RASSEGNA STAMPA
Da
“La Stampa.it”
Letta esulta: “C’è il via libera dall’Ue Bilancio più flessibile per
l’Italia”
L’ok di Strasburgo riguarda i Paesi usciti dalla procedura di deficit
eccessivo, per investimenti produttivi e per rilanciare la crescita
Non è ancora la rivoluzione copernichiana
che tutti si attendono per settembre, quando si saranno finalmente tenute le
elezioni politiche in Germania ed anche Berlino abbandonerà l’atteggiamento
arcigno di questi mesi, ma l’annuncio dell’Unione Europea indica un cambiamento
di clima. Allentino pure il rigore i paesi con i conti in ordine, dice
Bruxelles, e pensino a investimenti e crescita per uscire dalla crisi.
Tra i virtuosi c’è esplicitamente
l’Italia, ed il presidente del Consiglio Enrico Letta non trattiene
l’entusiasmo. «Ce l’abbiamo fatta! Commissione Ue annuncia ora ok a più
flessibilità per prossimi bilanci per paesi come Italia con conti in ordine»
annuncia su Twitter in netto anticipo sulla stessa Commissione Esecutiva.
Il cui presidente, José Manuel Barroso,
solo mezz’ora più tardi non ha che confermare: consentiremo ai paesi Ue
«deviazioni temporanee» dagli obiettivi di bilancio previsti dal Patto di
Stabilità in caso di investimenti pubblici legati a misure per favorire la
crescita.
Musica per le orecchie di Palazzo Chigi,
che allentando la cinghia di un foro può respirare molto meglio. Una nota del
governo sottolinea: «È il premio per la scommessa che questo esecutivo ha fatto
fin dall’inizio sul rispetto degli obiettivi di finanza pubblica».
A onor del vero, Barroso a metà giornata
precisa che mai e poi mai si potrà sfondare il tetto del rapporto del 3
percento tra deficit e Pil (uno dei pilastri del patto di stabilità europeo fin
dai tempi di Maastricht), ma poco importa. Pino Pisicchio, del Centro Democratico,
ricorda a tutti che è ora di tornare a Keynes. «È una svolta concreta per
attuare la crescita che attendiamo da tempo», afferma Roberto Speranza,
capogruppo del Pd alla Camera elevando un «plauso al governo e a Letta».
Daniele Capezzone, presidente della
commissione finanze di Montecitorio e esponente di spicco del Pdl, a Keynes
preferisce Laffer e la sua curva: «quello che occorre è semmai dare subito un
taglio deciso alle tasse, accompagnandolo con un piano altrettanto incisivo di
tagli alla spesa».(La Stampa.it, 3 luglio 2013)
Inform
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