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venerdì 28 giugno 2013

Al termine dei lavori il bilancio del segretario generale, Elio Carozza


ASSEMBLEA PLENARIA CGIE

Al termine dei lavori il bilancio del segretario generale, Elio Carozza

Rinnovo dei Comites, nuove mobilità, cittadinanza e nuovo assetto della rappresentanza degli italiani all’estero da definirsi in funzione delle riforme istituzionali i punti cardine di questa plenaria

 


ROMA – Il segretario generale del Cgie, Elio Carozza, traccia un primo bilancio dei lavori svolti nell’assemblea plenaria del Consiglio generale, conclusi stamani presso la Sala delle Conferenze internazionali della Farnesina.



Primo elemento giudicato “molto positivo” da Carozza, l’intervento del ministro degli Affari esteri, Emma Bonino, nel corso di questa plenaria (vedi Inform di ieri: http://comunicazioneinform.blogspot.it/2013/06/cgie-il-saluto-del-ministro-degli.html): “il ministro ha riconosciuto in maniera formale il Cgie come interlocutore – afferma il segretario generale – ed ha ripetuto come la questione degli italiani all’estero verrà considerata, negli atti, parte integrante della presenza dell’Italia nel mondo”. Conseguente a questo riconoscimento l’impegno affinché nel 2014 si proceda con il rinnovo dei Comites. “Abbiamo chiesto con un odg approvato all’unanimità dall’assemblea che a settembre comincino le procedure per il rinnovo e vengano indette le elezioni in modo che si svolgano entro marzo 2014. Il ministro ha dato il proprio consenso – rileva Carozza – ed ha aggiunto che nel secondo semestre del 2014 spetterà all’Italia la presidenza italiana dell’Unione Europea, per cui non si potrebbero avere elementi che coincidano o possano turbare un semestre così importante per il Paese. Ritengo tale affermazione una ulteriore conferma del fatto che il rinnovo avverrà entro il primo semestre del 2014”.



Impegno del Cgie sarà ora “verificare il regolamento di attuazione della legge approvata nel luglio 2012”, in particolare la possibilità prevista dalla norma di votare in modalità elettronica. “Il Cgie ha assunto un atteggiamento aperto in proposito. Vedremo nei giorni a venire – aggiunge Carozza – come assicurare nel migliore dei modi questa ulteriore possibilità”.



Tra gli odg approvati questa mattina anche quello relativo alla garanzia dell’effettività del voto all’estero nel quadro di riforme costituzionali che questo governo si propone di adottare. Anche sulle riforme istituzionali il Cgie conferma la sua apertura al dialogo, “ma sarà vigile attento di una questione che riguarda il dettato costituzionale dell’effettività del voto”. “Chiunque metterà mano alla riforma, dovrà tener presente l’effettività del diritto di voto. Difenderemo anche la circoscrizione Estero e abbiamo auspicato e riaffermato che, nel caso si preveda la costituzione di un Senato dei territori o un Senato delle Regioni gli italiani all’estero non potranno non esservi, né si può immaginare di non avere una presenza anche alla Camera dei Deputati – afferma Carozza, aggiungendo tra i passi immediatamente successivi a questa plenaria “il contatto con i saggi incaricati, con il governo tramite il ministro per le Riforme costituzionali, Gaetano Quagliariello e con le commissioni competenti di Camera e Senato per partecipare in maniera attiva al percorso delle riforme e assicurare agli italiani all’estero le stesse condizioni dei residenti in Italia”.



Il segretario generale si sofferma poi sul dibattito relativo alla cittadinanza, da cui è scaturito un odg approvato ieri dall’assemblea: “nonostante la presenza di posizioni anche divergenti tra i consiglieri, abbiamo ritenuto sottolineare come ius soli e ius sanguinis vadano insieme e siano legati al principio della cittadinanza. Da cittadini che vivono nel mondo – dice - e che nel mondo hanno beneficiato delle due cittadinanze non potevano dare che un segnale al nostro Paese di quanto sia importante la questione della cittadinanza e dello ius soli per le politiche di integrazione”.



Richiamata infine l’importanza delle nuove mobilità e la necessità di conoscere e comprendere meglio il fenomeno, richiamato dallo stesso ministro Bonino. Al tema saranno dedicate anche le prossime riunioni delle Commissioni continentali e la successiva plenaria del Cgie, prevista a novembre, insieme al seminario sulla rappresentanza degli italiani all’estero.



Carozza torna poi sulla legge relativa ai Comites e quella istitutiva il Cgie: se la prima è “una buona legge, che forse andrebbe solo rivista in alcuni punti”, la seconda deve essere riformulata alla luce del “nuovo quadro istituzionale e in funzione di questo”. Richiamando la relazione del Comitato di presidenza, Carozza ribadisce che “se la rappresentanza parlamentare degli italiani all’estero sarà rafforzata potremmo anche trasformare il Cgie in un osservatorio, se al contrario, ci dovesse essere un ripensamento serio di questa rappresentanza, dovremmo immaginare un Cgie molto più forte”. L’eventualità di una soppressione del Consiglio generale viene dunque rinviata al caso in cui “la riforma prevedesse un rafforzamento sensibile degli eletti all’estero nei due rami del Parlamento, prevedendo l’elezione di questi ultimi con lo stesso quoziente e criterio con cui eleggiamo i rappresentanti in Italia”. (Viviana Pansa – Inform)

CGIE - Nell’ultima giornata di lavori un approfondimento sulle nuove mobilità


ASSEMBLEA PLENARIA CGIE

Nell’ultima giornata di lavori un approfondimento sulle nuove mobilità

All’intervento di Carlo Erio, presidente della Commissione Nuove Emigrazioni e Generazioni Nuove, sono seguiti quelli di Antonio Inchingoli (Commissione Stato, Regioni, Province autonome e Cgie), Pasquale Nestico (Tutela sanitaria) e Anna Ruedeberg del gruppo Donne

ROMA – Un approfondimento sul tema delle nuove mobilità ha aperto stamani l’ultima giornata dei lavori dell’assemblea plenaria del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero. A riassumere alcuni dati indicativi sul fenomeno Carlo Erio, presidente della Commissione Nuove Emigrazioni e Generazioni Nuove, che ha evidenziato come il tema sarà oggetto di discussione ed esame nei prossimi incontri delle Commissioni continentali, in preparazione di un confronto programmato alla prossima plenaria del Cgie. I consiglieri potranno così riferire delle caratteristiche riscontrare nelle nuove mobilità verso le differenti aree geografiche e apportare un contributo alla conoscenza del fenomeno. “Ferme restando le conclusioni seguite alla Conferenza dei giovani italiani nel mondo, oggi sono sorti nuovi problemi e fatti che coinvolgono in particolare giovani italiani che lasciano il Paese in cerca di un futuro migliore all’estero – ha affermato Erio, parlando di 120.000 giovani che in Europa si spostano – in prevalenza del Sud - anche insieme alle loro famiglie. Secondo dati Ocse i connazionali prediligono Paesi come la Germania, la Francia, la Gran Bretagna e la Svizzera, seguita da destinazioni in Nord e Sud America. Un incremento delle partenze si è registrato nel nostro Paese dal 2011 e le motivazioni alla base di esse sono legate a possibilità di carriera (per il 68% dei casi), un reddito più alto (38%) e una qualità della vita migliore. La metà di coloro che si spostano, inoltre, avevano in patria un lavoro, e moltissimi sono i laureati. In America del Sud si parla di circa 78.000 nuovi arrivi, ma si stima che un 30% degli emigranti non risultino nelle stime ufficiali, così come spesso succede anche in altri luoghi interessati da queste nuove forme di mobilità. Per Erio innanzitutto i parlamentari eletti all’estero dovrebbero “fare lobby” per sensibilizzare le sedi istituzionali riguardo alle problematiche avvertite da questi migranti, sollecitando a loro volta anche Comuni e Regioni a creare un osservatorio del fenomeno  e sportelli di informazione mirati. Anche il Mae, sostiene il presidente della Commissione, dovrebbe avviare una campagna di informazione rivolta a coloro che intendono andare all’estero. “Qui si dovrebbe prevedere una rete di accoglienza, con la collaborazione di consolati, Comites, patronati, punti informativi e di orientamento sul tema lavoro, principalmente, con l’aiuto delle Camere di commercio italiane presenti sul territorio – afferma Erio, passando a considerare poi come queste nuove forme di mobilità siano scarsamente attratte dall’associazionismo più tradizionale, mentre possono essere più affini ad associazioni ricreative impegnate soprattutto culturalmente. Importante il rinnovo dei Comites anche per coinvolgere “una rappresentanza più variegata nell’età” negli organismi eletti dai connazionali all’estero, mentre viene proposto di stimolare già un coinvolgimento di questi soggetti in movimento in occasione della prossima plenaria del Cgie, con un seminario organizzato ad hoc oppure una tavola rotonda.
 

