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martedì 23 aprile 2013

Yale, un'oasi italiana. La visita del console Quintavalle

STAMPA ITALIANA ALL’ESTERO

Da “America Oggi”

Yale, un'oasi italiana. La visita del console Quintavalle


NEW HAVEN - New Haven Connecticut, Yale University: un'oasi italiana in cui si

celebra il 2013 Anno della Cultura negli Stati Uniti, in cui è immersa il console generale Natalia Quintavalle venerdì, in occasione della prima visita ufficiale al prestigioso ateneo.

Il denso e articolato programma della giornata è iniziato con l'intervento del console generale alla conferenza "A Controversial Identity - Cinema in Contemporary Italy" presso il Whitney Humanities Center, sponsorizzata dal Dipartimento di Italiano della Yale University.

"Il seminario sul cinema italiano, inserito nel programma dell'Anno Italiano della Cultura negli Stati Uniti, ha avuto un timbro accademico da iniziati, molto interessante, con degli aspetti anche di valutazioni di carattere sociale sulla società italiana abbastanza interessanti e stimolanti".

Quella del console generale, accompagnata dal suo vice Laura Aghilarre, è stata una testimonianza della presenza delle istituzioni italiane nella promozione della cultura.

"Penso che l'iniziativa sia una cosa veramente utile e bella perché in un tempio della cultura come è l'Università di Yale, si riesce a presentare della cultura italiana di qualità, anche in settori che non sono strettamente la letteratura o la musica, con un buon approccio alla parte cinema della cultura italiana".

Nell'immenso campus universitario di Yale dove ogni dipartimento è raggiungibile a piedi o in bici come amano fare universitari e docenti, Natalia Quintavalle ha incontrato i numerosi componenti del Dipartimento di Italiano guidati dal docente di Lingua e Letteratura italiana Giuseppe Mazzotta, di fronte a numerose copie di America Oggi che il consolato ha voluto portare a Yale.

"È un dipartimento storico, abbastanza antico che ha un successo ed una capacità di appeal abbastanza forte, anche paragonato ad altri dipartimenti francese o spagnolo. Quindi - ha sottolineato Quintavalle -, si parte da una realtà già abbastanza consolidata e interessante. Ovviamente siamo in ambito accademico, forse l'ideale sarebbe che questa capacità, questa conoscenza che è nel Dipartimento, potesse uscire fuori e contaminare non solo gli altri dipartimenti dell'università, ma anche stabilire contatti con dipartimenti di altre università statunitensi e soprattutto, intensificare i rapporti con l'Italia".

La filosofia dell'Anno della Cultura è contenuta nell'idea del professore Mazzotta sulla partecipazione e sostegno da parte del settore privato nella promozione di attività culturali.

"Sia finanziario, per cercare di superare la ormai cronica mancanza di fondi pubblici, ma anche soprattutto di contaminazione di idee. E l'idea del Dipartimento di Italiano è appunto di andare oltre il sostegno pubblico".

Una piacevole sorpresa è stata la visita alla rinnovata "Art Gallery" in cui il console generale è stato accompagnato dal dean del Pierson College, Americo Fabbri e dal curatore dell'arte europea Laurence Kanter.

"Sono rimasta sconvolta quando il curatore mi ha detto che quello in esposizione è poco più del cinque per cento di quello hanno di arte moderna, anche moltissime cose italiane, toscane, del Rinascimento e Medio Evo, ma anche contemporanee. C'è sicuramente spazio per fare delle collaborazioni anche con loro - ha aggiunto - per proporre arte italiana che non è necessario andare a pescare in Italia perché loro ne hanno già a disposizione. Si tratta di vedere come realizzarla".

A questa impressionante galleria d'arte colma di opere preziose esposte gratuitamente al pubblico, si aggiunge una quantità enorme di tesori chiusa nei magazzini.

E come in ogni museo il restauro occupa un dipartimento essenziale in cui potrebbero nascere iniziative mirate e congiunte.

"Nel settore del restauro, anche questo per dare un senso all'idea dell'Italia del futuro" ha precisato il ministro Quintavalle.

Significativo lo spontaneo inseguimento del console generale da parte di alcuni studenti italiani che via via sono andati aumentando, per parlare di loro proposte.

"Mi hanno esposto l'idea interessante di mentorship che hanno costruito con alcuni professori. Che hanno potuto utilizzare le conoscenze di questi professori e vorrebbero poter fare a loro volta farlo per gli studenti italiani delle scuole medie superiori per far capire loro che è possibile aprirsi al resto del mondo e per uno studente, anche di provincia italiana, non è impensabile di venire a fare l'università a Yale".

Al termine della prima parte della scaletta ufficiale dello Yale-Day nella cittadella universitaria di New Haven, il console generale ha fatto visita al Financial Center a una delle massime figure della storia dell'ateneo, il giudice Guido Calabresi, già dean della facoltà di Legge, attualmente giudice della Corte d'Appello federale.

"Direi che con il contributo che anche studiosi italiani come il giudice Calabresi hanno dato a questa Università abbiano completato il quadro", confidando in conclusione "dal punto di vista personale provo una grande invidia per chi ha la possibilità di studiare qua".

La giornata istituzionale a Yale University si è conclusa con la proiezione in un auditorium gremito del film dei fratelli Taviani "Cesare deve morire", al termine del quale Natalia Quintavalle ha promesso a docenti e studenti di tornare a trovarli. (Riccardo Chioni -America Oggi del 21 aprile 2013 /Inform)

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