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giovedì 4 aprile 2013

Richiamo della Focsiv per il recupero di fondi destinati dall’Italia a progetti di cooperazione


COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO
Richiamo della Focsiv per il recupero di fondi destinati dall’Italia a progetti di cooperazione

Il presidente Cattai: “Ci auguriamo che gli impegni presi dal governo si trasformino in aiuti reali”

ROMA – “Abbiamo subito progressivamente la sottrazione delle risorse, senza previsioni attendibili sul futuro”: questo il richiamo formulato da Gianfranco Cattai, presidente della Focsiv (la Federazione Organismi Cristiani di Servizio Internazionale Volontario), a proposito della riduzione delle risorse destinate alla cooperazione allo sviluppo da parte del nostro Paese. Un quadro aggravato dai tagli dovuti alla difficile situazione economica e che ha determinato, oltre all’accumularsi dei debiti della pubblica amministrazione verso le imprese, l’attesa di finanziamenti da parte dei soci Fosiv per importanti progetti. 

Nella nota diffusa in proposito viene segnalato l’annuncio del ministro della Cooperazione Internazionale Andrea Riccardi, che parla di “un’inversione di tendenza dell’aiuto internazionale dell’Italia”, che grazie alle risorse aggiuntive previste dall’ultima finanziaria dovrebbe raggiungere lo 0,15%-0,16% del Pil (oggi allo 0,13%), anche al netto di degli aiuti ai rifugiati e cancellazioni del debito. 

“Noi ci auguriamo che gli impegni presi dal governo si trasformino in aiuti reali – aggiunge Cattai, – la nostra preoccupazione infatti riguarda l’allocazione delle risorse, ci chiediamo quanti dei fondi stanziati andranno a coprire i debiti contratti negli anni precedenti con il canale multilaterale”. 

“I nostri soci – conclude Cattai – si preparano da anni a far fronte a questo clima di incertezza, sia con la ricerca di finanziatori diversi, quali l’Unione Europea e le Cooperazioni internazionali di altri Stati, ma soprattutto con il rafforzamento delle loro relazioni. Si tratta di associazioni storiche con decenni di presenza sul territorio, sia in Italia che nei Sud, ed è proprio grazie a queste relazioni costruite nel tempo che oggi possono permettersi di continuare a progettare e costruire per lo sviluppo dei Paesi in cui operano”. (Inform)

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