Nel dibattito seguito alla relazione, Francesco Papandrea (Australia) segnala i 22.700 circa arrivi di italiani in quel Paese negli ultimi 12 mesi e la difficoltà di ottenere dalle autorità australiane un visto di soggiorno di tipo permanente. Comites e patronati possono costituire un primo punto di riferimento per questi flussi e le problematiche più avvertite, rileva Papandrea, richiamando una lettera recentemente inviata dall’Intercomintes al ministro degli Affari Esteri, Emma Bonino, su queste ultime, in particolare i diritti inerenti al mondo del lavoro. Sempre dall’Australia, Luigi Casagrande ribadisce il ruolo di assistenza che potrebbero svolgere i Comites, a scapito della ricomparsa di “agenti dell’emigrazione”, rilevando la necessità di mettere a disposizione dei fondi per questo scopo e insiste sull’intervento delle Camera di commercio al sostegno gratuito della ricerca di lavoro. Alberto Bertali (Gran Bretagna) evidenzia come il discorso sulle nuove emigrazioni non debba oscurare la necessità di provvedere a creare opportunità di lavoro in Italia, mentre Tommaso Conte (Germania) segnala la proposta che i consolati italiani presenti nelle aree più interessate dagli arrivi possano dotarsi di sportelli informativi e di assistenza. Bruno Capaldi (Francia) segnala il ruolo svolto dalla Camera di commercio italiana a Nizza nel fornire orientamento al lavoro e stage  ai giovani italiani, mentre Giacomo Canepa (Perù) rileva come il Paese stia diventando meta anche di imprenditori italiani interessanti agli alti tassi di crescita dell’economia locale. Ancora sui servizi di orientamento al lavoro offerti dalle Camere di Commercio tornano Giangi Cretti (Svizzera) e Salvatore Tabone (Francia), specificando come, nel caso di finanziamenti pubblici, essi siano disposti su singoli progetti preventivamente approvati, ricoprendo solo una minima parte dei costi sostenuti. Franco Narducci, già parlamentare eletto nella ripartizione Europa, ritiene che il Cgie possa ben rappresentare l’interfaccia tra l’Italia e questa nuova mobilità, sollecitando quindi interventi utili alle riforme del Paese, “perché non si risolvono i problemi esistenti facendo scappare le persone all’estero”. Narducci richiama in particolare il peso della burocrazia nel fare impresa in Italia, ritardi e complicazioni che il Parlamento sembra non risolvere con gli interventi legislativi opportuni, la necessità di rivedere l’intero sistema di formazione professionale in Italia, collegando scuola e lavoro, in tutti i settori, e istituendo un percorso di apprendistato credibile, in linea con quello che avviene nelle altre realtà europee. “Sono tutte problematiche che spiegano il motivo per cui non si viene ad investire in Italia – prosegue Narducci, rilevando come da tempo associazioni come l’Unaie, di cui egli è presidente, discutano di proposte utili a superare tali difficoltà.


Per la Commissione Stato, Regioni, Province Autonome e Cgie è intervenuto il presidente Antonio Inchingoli, che ha segnalato la necessità di indire la quarta assemblea plenaria della Conferenza permanente che riunisce questi diversi organi istituzionali, attesa da oltre un anno. “Tale sede potrebbe favorire l’articolarsi di indicazioni propositive in vista delle riforme istituzionali che il governo si propone di adottare – afferma Inchingoli, apprezzando il coinvolgimento delle Regioni nelle riunioni della Commissione e augurandosi un proseguimento ed un ulteriore rafforzamento della collaborazione. Richiamata anche l’importanza di sviluppare la collaborazione con le Consulte regionali dell’emigrazione. Più favorevole allo sviluppo di momenti di discussione su singoli argomenti che sull’indizione della plenaria della Conferenza permanente Silvia Bartolini, che indica quale modello il seminario svolto sulla lingua e cultura italiana. “La presenza delle Regioni non manca quando si discute di argomenti concreti, profilo che interessa tantissimo gli amministratori – afferma Bartolini, confermando la disponibilità e l’impegno per il prossimo seminario sul sistema di rappresentanza degli italiani all’estero e per incontri sul tema dell’internazionalizzazione. Mentre Franco Santellocco (Algeri) sottolinea come questo Cgie sia riuscito far emergere “un’unicità di indirizzo tra Consiglio generale e impegno regionale” che si augura possa divenire progressivamente sempre più organico e stretto, Luciano Neri avverte come il termine internazionalizzazione sia oggi inflazionato, proponendo un incontro per discutere piuttosto dell’investimento necessario in cultura, che vuol dire “patrimonio nazionale, sviluppo nazionale e globale”, riflessione tesa a produrre azioni decisive per generare crescita. Il segretario generale del Cgie, Elio Carozza, evidenzia che, sebbene la plenaria richiesta della Conferenza permanente vada calendarizzata il più presto possibile, ciò accadrà con tutta probabilità l’anno prossimo.
 

Pasquale Nestico, presidente della Commissione Tutela sanitaria, informa l’assemblea di un nuovo invio del questionario relativo alle necessità socio-sanitarie delle collettività italiane all’estero, dopo un primo deludente esito. “Hanno risposto ad oggi 11 Comites su 120, per un totale di circa 760 schede restituite - informa Nestico, ribadendo la volontà di rilanciare l’iniziativa, coinvolgendo il mondo associativo, operatori sociali e sanitari, mondo del volontariato e chiunque vi si voglia impegnare. Il presidente della Commissione Tutela sanitaria ribadisce anche la necessità di mantenere i fondi destinati all’assistenza diretta e indiretta dei connazionali all’estero e non reindirizzarli a spese dovute al funzionamento delle sedi consolari. Sulla mancata riposta al questionario sono intervenuti per il Lussemburgo Mario Tommasi, che ha segnalato come l’assistenza nel Paese venga garantita dallo Stato, Marina Salvarezza (Messico) che ha invece segnalato come esso non si adatti alle caratteristiche particolari della realtà messicana e le difficoltà connesse anche ad un quadro italiano di risorse per l’assistenza sanitaria in continuo e veloce mutamento, Neri che ha rilevato come la situazione dei Comites non aiuti la partecipazione all’iniziativa e Roberto Volpini, che ha lamentato l’assenza di un momento di confronto con le Commissioni promotrici (oltre la Commissione per la Tutela sociale, quella Sicurezza e Tutela Sociale e il gruppo Donne) per confrontarsi sulle difficoltà dell’iniziativa.


Infine, per il gruppo Donne, è intervenuta Anna Pompei Ruedeberg, che ha segnalato come nel corso dell’ultima riunione sia stata evidenziata in particolare la necessità di procedere con il rinnovo dei Comites e di procedere “con un’informazione capillare e sufficiente per reclutare nuove forze giovanili e femminili nei Comites e nel prossimo Cgie”. Richiamata anche la competenza del Consiglio generale nell’intervenire sulla normativa riguardante la cittadinanza. (V.P. – Inform)

Il voto all'estero. Una questione ancora aperta


ITALIANI ALL’ESTERO

Un seminario alla School of Government della LUISS

Il voto all'estero. Una questione ancora aperta

Presentazione di una ricerca su un campione di italiani residenti ai Australia dei professori Simone Battiston e Bruno Mascitelli della Winburne University of Technology di Melbourne. Interventi di Marco Fedi e Francesco Giacobbe



ROMA - Qual è la situazione degli elettori italiani all'estero? La questione è stata affrontata oggi alla School of Government della LUISS durante il seminario “Voto italiano all'estero”. All'incontro erano presenti, fra gli altri, il deputato Marco Fedi e il senatore Francesco Giacobbe, entrambi eletti tra le fila del Pd nella ripartizione Asia-Africa-Oceania-Antartide. A dare spessore statistico all'incontro, poi, ha contribuito anche la presentazione del volume “Il voto italiano all'estero: riflessioni, esperienze e risultati di un'indagine all'estero”. Si tratta di una ricerca su un campione di italiani residenti ai Australia condotta dai professori Simone Battiston e Bruno Mascitelli, entrambi docenti della Winburne University of Technology di Melbourne in Australia.



Per quanto l'attenzione fosse concentrata sui nostri connazionali residenti in Australia, è emerso un quadro chiaro della condizione degli elettori all'estero. I problemi degli italiani fuori dai nostri confini sono molteplici come ad esempio, secondo i dati emersi dal questionario, quello di mantenere un collegamento tra eletti ed elettori.



Un'informazione importante, spiega il professor Battiston, è la percezione degli emigrati nei confronti dell'opinione che i loro connazionali hanno sul voto dall'estero. «La maggioranza -prosegue Battiston - pensa che gli italiani in Italia abbiano un giudizio negativo sul voto degli italiani all'estero».



«Un altro dato interessante -spiega ancora il professore - è quello sulla propensione al voto: l'elettore era più propenso a scegliere un partito o un candidato? A sorpresa il partito si è rivelato in vantaggio rispetto al candidato».



Una delle difficoltà incontrate dai curatori della ricerca è stata quella di individuare il campione di riferimento. Racconta Battiston: «La difficoltà è stata raggiungere gli aventi diritto al voto senza aver accesso agli elenchi elettorali. Infatti ci siamo affidati ad esempio agli elenchi telefonici e ai contatti presso le comunità italiane in Australia. Abbiamo disseminato tra i 5mila e i 7mila questionari attraverso il web e la consegna cartacea e siamo riusciti a raccogliere 613 questionari validi. Abbiamo raggiunto soprattutto i pensionati, tramite i patronati, e gli impiegati pubblici e privati. Questo è comunque un campione abbastanza rappresentativo. Il lavoro è durato circa otto mesi. Abbiamo posto una serie di domande riguardanti la partecipazione alle elezioni politiche 2006, le prime per gli italiani lontani da casa».



Gli elettori italiani all'estero stanno cambiando, come spiega Simone Battiston. Ora non ci sono più solo le prime generazioni che conoscono il fenomeno dell'emigrazione e hanno un legame conoscitivo con l'Italia. Le seconde e le terze generazioni, i giovani di origine italiana, hanno un rapporto diverso con la politica dello Stivale.



