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giovedì 11 aprile 2013

“Mi ritrovai in una sala oscura. Il fantastico viaggio di Dante nei gironi pellicolari”


SOCIETÀ DANTE ALIGHIERI

Il 17 aprile a Roma conferenza del critico cinematografico Massimo Cardillo

“Mi ritrovai in una sala oscura. Il fantastico viaggio di Dante nei gironi pellicolari”




ROMA “Mi ritrovai in una sala oscura. Il fantastico viaggio di Dante nei gironi pellicolari”. E’ il titolo della conferenza che lo storico e critico cinematografico Massimo Cardillo terrà a Roma il 17 aprile ,ore 17.30, presso la Sede Centrale della Società Dante Alighieri in Palazzo Firenze (Piazza Firenze 27).



Fin dalle sue origini, il cinema ha tratto in Dante e nella Divina Commedia una suggestiva fonte d’ispirazione. Si tratta di una corposa produzione che ha tentato, accanto agli studi e all’analisi filologica, di penetrare la grandezza dell’inimitabile capolavoro, sottolineandone di volta in volta la componente letteraria e fantastica, storica e religiosa, simbolica e metaforica. Sulla falsariga o meno di quanto già realizzato in pittura e nel campo dell’illustrazione, Inferno, Paradiso e Purgatorio hanno così trovato una propria rutilante traduzione per immagini, attraverso gli strumenti, gli ‘effetti speciali’ – l’emozione di luci, colori e suoni – e il linguaggio drammatico e coinvolgente, tipici della ‘settima arte’.



Al tema è dedicata la conferenza di Massimo Cardillo . “Mi ritrovai in una sala oscura. Il fantastico viaggio di Dante nei gironi pellicolari”, è un viaggio lungo circa un secolo, dal muto all’avvento del sonoro alla rivoluzione tecnologica. Una ricostruzione affidata, oltre che alle parole, alla visione diretta di spezzoni di documenti rarissimi: dalla visionaria pellicola di Adolfo Padovan e Francesco Bertolini (Inferno, 1911), al tragicomico Maciste all’Inferno di Guido Brignone (1928), dal melodrammatico Paolo e Francesca di Raffaello Matarazzo (1949), alla serie TV Vita di Dante di Vittorio Cottafavi (1965), al lavoro sperimentale di Peter Greenaway (The Inferno, 1991). Fino ad arrivare ad oggi, con l’inedita rilettura che dell’Inferno ha dato il regista Lamberto Lambertini (Maratona Infernale. In viaggio con Dante, promosso dalla Società Dante Alighieri), in cui la cantica dantesca è illustrata dalle sequenze del patrimonio storico-artistico del Bel Paese e dalle storie di vita dell’Italia e degli italiani dei giorni nostri.



Dell’appuntamento e del progetto Maratona Infernale si discuterà in anteprima in una puntata speciale di ‘Rassegna della Cultura Europea in Italia’, condotta sulla web radio Studio Europa da Thierry Vissol, alla presenza del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Paolo Peluffo, del critico Massimo Cardillo e del regista Lamberto Lambertini. La trasmissione sarà scaricabile dal sito della Commissione europea - Rappresentanza in Italia: (http://ec.europa.eu/italia/index_it.htm )./



Massimo Cardillo è storico e critico cinematografico, già Presidente dell’Associazione Italiana per le Ricerche di Storia del Cinema. Ha lavorato presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma e ha insegnato Storia del Cinema e del Video presso l’Accademia di Belle Arti di Frosinone. E’ stato insignito del Premio Filippo Sacchi nel 1979. Ha pubblicato volumi sul cinema risorgimentale, su Hemingway e il cinema, sul direttore della fotografia cinematografica Marcello Gatti, sulla Rivoluzione Francese e il suo immaginario, sull’oratoria e la gestualità mussoliniana nei filmati Luce (Il Duce in moviola. Politica e divismo nei cinegiornali e documentari Luce, Bari 1983), su cinema e letteratura, sulla cultura cinematografica italiana agli inizi del ’900 (Tra le quinte del cinematografo, Bari 1986). In volumi miscellanei saggi su cinema e storia, Claudia Cardinale, Anton Giulio e Carlo Ludovico Bragaglia, Domenico Purificato, Alida Valli, Marcello Mastroianni, Carlo Verdone, Nicola Piovani, Francesco Rosi, Verga e il cinema, Pirandello e il cinema, il mito del Duce e il cinema di finzione negli anni ’30, il cinema risorgimentale e la Sicilia, l’esotismo nel mito di Rodolfo Valentino. (Inform)

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