università di Napoli

Italia in campo per lo sviluppo della sanità pubblica palestinese


ROMA - Contribuire allo sviluppo della sanità pubblica palestinese e, attraverso il miglioramento delle condizioni di vita, favorire la distensione tra i popoli in Medio Oriente. Queste la finalità del progetto di cooperazione italo-palestinese promosso dalla Seconda Università di Napoli (Sun). In collaborazione con altri atenei e istituzioni scientifiche, i docenti della Sun si occuperanno della formazione di medici e ricercatori che operano in Cisgiordania sulle nuove tecniche di laparoscopia ed endospcopia mininvasiva. Il progetto - spiega la Farnesina - sviluppa e aggiorna una precedente esperienza svolta negli ultimi tre anni e ha un costo di un milione di euro, finanziato per il 70% dalla Direzione generale per la Cooperazione e lo sviluppo del ministero degli Esteri e per il 15% dall'Autorità palestinese e dalla Sun.

Coinvolti i cinque ospedali pubblici palestinesi

"E' una tappa nel processo che porterà all'attuazione dell'intesa siglata a Roma nel 2009 - spiega il direttore generale della Cooperazione e dello Sviluppo del ministero degli Esteri, Giampaolo Cantini - con il quale si è costituito l'organismo intergovernativo bilaterale. Sono occasioni in cui prende vita concretamente il cosiddetto sistema Paese, grazie al coinvolgimento di università, aziende, centri di eccellenza e degli interventi di cooperazione". L'iniziativa riguarderà i cinque ospedali pubblici palestinesi (Hebron, Nablus, Jenin, Beit Jala e Gerico) e prevede corsi di formazione in loco, momenti di e-learning a distanza e stage del personale medico palestinese nei centri di eccellenza italiani. (Inform)

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