Nello studio condotto dai docenti di cattedra in Australia si è ad esempio analizzata la questione della fedeltà nazionale. È stato chiesto se votare per il Parlamento italiano e per quello australiano avrebbe creato delle crisi di fedeltà e il sondaggio ha rivelato che chi ha votato si è avvicinato un po' più alla politica italiana ma non per questo si è allontanato da quella australiana.



In cosa consiste il lavoro di un eletto in un Paese straniero lo spiega il senatore Francesco Giacobbe: «Discutiamo di molte tematiche, ad esempio il diritto alla cittadinanza o i diritti collegati alla cittadinanza, il problema della diffusione della lingua e della cultura italiana che sono alla base dell'esistenza stessa della comunità italiane all'estero e che rispondono ad un altro fattore molto importante che è quello dell'identità italiana nel territorio estero».



Secondo il senatore, la questione culturale è un fatto importante non solo perché gli italiani vogliono preservare le tradizioni dei nonni o dei padri ma perché la diffusione della nostra cultura è una domanda che risiede nella società che ci ospita. «Le risorse del Governo italiano sono spese molto bene all'interno delle società ospitanti -prosegue Giacobbe- per incoraggiare l'insegnamento della lingua e della cultura perché essi non solo danno legittimità a noi ma permettono all'Italia di essere conosciuta all'estero. Un settore importante in cui gli italiani possono contribuire è quello degli gli scambi commerciali. Uno dei temi su cui stiamo lavorando al momento è proprio quello di permettere alle piccole e medie imprese di penetrare il mercato del Sud-Est asiatico».



Il deputato Marco Fedi fa eco al suo collega, aggiungendo elementi ulteriori che delineano il ruolo dei parlamentari all'estero: «Noi abbiamo il compito di essere rappresentanti della nostra nazione e ci occupiamo di tutti i temi che riguardano la Repubblica Italiana nelle commissioni parlamentari di cui siamo componenti. In più facciamo attività politica nei gruppi parlamentari con i partiti che ci hanno fatto eleggere. Io mi occupo ogni giorno di problemi che riguardano i nostri connazionali nel mondo, su temi come le pensioni o l'IMU, in più ci occupiamo ogni giorno di collegamenti non solo politici ma anche economico-commerciali con le nostre realtà».



Fedi illustra inoltre una proposta di legge per risolvere il problema degli studenti Erasmus. «È stata depositata in Parlamento anche con la mia firma per dare una risposta -chiarisce Fedi- all'esigenza di far partecipare al voto giovani studenti che si trovano per un periodo della loro vita all'estero ma che non sono compresi fra gli iscritti AIRE che hanno diritto al voto. Questa proposta di legge equipara gli studenti ai nostri militari nel mondo che dal 2006 votano e partecipano alle elezioni politiche».



E in effetti, proprio nel corso delle ultime elezioni, le polemiche sulle difficoltà per gli studenti di votare dall'estero sono state tante. I numeri sull'affluenza al voto, nonostante tutto, non sono stati molto distanti da quelli nazionali.



Secondo i dati della Farnesina alle elezioni dello scorso febbraio su tre milioni e mezzo di votanti sono state restituite poco più di un milione di buste con le schede. Una percentuale del 32% circa, anche se, specifica la stessa Farnesina, non è stato possibile recapitare l'11,38% dei plichi elettorali.



In Europa la percentuale è stata del 31,1% in America del Sud del 34,79%; in Nord e Centro America il 29,87% e nella ripartizione Africa-Asia-Oceania la percentuale è del 30,65%. Percentuali non molto distanti da quelle nazionali. (Debora Aru - Inform)

Il 2 luglio alla Farnesina, “Dalla Conferenza di Rio+20 al processo Post-2015


CONVEGNI

Nell’ambito del progetto “Coltivare l’economia, il cibo, il pianeta”

Il 2 luglio alla Farnesina, “Dalla Conferenza di Rio+20 al processo Post-2015: le sfide dello Zero Hunger Challenge, della sostenibilità, della lotta alla povertà e dello sviluppo sociale. Il contributo italiano, la posizione europea”

ROMA – Alle ore 10 di martedì 2 luglio avrà luogo alla Farnesina il convegno “Dalla Conferenza di Rio+20 al processo Post-2015: le sfide dello Zero Hunger Challenge, della sostenibilità, della lotta alla povertà e dello sviluppo sociale. Il contributo italiano, la posizione europea”. L’evento conclude il progetto “Coltivare l’economia, il cibo, il pianeta”, finanziato dalla Cooperazione Italiana e svolto in collaborazione con RIO+20 United Nations Conference on Sustainable Development, Slow Food Italia, Oxfam Italia ed il Centro Studi di Politica Internazionale (CeSPI).


Il convegno si articolerà in due sessioni: la prima, intitolata “Rio + 20 e l’Agenda Post-2015: i temi e le sfide”, sarà introdotta dal vice ministro degli Esteri Lapo Pistelli. La seconda sessione, intitolata “Come rafforzare la collaborazione e assicurare un ruolo attivo ed efficace dell’Italia e dell’Europa nella realizzazione della nuova agenda globale” prenderà avvio alle ore 14.30 con l’intervento del vice ministro Lapo Pistelli. Interverranno, tra gli altri, il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando e il sottosegretario alle Politiche Agricole Maurizio Martina. (Inform)
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“Mision Campeones”: il 2 luglio conferenza stampa alla Farnesina per fare il punto sull’iniziativa svoltasi a Città del Guatemala


COOPERAZIONE ITALIANA  

La Lega Nazionale Dilettanti in Guatemala per sponsorizzare il progetto “Escuelas Metropolitanas de Fútbol” finalizzato alla riduzione della violenza minorile attraverso il gioco del calcio

Mision Campeones”: il 2 luglio conferenza stampa alla Farnesina per fare il punto sull’iniziativa svoltasi a Città del Guatemala

Il progetto è finanziato dal Ministero degli Affari Esteri

ROMA - Martedì 2 luglio , alle ore 11, si terrà alla Farnesina una conferenza stampa organizzata dalla Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri e dalla delegazione della Lega
 

Nazionale Dilettanti (Lnd), per fare il punto sull’iniziativa “Mision Campeones”, recentemente svoltasi a Città del Guatemala e volta a sponsorizzare il progetto “Escuelas Metropolitanas de Fútbol” (Emefut).


Il progetto, finanziato dal Ministero degli Affari Esteri in collaborazione con la Camera di Commercio italo-guatemalteca e lo Studio di Consulenza Cs33, con il patrocinio di Pepsi e del Banco Bantrab, è finalizzato alla riduzione della violenza minorile attraverso il gioco del calcio, inteso come veicolo di sviluppo e inclusione sociale.


La delegazione della Lega Nazionale Dilettanti della Federazione Italiana Giuoco Calcio (Figc) si è recata in Guatemala (10-17 giugno) dove ha portato materiale sportivo per le attività delle 16 Scuole Calcio territoriali sorte in 14 differenti distretti della Capitale, incontrando bambini e adolescenti tra i 5 e 17 anni.  Nella capitale guatemalteca, il gruppo italiano ha tenuto anche due seminari formativi per gli insegnanti delle scuole locali di calcio coinvolti nel progetto, insieme a sessioni pratiche alle quali hanno partecipato circa duemila giovani calciatori .


Il testimonial dell’evento è stato Giovanni Galli, ex portiere della Nazionale e di importanti squadre come la Fiorentina e il Milan.
 

Alla conferenza stampa del 2 luglio prenderanno parte, oltre a rappresentanti della Cooperazione Italiana, il vice presidente della Figc, Carlo Tavecchio ed il vice presidente della Lega Nazionale Dilettanti, Antonio Cosentino.  (Inform)

“L’italiano oltre confine. Lingua istituzionale e di comunicazione in altri paesi europei”


LINGUA ITALIANA

Oggi a Roma la XIII Giornata REI

“L’italiano oltre confine. Lingua istituzionale e di comunicazione in altri paesi europei”

ROMA - Prendendo spunto dall'adesione della Croazia all'UE il prossimo 1° luglio , la XIII Giornata REI-Rete per l’eccellenza dell’italiano istituzionale - svoltasi oggi a Roma presso la Rappresentanza della Commissione europea -  è stata dedicata all’italiano usato in alcuni Paesi europei come lingua ufficiale, a livello nazionale o regionale.
 

Intervenuti alla Giornata esponenti del mondo istituzionale e amministrativo della Croazia, della Slovenia e della Svizzera, rappresentanti di università oltre confine dove si insegna italiano, della casa editrice che pubblica testi in lingua italiana in Croazia e Slovenia e della comunità radiotelevisiva italofona (a livello europeo). Tra gli altri interventi: Ivana Lalli Pacelat (Università di Pola) “Il bilinguismo amministrativo nella Regione Istriana,problematiche traduttive”; Silvio Forza, direttore casa editrice Edit (Fiume) “L’editoria italiana in Slovenia e Croazia tra cultura e identità”; Metka Malcic (Università del Litorale, Capodistria), “Status dell’italiano in Slovenia”; Natale Vadori (Università del Litorale, Capodistria), “Chiaroscuri Capodistriani - caratteristiche dell'italiano amministrativo in Slovenia”.
 

