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giovedì 11 aprile 2013

Renata Bueno (Usei): Ratificare il Trattato Italia-Brasile per il rimpatrio dei detenuti


CAMERA DEI DEPUTATI

Interrogazione al ministro degli Esteri ad interim Mario Monti e al ministro della Giustizia Paola Severino

Renata Bueno (Usei): Ratificare il Trattato Italia-Brasile per il rimpatrio dei detenuti



ROMA - Con una interrogazione al ministro degli Esteri ad interim Mario Monti e al ministro della Giustizia Paola Severino, la deputata italo-brasiliana Renata Bueno (eletta nell’Usei nella circoscrizione America Meridionale, siede nel Gruppo Misto) intende sollecitare il Governo a presentare il disegno di legge di ratifica del Trattato firmato da Italia e Brasile il 27 marzo 2008.



Il Trattato ,come ricorda l’on. Bueno, consente il trasferimento delle persone condannate affinché queste possano scontare la pena nel loro Paese d’origine. “Le condizioni disumane e carcerarie dei nostri connazionali, come dei detenuti di altre nazionalità, nelle carceri brasiliane sono intollerabili e violano quelli che sono i principi contenuti nella Dichiarazione dei diritti dell’uomo” denuncia la deputata . Che prosegue: “Da informazioni stampa si apprende che i circa cinquanta italiani detenuti nelle carceri brasiliane costano al nostro Paese 350.000 euro all’anno in termini di sussidi e costi per il lavoro di Ambasciate e Consolati, senza contare le enormi spese a carico delle famiglie per viaggi, soggiorni e assistenza legale. Dagli ultimi dati risalenti al 2005, nelle carceri italiane erano detenuti oltre 350 brasiliani, che costano al nostro Paese circa 250 euro al giorno”.



Renata Bueno chiede pertanto di sapere “quali siano ad oggi i dati a disposizione del Governo riguardo alla presenza di detenuti italiani nelle carceri brasiliane e viceversa di brasiliani nelle carceri italiane e i relativi costi”.



“Per questo – conclude l’on. Renata Bueno – ho ritenuto opportuno sollecitare la ratifica del provvedimento perché, oltre all’alto valore umanitario, consentirebbe dei significativi risparmi per l’erario che potrebbero essere eventualmente riversati per sostenere il miglioramento dei fondi per la Rete Consolare in Brasile”.



Di seguito il testo della interrogazione a risposta scritta.



“Al Ministro degli Affari Esteri e al Ministro della giustizia. – Per sapere – premesso che:



il 27 marzo 2008 è stato firmato dal Governo della Repubblica Italiana e dal Governo della Repubblica Federativa del Brasile il trattato sul trasferimento delle persone condannate affinché queste possano scontare la pena nel loro paese d’origine; dal 2008 ad oggi non è stato ancora presentato dal Governo al Parlamento lo strumento di ratifica del presente Trattato; purtroppo le condizioni umane e carcerarie dei nostri connazionali, come dei detenuti di altre nazionalità, nelle carceri brasiliane sono intollerabili ed offensive per la dignità dell’uomo; l’articolo 27 della Costituzione della Repubblica Italiana recita testualmente: “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”; le Autorità carcerarie brasiliane sottopongono i detenuti ad umiliazioni e a condizioni di vita in aperto contrasto con i principi contenuti nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e con il trattamento umanitario dei detenuti sanciti da Carte e Accordi internazionali; la ratifica del provvedimento, oltre all’alto valore umanitario, consentirebbe dei significativi risparmi per l’erario che, ad esempio, potrebbero essere efficacemente dirottati al potenziamento della Rete Consolare in Brasile; da informazioni stampa si apprende che i circa cinquanta italiani detenuti nelle carceri brasiliane costano al nostro Paese 350.000 euro all’anno in termini di sussidi e costi per il lavoro di Ambasciate e Consolati, senza contare le enormi spese a carico delle famiglie per viaggi, soggiorni e assistenza legale; da dati risalenti al 2005, nelle carceri italiane erano detenuti oltre 350 brasiliani, che costano al nostro Paese circa 250 euro al giorno :



quali siano i dati a disposizione del Governo riguardo alla presenza di detenuti italiani nelle carceri brasiliane e viceversa di brasiliani nelle carceri italiane e i relativi costi; quali siano le ragioni per le quali il Governo, dopo cinque anni dalla firma del Trattato del 27 marzo 2008, non abbia ancora presentato il disegno di legge di ratifica”. (Inform)

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