 La Rete per l'eccellenza dell'italiano istituzionale è una rete di professionisti creata su impulso del Dipartimento italiano della Direzione generale Traduzione della Commissione europea. Avviata nel 2005, la rete riunisce esponenti delle istituzioni europee, della pubblica amministrazione italiana e dell'amministrazione svizzera, di università, enti e associazioni.L'obiettivo della rete è promuovere un italiano istituzionale chiaro, comprensibile e accessibile a tutti, garantendo nel contempo un elevato livello qualitativo. (Inform)

Maie: Franco Santellocco e Riccardo Pinna eletti capogruppo e vice in seno al CGIE


MOVIMENTI POLITICI

Maie: Franco Santellocco e Riccardo Pinna eletti capogruppo e vice in seno al CGIE

ROMA - A margine dell’Assemblea plenaria del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero svoltasi alla Farnesina, si è tenuta ieri presso la Camera dei Deputati una riunione tra i consiglieri CGIE del Maie e il presidente Maie on. Ricardo Merlo,l’on. Mario Borghese ed il sen. Claudio Zin.Lo riferisce il Movimento Associativo Italiani all’Estero in una nota.


La riunione ha toccato temi generali, quali le elezioni per il rinnovo di Comites e CGIE, e temi più specifici riguardanti le collettività italiane delle diverse ripartizioni estero. Ampia discussione ha riguardato il tema del futuro del Maie e delle prossime attività sul territorio.
 

Infine, dopo averne valutato la necessità ai fini di un miglior coordinamento delle azioni future in seno al Consiglio generale per gli Italiani all’estero,  si è proceduto alla votazione del capo gruppo Maie in seno al CGIE e del suo vice: la scelta è ricaduta rispettivamente sul Conte Franco Santellocco Gargano e su Riccardo Pinna, entrambi coordinatori del Maie Africa.


Tra i consiglieri Maie CGIE che hanno partecipato alla votazione c’erano Gerardo Pinto (Argentina), Marcello Romanello (Argentina), Augusto Sorriso (Usa), Nello Collevecchio (Venezuela), Mario Bosio (Francia) Gian Luigi Ferretti (Danimarca), Mariano Gazzola (Argentina), Riccardo Pinna (Sudafrica), Francesco Pascalis (Australia), Claudio Pieroni e  Walter Petruzziello (Brasile), Ugo Di Martino (Venezuela), Franco Santellocco (Nordafrica) Tra i presenti anche il coordinatore Maie Centro America Ricky Filosa, il dott. Guido Rosei (Maie Progetti internazionali), il dott. Stefano Pelaggi (Maie Europa), il dott. Ugo Raffa (coordinatore Made in Italy)e la dott.ssa Antonella Rega.


Hanno mandato la propria adesione i consiglieri Carlo Erio (Francia) e Alberto di Giovanni (Canada) assenti per motivi personali. (Inform)

Assessore Rita Visini: “Non mancherà il nostro sostegno ai laziali nel mondo e alla Consulta regionale per l’emigrazione”


ITALIANI ALL’ESTERO

Assessore Rita Visini: “Non mancherà il nostro sostegno ai laziali nel mondo e alla Consulta regionale per l’emigrazione”

ROMA –Sostegno alle comunità di laziali nel mondo e alla Consulta regionale per l’emigrazione. Lo ha assicurato l’assessore alle Politiche sociali della Regione Lazio Rita Visini nel presentare il secondo Rapporto ‘Il Lazio nel mondo. Immigrazione ed emigrazione’, promosso dal suo Assessorato e realizzato dal Centro Studi e ricerche Idos . Lo  studio offre una chiave di lettura aggiornata sul livello di integrazione degli immigrati nel Lazio rispetto a scuola, occupazione, lavoro imprenditoriale, sanità e religione, e presenta i numeri sull’emigrazione dei laziali nel mondo, fenomeno anche questo in aumento negli ultimi anni (v. articolo Inform su n.125-A http://comunicazioneinform.blogspot.it/2013/06/rapporto-idos-lazio-fanalino-di-coda.html ).
 

Sono 100 le associazioni di emigrati laziali iscritte al registro della Regione Lazio: 15 in Europa, 27 in Australia, 17 in Sud America, 5 negli Stati Uniti, 35 in Canada, 1 in Sudafrica.

 “L’emigrazione –ha detto l’assessore Visini - è  l’altra faccia della medaglia dell’immigrazione, una faccia con radici antiche ma con un presente consistente, come dicono i dati illustrati nella ricerca. Una faccia di cui dovremmo ricordarci più spesso quando incrociamo il pregiudizio che accompagna i nostri fratelli stranieri nelle nostre comunità, un pregiudizio non diverso da quello sperimentato dai nostri padri arrivati lontano da casa. Il dato che voglio cogliere è la ricchezza dell’esperienza delle comunità laziali strutturate all’estero. Il nostro sostegno a loro e alla Consulta regionale per l’emigrazione non mancherà”.(Inform)

Sud Africa: lo sportello Acli di Città del Capo apre il 3 luglio in Hatfield Street


PATRONATI

Sud Africa: lo sportello Acli di Città del Capo apre il 3 luglio in Hatfield Street

CITTA’ DEL CAPO - Il Patronato Acli mantiene gli impegni assunti nei mesi scorsi in vari incontri con il console Edoardo Vitali e con i rappresentanti delle associazioni comunitarie: lo sportello di Città del Capo sarà aperto il prossimo mercoledì, 3 luglio, appena completato il trasloco degli uffici della Dante Alighieri, del Comites e dello stesso Patronato nella nuova sede al numero 137 di Hatfield Street. L'annuncio viene dalla sede di Johannesburg, che avrà giurisdizione anche su quella di Cape Town.
 

La responsabile sarà Maria Caluzzi, che porta nell'incarico un patrimonio inestimabile di esperienza, di serietà e di abnegazione. L'orario di servizio al pubblico sarà di due ore al giorno, dalle 9.30 alle 11.30, di lunedì, martedì, mercoledì e giovedì.


I primi a essere entusiasti di questa notizia saranno certamente i pensionati, alle prese con la dichiarazione dei redditi - Red Est 2013 - che dovranno far pervenire all'Inps entro la fine di luglio. I moduli per la compilazione della dichiarazione stanno arrivando dall'Italia proprio in questi giorni e la signora Caluzzi dalla settimana prossima sarà in grado di coloro che hanno bisogno del suo aiuto. (La Gazzetta del Sud Africa.net/Inform)

Sicilia Mondo – A Catania la XVII edizione della “Giornata del Siciliano nel mondo”


ASSOCIAZIONI

Sicilia Mondo – A Catania la XVII edizione della “Giornata del Siciliano nel mondo”

In festa con i parlamentari siciliani eletti all’estero in quattro ripartizioni

CATANIA - Celebrata a Catania la XVII Edizione della “Giornata del Siciliano nel Mondo” per ricordare la 67° ricorrenza della promulgazione dello Statuto della Regione Siciliana,  avvenuta il 15 maggio 1946, con ritardo rispetto alle celebrazioni delle Associazioni aderenti in tutto il mondo, quest’anno più numerose,  che l’hanno solennizzata intorno alla data storica del 15 maggio.

Tema di quest’anno: “Promozione della cultura siciliana nel mondo come motore di movimentazione economica, culturale, turistica e delle tante iniziative, anche minori,  che  portano sempre un ritorno attraverso il coinvolgimento dei siciliani che vivono fuori, utilizzando la rete mondiale delle Associazioni storiche di emigrazione. Una proposta a costo zero”.

Il presidente Mimmo Azzia ha esordito dicendo: Questa è una giornata di festa nello stile tutto siciliano, irripetibile, per la gioia  di avere la presenza di 4 siciliani eccellenti  residenti all’estero, tutti amici e collaboratori di Sicilia Mondo,  eletti al Parlamento Italiano  nelle Circoscrizioni  di 4 continenti. Una vittoria anche per i siciliani che si sono impegnati per la loro elezione.

Presente anche il deputato nazionale Giovanni Burtone, i deputati eletti alla Regione,  i Presidenti delle Associazioni storiche di volontariato della Sicilia ed operatori economici.

Questa manifestazione è stata fortemente voluta da Sicilia Mondo e dall’associazionismo di emigrazione legato ai valori del volontariato che, ancora una volta, si ripropone come supplenza negli spazi sociali ed etici lasciti liberi dalle Istituzioni e dalla politica, distratte  prevalentemente nel mantenimento e ricerca  del consenso.

Solennizzata nel passato dai Presidenti della Regione e largamente sentita dalla popolazione. Oggi dimenticata.

Per noi è un evento storico di svolta. Nonostante le aspettative deluse, alle sue capacità di avere futuro e certezze noi ci crediamo.

La presenza dei 4 parlamentari eletti fuori accanto a quelli eletti nell’Isola, mi fa sognare una “Grande Sicilia”.  Unica con i siciliani che vivono fuori. Universale, continente, senza confini territoriali, con i suoi siciliani presenti in tutti gli angoli della terra, con la Sicilia nel cuore. Una risorsa di ineguagliabile valore.

Proprio pensando a loro, propongo che da questa Assemblea parta un messaggio di fraternità e di vicinanza ai siciliani tutti, quelli eccellenti e quelli che hanno raggiunto l’agognata agiatezza, in modo particolare agli indigenti, agli anziani, agli ammalati, ai sofferenti la solitudine.

Fatta la celebrazione, passiamo ora agli intereventi ed alle ricette da proporre alla Regione per  uscire  dal tunnel della crisi che attraversa la Sicilia.

Francesca La Marca, da Toronto, figlia di siciliani, deputato eletta nella Circoscrizione Estero America Settentrionale e Centrale: “Cultura ed economia sono il tandem nello sviluppo di un paese moderno. Cultura vuol dire progresso. Il Sicilia il valore aggiunto della ricchezza di uno straordinario patrimonio artistico, culturale e paesaggistico.

Lungimirante il ruolo dell’associazionismo per  i rapporti di solidarietà con le comunità ed il mantenimento delle culture identitarie.

Nell’attuale momento di crisi, un forte aiuto  può provenire dai siciliani presenti nei 4 angoli del mondo a dalla rete associativa.

Preziosa la funzione, nelle università, delle politiche interculturali che spingono i giovani  ad interrogarsi sulle loro radici  e sulla loro identità. Totale il mio impegno accanto  a Sicilia Mondo”.

Fabio Porta, di Caltagirone, residente a San Paolo del Brasile, deputato eletto nella Circoscrizione Estero America Meridionale: “E’ questo un momento importante  perché ci dà la possibilità di incontraci e confrontarci con il mondo delle Istituzioni.

Già  con il sindaco di Catania, abbiamo individuato alcune linee strategiche  per una politica di valorizzazione della presenza  italiana nel mondo attraverso le peculiarità regionali.

E’ anche l’occasione per approfondire con Sicilia Mondo, le altre Associazioni, i colleghi nazionali e regionali e gli operatori siciliani, un politica di rinnovamento.

Mi congratulo con Azzia per la sua vitalità e determinazione e sono convinto che le proposte che porterà al Presidente Crocetta  avranno pieno successo. Noi da parte nostra confermiamo tutto il nostro impegno”.

Mario Caruso, di Militello Val di Catania, residente a Phorzheim, deputato eletto nella Circoscrizione Estero Europa: “L’amore per la mia terra e l’esperienza acquisita fuori,  mi spingono a proporre il rilancio dell’economia siciliana potenziando e coordinando la filiera, già in atto,  tra i produttori siciliani, i consumatori che vivono nei paesi europei e la grande distribuzione,  con l’eventuale partecipazione della Regione insieme a province e comuni.

In questa logica propongo, con il coinvolgimento degli assessorati di turismo, cultura e attività produttive, un progetto per la nascita di una fiera regionale che metta nella dovuta rilevanza  il patrimonio della nostra terra, attraverso il prezioso coinvolgimento dell’associazionismo presente a livello internazionale e che già promuove di fatto iniziative di questo tipo.

Ringrazio Azzia, l’On. Burtone ed il sindaco di Catania, confermando il mio impegno a sostegno di Sicilia Mondo”.

Francesco Giacobbe, di Piedimonte Etneo, senatore eletto  nella Circoscrizione  Estero Africa Asia Oceania Antartide: “Prezioso questo incontro. La  cultura della sicilianità va vista nel contesto più ampio della cultura italiana. La sua diffusione non va imposta dall’alto, come scelta politica dei governi. In Australia, rispetto alle politiche governative in direzione dei paesi asiatici, la popolazione, in controtendenza, ha voglia di conoscere la cultura italiana e quella  siciliana. Anche perché molti siciliani occupano posti di primo piano. La Regione deve portare le sue specificità nell’ambito della italianità.

Importante il fenomeno migrazione. I paesi di maggiore sviluppo in economia costituiscono un’attrattiva che supera i confini regionali. Occorre entrare nei mercati emergenti  con i prodotti siciliani ma, soprattutto, con la ricchezza delle nostre idee. Una grossa fetta di classe media  guarda all’eccellenza dei nostri territori ed alla commercializzazione dei  prodotti e servizi della Sicilia. Condivido e sostengo in toto le iniziative di Sicilia Mondo al quale mi sento fortemente legato”.

Giovanni Burtone, deputato al Parlamento nazionale: “Sono orgoglioso di incontrare i colleghi parlamentari eletti nelle Circoscrizioni Estero.

Al Comune di Catania, in assenza del sindaco Bianco, abbiamo avuto una calorosa testimonianza da parte dell’Assessore Rosario D’Agata.

Faccio parte della famiglia di Sicilia Mondo, avendo partecipato personalmente, anche insieme a mio padre e al cav. Russitto, alle tantissime iniziative che non esito a chiamare pionieristiche di 30 anni fa,  portate avanti con impegno straordinario da Azzia e Russitto.

La celebrazione della autonomia siciliana è la nostra ricchezza. Anche se ha attraversato momenti difficili, siamo convinti che con il nuovo Governo Crocetta possano essere tolte vecchie incrostazioni e guardare il futuro con fiducia e speranza. Pesa in Sicilia la crisi economica e la disoccupazione giovanile. C’è da fare un lavoro significativo. Sono importanti le nuove iniziative della Regione ma è necessario l’impegno dello Stato per una Sicilia che nel passato ha avuto meno.

La legge, con le preferenze nelle Circoscrizioni Estero, ha consentito ai colleghi di arrivare in Parlamento col forte consenso dei siciliani.

Apprezzo i nuovi colleghi. Conoscevo già bene Fabio Porta, alla sua seconda legislatura, per i suoi intereventi a sostegno degli italiani dell’America Latina. Con Mario Caruso poi dico solo che è stato mio compagno di scuola. Con la sua intelligenza ha appreso subito il tedesco, ha cominciato con l’editoria, poi nel sociale e nell’assicurativo e quindi come imprenditore. Infine in Parlamento. Apprezzo il suo impegno per Sicilia Mondo.

Sentivo l’esigenza, in questa giornata, di essere accanto ad Azzia e Russitto”.

Marco Falcone, deputato regionale: “Ringrazio l’avv. Azzia per avermi invitato. Lo conosco ed apprezzo da tanto tempo, gli sono stato vicino in tante battaglie, ultima quella nella Commissione Bilancio. Sono contento di conoscere i parlamentari siciliani eletti all’estero. La loro presenza documenta che le comunità siciliane sono vive.

La mia presenza e quella dell’On. Nino D’Asero è una testimonianza di vicinanza. Importantissimo il ruolo dell’associazionismo al quale bisogna dare una coralità di sostegno, indipendentemente dalle appartenenze, cercando di stimolare le migliori energie.

Ricordo sempre  l’On. Tremaglia  che aprì il Parlamento agli italiani all’estero.

Azzia mi chiede  spesso dei consigli, per cui conosco bene i problemi della associazione. Sono stato ma sarò sempre più vicino a lui”.

Nino D’Asero, deputato regionale: “Partecipo con piacere a questa giornata importante per la presenza dei parlamentari siciliani eletti all’estero. Ho ascoltato il loro impegno. Sono certo che sarà determinante per trovare nuove opportunità di sviluppo culturale ma anche di rapporti commerciali e di integrazione  socio–economica.

La mia presenza testimonia l’amicizia con l’avv. Azzia che stimo per il suo lavoro e per l’impulso dato all’associazionismo dove ho conosciuto anche il prof. Allegra.

La mancanza di risorse dovuta alla crisi finanziaria ha messo in difficoltà l’associazionismo. Tuttavia, da questa sera, nasce un impegno insieme agli altri parlamentari per la ricerca di sostegno a progetti specifici. Mi riferisco a scambi culturali, commerciali, rapporti internazionali, nonché  scambi di esperienze, cose concrete che occorre supportare sul piano finanziario. Su questi tre progetti c’è tutta la mia disponibilità per realizzare fatti concreti. Cioè il modo migliore per  onorare questa giornata”.

Giuseppe Portogallo, operatore economico e siciliano eccellente residente in Cina: “Sono un siciliano di Piazza Armerina, emigrato nel 1980Sono imprenditore e titolare di aziende di servizi per aeroporti e controlli di sicurezza ambientale, attraverso l’utilizzo di tecnologie italiane. In Cina incontro molti italiani ma ci sono anche siciliani. Purtroppo la Sicilia non è conosciuta come dovrebbe esserlo.

Contribuisco allo sviluppo di rapporti internazionali tra la Cina e la Sicilia in mondo consistente. Sono un decano degli italiani essendo arrivato tra i primi in Cina e ci resterò ancora avendo sposato una cinese. 

Parlare della Cina significa aprire un lungo discorso. Lo faremo nel prossimo incontro che spero vicino. Apprezzo moltissimo e mi sento di appartenere a Sicilia Mondo”.

Antonio Giovenco, CARSE: Sono il Presidente del CARSE, Coordinamento Associazioni Regionali Siciliane Emigrazione, composto da AITAE, ANFE, COES, CRASES, Istituto Fernando Santi, Sicilia Mondo, Siracusani nel Mondo, USEF,  nato alcuni anni addietro per impostare una politica unitaria di servizio e di sostegno in favore dei corregionali all’estero. Interessanti le relazioni dei 4 parlamentari. Li ringrazio per il loro sostegno in un momento in cui la Regione, dopo 50 anni, ha completamente soppresso quel piccolo contributo che consentiva il mantenimento dei rapporti con i corregionali che vivono fuori. Certo, attraversiamo un momento di crisi ma non è accettabile un azzeramento totale. Il finanziamento è sancito dalla L.R. 55/80 che indica quali sono le associazioni storiche, una legge preziosa, copiata in tutta Italia, che certamente va ammodernata.

Oggi dall’Italia va via la parte migliore, cioè i giovani . L’On. La Marca diceva che la Sicilia spesso è stata un punto di partenza, oggi ci dobbiamo impegnare tutti perché diventi un terra di ritorno economico, affettivo per lo sviluppo della nostra terra. Auspico che possiamo imboccare insieme un percorso  nella direzione di aiutare la Sicilia”.

Lillo Burgio, Vice Sindaco del Comune di Naro, già emigrante in Germania: “Sono stato emigrato in Germania dove ho conosciuto l’On. Caruso che ho apprezzato per il suo dinamismo e fattibilità. Sono qui per lui. Oggi sono vice Sindaco di Naro ed ho ricominciato la mia vita in Sicilia.

Ascoltando il Dr. Portogallo sulla sua attività in Cina, devo esprimere la mia preoccupazione per la invasione dei prodotti cinesi che mettono in crisi la nostra economia. E’ difficile trovare rimedi”.

On. Joseph Mioli, già deputato al Parlamento del Connecticut (USA): “Sono nativo di Santa Teresa Riva,  vivo nel Connecticut (USA) dove ho trascorso gran parte della mia vita.

Voglio aggiornare l’Assemblea sulla mia iniziativa per  attivare una linea aerea diretta  tra il Connecticut e Catania, nella convinzione che questo porterà un grande vantaggio ai corregionali ma anche alla Sicilia.

Complimenti a Sicilia Mondo, conosciuta in tutto il mondo”.

Azzia, nelle sue conclusioni, ha ringraziato l’Assemblea. In particolare i parlamentari nazionali siciliani, quelli regionali ed il rappresentante delle Associazioni storiche di emigrazione,  per la qualità delle loro indicazioni e per l’impegno unitario di operare insieme ed in sinergia per il rafforzamento dell’associazionismo, al servizio dei siciliani che vivono fuori  in un quadro di iniziative congiunte, come contributo concreto in direzione dello sviluppo della Sicilia. E’  certamente questo un evento storico dal quale ripartiamo.

La prof.ssa Sarah Muscarà, con brevi parole, ha donato agli ospiti un volume pregiato su Pirandello mente Azzia ha consegnato gli atti del Convegno “Conosciamoci” sulla integrazione delle etnie non comunitarie.

Nella sala, presenti un folto gruppo di tv regionali e locali, affollatissima di operatori sociali ed amici, citiamo tra l’altro,  Rosario D’Agata, Assessore al Comune di Catania, il Sen. Salvo Fleres, Gaetano Spoto Puleo, già Assessore Regionale,  l’Avv. Enzo Zappulla, l’Avv. Renato Sgroi Santagati, sicilianista eccellente, Dario Pettinato, docente Universitario, l’avv. Sebastiano Leonardi, l’artista Jano Barbagallo, Paolo Trovato, funzionario regionale, il Dr. Salvo Vicari, il Dr. Paolo Musumeci, i giornalisti Filippo Galatà, Antonio Blandini e Annarita Fontana, la Dr.ssa Maria  Bonanno, Giovanni Allegra, Presidente AITAE, Vittorio Anastasi, Presidente Siracusani nel Mondo, Sebastiano D’Angelo, Direttore Ragusani nel Mondo, Rosalba Li Rosi, Presidente Vizzinesi nel Mondo,  l’Arch. Ciraolo, Francesco Geremia e Marco Belluardo del Coordinamento giovani.

Regista della giornata il Vice Presidente Paolo Russitto ed il Direttore Carmelo Sergi.

Nel corso della mattinata, l’Avv. Azzia, con i 4 parlamentari, accompagnati dall’On. Burtone, avevano fatto visita di cortesia al Comune di Catania, dove sono stati ricevuti dall’Assessore Rosario D’Agata, in  sostituzione del sindaco di Catania Enzo Bianco e dall’On. Giuseppe Lupo. (Inform)

Insieme per il progetto “Global identity: from the roots to the wings”


SCAMBI CULTURALI

Comune di Picerno, Itis A.Einstein e Hutchinson Technical High School Buffalo (Usa)

Insieme per il progetto “Global identity: from the roots to the wings”

PICERNO (Potenza) – Il Comune di Picerno, la scuola Itis ‘A.Einstein’ e Hutchinson Technical High School Buffalo insieme per il progetto “Global identity: from the roots to the wings”.
 

“Il  progetto nasce dall'esigenza culturale e dalla necessità di apertura verso nuovi orizzonti – precisano dall’Itis - e fondamentale è stato l'incontro di alcuni docenti e allievi con un corregionale Donato Curcio, importante imprenditore di Buffalo, emigrato da oltre 40 anni e fortemente legato alle origini lucane e picernesi”.
 

Ieri a Picerno , presso Palazzo Scarilli, l’appuntamento con “Il racconto dell’esperienza vissuta dai ragazzi dell’Itis”  . “Lo scambio culturale che ha visto come protagonisti gli studenti dell’Itis rappresenta una sorgente inesauribile di apprendimento e di crescita del proprio know how. Il 2013 è l'Anno della cultura italiana negli Stati Uniti. Un’occasione durante la quale l'America potrà scoprire, anche attraverso la nostra città, l'Italia e tutti i suoi valori: la cultura, le arti, le scienze e le tecnologie avanzate”. Con queste parole il sindaco Valeria Russillo ha dato il via all'iniziativa dell’Itis, a Picerno, alla presenza del presidente della Commissione dei Lucani all'estero Luigi Scaglione, della dirigente scolastica Filomena Pinto, dell'assessore provinciale Nicola Figliuolo, dei docenti e degli studenti dell'Istituto. (Inform)

Il Festival della Valle d’Itria fa cantare i Sassi di Matera


MANIFESTAZIONI

Articolo di Francesco Lenoci (Associazione Regionale Pugliesi di Milano)

Il Festival della Valle d’Itria fa cantare i Sassi di Matera

MILANO - Ho avuto il privilegio di andare a parlare a Matera, metropolis eximia, origine peruetusta, il 22 marzo 2013,  presso lo stupefacente Salone degli Stemmi dell’Episcopio.

Quella sera, avviandomi alla conclusione della mia relazione “Fare Impresa per Organizzare la Speranza”, feci un regalo al progetto di Matera Capitale Europea della Cultura per il 2019: la meravigliosa definizione di  Cultura di don Tonino  Bello.

“Cultura è impegno, servizio agli altri, promozione umana come il riconoscimento della persona libera, dignitosa e responsabile. Cultura è cemento della convivenza, orizzonte complessivo, strumento di orientamento, alimento di vita.  L’elaborazione culturale è una via obbligata per individuare stili di vita, modalità di presenza e di comunicazione, attenzione alle attese delle persone e della società, per esprimere le ragioni della speranza e accettare responsabilità in spirito di servizio”.

Conclusi (io, che vivo, lavoro e insegno a Milano e sono nato a Martina Franca), affermando che “con una simile definizione di Cultura niente è precluso, tutto è possibile: anche che i  Sassi, i più famosi sassi del mondo, un patrimonio dell’umanità, finalmente… inizino a danzare”.

Matera. Milano. Martina Franca.

A Milano, nel 1947, due ragazzi di 26 e 28 anni, Giorgio Strehler e Paolo Grassi, inventarono un sogno: il Piccolo Teatro di Milano.

A Martina Franca, nel 1975, un gruppo di appassionati musicofili, capeggiati da Alessandro Caroli, con il determinante supporto di Franco Punzi, allora Sindaco della Città Pugliese e di Paolo Grassi, all’epoca sovrintendente del Teatro alla Scala, inventarono un altro sogno: il Festival della Valle d’Itria.

È proprio vero: “Se non si sogna, non si progetta. E se non si progetta, non si realizza”.

È incredibile a dirsi ma, ogni anno, nel ricordo di Paolo Grassi, i due citati sogni annullano i mille chilometri che li separano e si uniscono. Ciò avviene ogni anno, senza soluzione di continuità,  al punto che Sergio Escobar è solito dire: “Il Festival della Valle d’Itria è una costola del Piccolo Teatro di Milano. E il Piccolo Teatro di Milano è una costola del Festival della Valle d’Itria”.

Il momento più significativo di tale unione si celebra in occasione della presentazione del Cartellone del Festival della Valle d’Itria, che da 39 anni avviene presso il Piccolo Teatro di Milano.

Quest’anno la presentazione si è svolta  il 29 maggio. Tanti soci dell’Associazione Regionale Pugliesi, appassionati del Teatro d’Opera, erano lì ad ascoltare i messaggi lanciati da Franco Punzi e Alberto Triola, rispettivamente, Presidente e Direttore Artistico del Festival.

Due volti a noi ben noti, anche perché la sera del 5 maggio 2012 l’Associazione Regionale Pugliesi di Milano ha consegnato nelle loro mani  il Premio 2012 “Ambasciatore di Terre di Puglia”  con la seguente motivazione: “La qualità delle proposte artistiche e l’elevato livello professionale e organizzativo fanno del Festival della Valle d’Itria una manifestazione di interesse internazionale contribuendo nei campi dell’arte, della musica e della cultura a far conoscere e apprezzare la Puglia ben oltre i confini nazionali”.

E vengo al messaggio che, a Milano, il 29 maggio 2013, nel Chiostro del Piccolo Teatro Grassi intitolato a Nina Vinchi, ha unito Martina Franca a Matera, facendomi emozionare e commuovere.

“I giovani artisti dell’Accademia del BelCanto “Rodolfo Celletti”, oltre che negli altri spettacoli e concerti del Festival della Valle d’Itria, avranno ancora modo di misurarsi col proprio talento in un’opera appositamente prodotta, che quest’anno è di particolare valore, trattandosi della prima assoluta in tempi moderni di un’opera riscoperta di Leonardo Leo, tra le somme espressioni della gloriosa Scuola pugliese-napoletana.

Si tratta di un lavoro dell’età matura, in effetti dell’ultima opera comica del grande figlio di San Vito dei Normanni (la partitura è del 1742), il cui autografo è conservato a Parigi: “L’ambizione delusa”.

Questa commedia pastorale abbandona il napoletano come lingua ufficiale dell’opera comica settecentesca, per caricarlo di significato espressivo e drammatico, dando conto – in chiave ironica – delle differenze di classe sociale tra i diversi personaggi dell’opera. La revisione del manoscritto è stata affidata a Luisa Cosi, brillante musicologa del Conservatorio di Lecce.

Lo spettacolo, allestito  a Martina Franca nel rinnovato e splendido Chiostro di San Domenico, si avvarrà della regia di Caterina Panti Liberovici, limpida e fresca regista esperta di teatro da camera, mentre le cure musicali del piccolo ensemble d’archi previsto in partitura saranno affidate a un ispirato e sapiente musicista, clavicembalista e direttore d’orchestra specialista di repertorio sei-settecentesco, quale Antonio Greco.

Lo spettacolo, con le scene di Sergio Mariotti e i costumi di Caterina Botticelli, sarà rappresentato anche nei  Sassi di Matera il 22 luglio 2013”.

Sia lode e gloria al Festival della Valle d’Itria, un sogno pugliese-milanese che da 39 anni inorgoglisce, emoziona e commuove nel nome della Cultura. Anche nel terzo millennio è la Cultura che cambia il mondo, crea nuova mentalità, favorisce un nuovo stile.

La Cultura rappresenta un obiettivo per realizzare il talento delle persone, dei giovani in particolare. In questo caso dei brillanti allievi dell’Accademia del BelCanto “Rodolfo Celletti”: Candida Guida (Foresto), Giampiero Cicino (Ciaccone), Minni Diodati (Delfina), Alessia Martino (Laurina), Riccardo Gatto (Lupino), Federica Carnevale (Silvio) e Michela Antenucci (Cinzia).

Saranno loro, salendo sulle  spalle di giganti  (tutta l’organizzazione sopra citata), a far cantare i più famosi sassi del mondo: i Sassi di Matera.( Francesco Lenoci*/Inform)

* Docente Università Cattolica del Sacro Cuore e vice presidente Associazione Regionale Pugliesi di Milano

Delegazione della Regione Umbria rientrata da missione a Pechino: sicurezza del cibo, vino, turismo e scambi culturali


PROGETTO “FOOD SAFETY FORUM IN CHINA”

Delegazione della Regione Umbria rientrata da missione a Pechino: sicurezza del cibo, vino, turismo e scambi culturali

PERUGIA -  Partenariato per la sicurezza alimentare, apertura di “spazi Umbria” per la diffusione di prodotti agroalimentari umbri, assistenza tecnica per il miglioramento della produzione vitivinicola cinese, turismo e individuazione di specifici “pacchetti” umbri per il mercato cinese, sviluppo delle relazioni culturali aperte con gli accordi recentemente siglati fra Regione Umbria, Accademia di Belle Arti, Conservatorio di Perugia e il Bej Jing Institute of Technology: questi i temi principali, sui cui si è impegnata una delegazione della Regione Umbria, che nei giorni scorsi si è recata a Pechino nel quadro del progetto “Food Safety Forum in China”, che ha coinvolto, oltre l’Umbria, le Regioni Lombardia, Marche, Campania e Roma Capitale. La missione umbra era guidata dal direttore regionale Lucio Caporizzi, il quale, partecipando al convegno “Sino-Italian Dialogue on Food Safety” (Convegno italo-cinese sulla Sicurezza Alimentare), ha sottolineato – così come riferito dalla delegazione al suo ritorno – “l’importanza dell’iniziativa delle autonomie locali nell’aprire canali di dialogo con le autorità cinesi nel settore della sicurezza degli alimenti” e descritto “le modalità d’intervento delle Regioni italiane a supporto della qualità”. Caporizzi ha altresì ribadito l’impegno della Regione Umbria, attraverso il Parco Tecnologico Agroalimentare, per “la individuazione di partners territoriali cinesi disponibili ad avviare percorsi di tracciabilità delle produzioni agroalimentari al fine di garantire i consumatori”.


 “Sono stati in sostanza tre i versanti su cui la delegazione si è stata impegnata – ha detto Giampiero Rasimelli del Servizio Relazioni Internazionali della Regione e referente del Programma per la Regione Umbria -: la sicurezza alimentare, in cui l’Umbria collabora ad un portale, ‘Economical Net’, dedicato alla sicurezza alimentare e alla riorganizzazione delle filiere produttive e commerciali, soprattutto focalizzate sulla classe media. In questo campo – ha sottolineato Rasimelli -, si aprono notevoli possibilità per le nostre imprese agroalimentari: per iniziativa di alcuni privati, è nato a Pechino una sorta di “Spazio Umbria”, all’interno del quartiere del design ‘798’, in cui vengono venduti prodotti agroalimentari umbri e prodotti legati alla manifestazione ‘Eurochocolate’”.
 

“Nella provincia di He Bei – ha continuato Rasimelli -, sono in corso intese per la fornitura di assistenza tecnica finalizzata al miglioramento della produzione vitivinicola cinese. Si sono svolti inoltre incontri con la cooperazione sino-italiana, che gestisce i ‘crediti-aiuti’ per i progetti da attuare nelle province di Yunnan e Shandong. Esiste infatti un partenariato fra Umbria e Yunnan (dove, nella città di Kunming, per iniziativa di privati, è stato aperto uno ‘spazio Umbria’), relativo ai settori della sicurezza alimentare, la tabacchicoltura, la formazione e il turismo”.
 

 “Su quest’ultimo versante – ha riferito Giampiero Rasimelli – si è svolta a Pechino una giornata d’incontro con i più importanti ‘tour operators’ cinesi, dalla quale è emerso il crescente interesse del turismo cinese per l’offerta umbra, che, attraverso un’attenta politica di ‘personalizzazione’ dei pacchetti, potrà essere inserita nel tradizionale ‘tour’ dei turisti cinesi Roma-Firenze-Venezia. A metà ottobre, l’Umbria ospiterà un ‘educational’ di ‘tour operators’ e rappresentanti della stampa specializzata cinese, finalizzati alla messa a punto di specifici pacchetti turistici nella nostra regione”.


 “Sul fronte degli accordi fra Regione Umbria, Accademia di Belle Arti e Conservatorio di Perugia con il Bej Jing Institute of Design – ha aggiunto Rasimelli -, a partire dal 2014, è previsto l’arrivo in Umbria di 150 studenti cinesi per ‘stages’ e percorsi formativi”.(Inform)

A Lamezia, incontro per la costituzione di un Consorzio Universitario Italo-Ecuadoriano

UNIVERSITA’
Ha partecipato l’assessore della Regione Calabria Mario Caligiuri 
A Lamezia, incontro per la costituzione di un Consorzio Universitario Italo-Ecuadoriano
In video conferenza l’ambasciatore italiano a Quito Gianni Pittato e il vice ministro alla Cultura dell’Ecuador Riva Deneia
LAMEZIA TERME (Catanzaro) - L'assessore alla Cultura della Regione Calabria Mario Caligiuri ha partecipato all'incontro per la costituzione di un Consorzio Universitario Italo-Ecuadoriano che si è svolto nella Fondazione Terina a Lamezia Terme. Oltre al rettore dell'Università della Calabria Giovanni Latorre e al delegato per l'internazionalizzazione dello stesso Ateneo Leonardo Violini, hanno partecipato i rappresentanti delle Università "Magna Graecia" di Catanzaro, "Mediterranea" di Reggio Calabria, "della Basilicata" di Potenza, di Pavia, "Tor Vergata" di Roma, di Cassino e "Ca' Foscari" di Venezia.
 
"L'idea di costituire un Consorzio Universitario Italo-Ecuadoriano rappresenta un punto di partenza per creare un sistema nazionale universitario che si proponga in modo unitario verso l'estero, favorendo anche la nascita di scambi commerciali ed economici". Con queste parole Mario Caligiuri ha salutato tutti i partecipanti rassicurando la massima disponibilità istituzionale.
 
 Durante la riunione sono intervenuti in video conferenza l’ambasciatore italiano in Ecuador Gianni Pittato, il funzionario dell'Ambasciata dell'Ecuador in Italia David Vaca e il vice ministro della Cultura del Governo ecuadoriano Riva Deneia. Tra le iniziative che si intendono intraprendere, dopo la costituzione del Consorzio Universitario, anche quella di una fiera educativa in Ecuador, coinvolgendo il sistema nazionale di Unioncamere. (g.m. /Inform)

CGIE - L’approvazione degli Ordini del Giorno sui lavoratori frontalieri e la cittadinanza

ASSEMBLEA PLENARIA CGIE

L’approvazione degli Ordini del Giorno sui lavoratori frontalieri e la cittadinanza


ROMA - La seduta pomeridiana del secondo giorno di Assemblea plenaria del Cgie si è aperta con l’approvazione all’unanimità dell’Ordine del giorno sui lavoratori frontalieri proposto da Claudio Pozzetti (Frontalieri Cgil) e sottoscritto da numerosi consiglieri. Il Cgie – si legge nell’Odg - condivide l’impegno per arrivare al più presto all’approvazione di uno statuto dei lavoratori frontalieri che definisca un quadro di diritti e doveri reali chiari legati a questa particolare condizione di lavoro e dia soluzione ai problemi in essere generati principalmente dalla mancanza di una regolamentazione specifica.

Da parte del Consiglio Generale si chiede l’apertura di un tavolo di confronto con il governo con l’obiettivo di predisporre l’impianto di uno statuto dei lavoratori frontalieri attraverso il diretto coinvolgimento delle associazioni sindacali, dei lavoratori dei territori di confine, con l’impegno a trasformarlo in legge attraverso la discussione e l’approvazione parlamentare; lo statuto che diventi il punto di riferimento per portare avanti negoziati internazionali in grado di produrre accordi bilaterali con i paesi di confine che prevedano specificatamente una disciplina per lavoro frontaliero.

L’assemblea ha poi approvato a maggioranza, con quattro voti contrari e quattro astenuti, un Ordine del giorno sulla cittadinanza in cui si chiede ai presidenti di Camera e Senato, ai presidenti delle Commissioni Affari Costituzionali dei due rami del Parlamento e ai gruppi parlamentari di avviare al più presto l’esame dei disegni di legge relativi alla cittadinanza e, in tale occasione, di delineare le soluzioni più idonee per l’accesso per la cittadinanza sia agli stranieri residenti in Italia che agli italiani residenti all’estero. Nell’Odg si affrontano in pratica la questione dell’applicazione dello jus soli ai bambini stranieri nati in Italia e le problematiche connesse al recupero della nostra cittadinanza da parte dei discendenti di donne che hanno perso la cittadinanza italiana per matrimonio con stranieri e di italiani che l’hanno perduta perché emigrati in paesi dove non era prevista la doppia cittadinanza. Nell’Ordine del giorno si ricorda anche il problema delle pratiche di richiesta di cittadinanza italiana ancora in giacenza ad esempio presso le strutture diplomatiche in Brasile.

All’approvazione dell’Odg si è giunti dopo un lungo dibattito che è stato aperto da Walter Della Nebbia  (Usa). Il consigliere  si è detto contrario a tenere unite nel medesimo Ordine del giorno le problematiche dell’immigrazione e dell’emigrazione. Dello stesso parere il consigliere Primo Siena (Cile) che ha evidenziato l’esigenza di mettere dei “paletti” sia al grado generazionale necessario per l’acquisto della cittadinanza all’estero, sia alla concessione della cittadinanza in Italia. Dello stesso tono l’intervento di Tullio Cerciello (Stati Uniti) il quale ha detto di ritenere che non sia di competenza del Cgie la questione della cittadinanza per gli immigrati. La necessità di votare due Ordini del giorno separati è stata sostenuta anche da Nazzareno Mollicone (Ugl) che in alternativa ha auspicato un voto sulla materia per singoli paragrafi.

Diversa la posizione del vice segretario generale per i Paesi anglofoni extraeuropei Silvana Mangione  che ha ricordato come il Cgie abbia fra i suoi compiti, previsti dalla legge istitutiva, l’analisi dei problemi degli italiani all’estero in armonia con lo sviluppo politico culturale economico e sociale dell’Italia. Una fattispecie, quest’ultima, che si adatta perfettamente con la presenza dei nuovi immigrati nel nostro paese. La Mangione ha inoltre affermato come non sia giusto rinnegare il diritto allo jus soli per gli immigrati in Italia quando questo principio ha permesso l’acquisizione della doppia cittadinanza a tanti figli di nostri connazionali all’estero. Anche il componente del Comitato di Presidenza Norberto Lombardi si è detto contrario allo stralcio della questione degli immigrati dall’Odg in discussione. Lombardi, dopo aver ricordato che la presenza degli immigrati in Italia è destinata a crescere in maniera esponenziale nel giro di pochi decenni, ha sottolineato l’esigenza di decidere, anche con scelte su questi temi, se il Cgie debba essere un istituto alto di rappresentanza con l’ambizione di interloquire con le istituzioni italiane su tutti i nodi decisivi dello sviluppo della comunità italiana, oppure uno strumento che disegna intorno a se i propri limiti. Lombardi ha anche segnalato come a tutt’oggi la presenza degli immigrati nel nostro paese sia caratterizzata da una variegata proposta letteraria in lingua italiana e da una capillare attività sul territorio di imprese gestite da stranieri che cominciano a dare lavoro anche agli italiani.

Dal canto suo Oberdan Ciucci (Cisl) si è detto favorevole all’applicazione dello jus soli ed ha ricordato come oggi in Italia vivano numerosi ragazzi stranieri, circa un milione, che sono a tutti gli effetti italiani e che non possono tornare ala terra d’origine in quanto hanno perduto ogni contatto anche linguistico con le loro radici. L’esigenza di dare cittadinanza ai bambini stranieri nati in Italia ma con dei precisi “paletti” è  stata sostenuta da Riccardo Pinna (Sud Africa) che ha inoltre segnalato come in Sud Africa , dove  persistono discriminazioni anche a livello universitario verso i figli delle comunità immigrate, il figlio di genitori regolarmente residenti acquisti alla nascita la cittadinanza sudafricana.

Il componente del Comitato di Presidenza Augusto Sorriso ha spiegato come negli Stati Uniti anche se un bambino nasce in suolo americano da cittadini stranieri irregolari finisca per acquisire la cittadinanza americana per tutta la vita . Sorriso, dopo aver ricordato che i bambini non possono portare il peccato originale dell’eventuale irregolarità dei genitori, si è detto favorevole all’Ordine del giorno ed ha sottolineato la necessità di mettere a disposizione l’esperienza degli italiani all’estero dei ragazzi che vogliono integrarsi nella società. A seguire è intervenuto Fernando Marzo (Belgio) che ha evidenziato come in Belgio, dove ormai da tempo  si utilizzino i principi dello jus soli e dello jus sanguinis, siano state trovate soluzioni positive soprattutto per quanto riguarda l’integrazione e l’accettazione del diverso. Dopo l’intervento di Carlo Consiglio (Canada) che ha chiesto, per un’approvazione all’unanimità dell’Odg,  l’inserimento nel testo una modifica in cui si invita i parlamentari a legiferare sulla materia “tenendo conto delle problematiche dei ragazzi che nascono in Italia e degli interessi della tutela e garanzia per l’Italia a seguito di queste concessioni”, il consigliere Norberto Lombardi ha nuovamente preso la parola e si è detto disponibile ad inserire nel dispositivo dell’Odg riferimenti sulla necessità di garantire nell’ambito dell’acquisizione della cittadinanza in Italia una migliore coesione sociale. Da segnalare inoltre gli interventi di Alberto Bertali (Gran Bretagna), che chiesto di trovare sul punto in discussione un compromesso fra le varie anime del Cgie, e di Franco Papandrea (Australia) che ha sottolineato come durante la sua esperienza migratoria in Australia abbia potuto superare le discriminazioni solo grazie ai diritti garantiti dai legislatori in loco. Per Papandrea inoltre gli emigranti che hanno goduto dei diritti di cittadinanza in altri paesi non possono negare questa prerogativa agli stranieri che vivono e contribuiscono alla crescita dell’economia dell’Italia.

Dopo l’intervento di Giuseppe Nanna (Sud Africa), che ha segnalato episodi di razzismo contro i bianchi cattolici italiani in Sud Africa ed ha chiesto di specificare i paletti da mettere alla concessione della cittadinanza italiana, ha preso la parola il segretario generale Elio Carozza che ha messo a votazione l’Ordine del Giorno modificato. Per quanto poi riguarda la legge di stabilità Carozza ha segnalato sia la volontà del Mae di riassegnare nel 2014 ai capitoli di spesa per gli italiani all’estero più o meno gli stessi stanziamenti del 2013, sia l’esigenza di reinserire nel quadro di stabilità 2014 le spese relative all’elezione dei Comites e del Cgie. Il segretario generale ha anche chiesto il via libera all’assemblea sulla possibilità di chiedere alla DGIT , da parte del Comitato di Presidenza, l’utilizzo di risorse leggermente superiori per la promozione della lingua e cultura italiana all’estero. (G.M. -Inform)

CGIE - La relazione del vicepresidente della Commissione Scuola e Cultura Tommaso Conte

ASSEMBLEA PLENARIA CGIE

La relazione del vicepresidente della Commissione Scuola e Cultura Tommaso Conte

Il dibattito e l’approvazione dell’Ordine del giorno che chiede più risorse per il capitolo di spesa 3153


ROMA – Nel corso della seconda sessione del Cgie è intervenuto in Assemblea plenaria il presidente vicario della Commissione Scuola e Cultura Tommaso Conte, in sostituzione del presidente Graziano Tassello, assente per motivi di salute. Conte si è in primo luogo soffermato sul documento conclusivo del seminario sulla lingua e cultura italiana all’estero svoltosi lo scorso dicembre alla Farnesina. Un testo che, grazie alla Regione Emilia Romagna, verrà pubblicato, insieme agli altri atti del convegno, in un volume a cui si cercherà di dare la massima diffusione preso le istituzioni parlamentari. Conte ha anche segnalato la necessità sia di riunire in futuro, al fine di dare un seguito alle riflessioni del seminario, un tavolo di lavoro e di concertazione, sia di dotare ogni grande nazione che accoglie i nostri emigrati di specifici e mirati Piani Paese.  Un’operazione, quest’ultima, che dovrebbe coinvolgere i Comites, il Cgie, gli uffici scolastici, i rappresentanti sindacali degli insegnanti e le associazioni dei genitori.

Conte ha inoltre sottolineato come il prossimo anno il capitolo di spesa 3153 passerà dagli attuali 10 milioni e 100.000 euro a  9 milioni e 400.000, e questo nonostante il rientro in patria degli insegnanti di ruolo avviato nel settembre del 2012 abbia permesso un notevole risparmio di risorse. Durante il suo intervento Conte ha anche espresso preoccupazione per la riduzione in pochi anni della presenza all’estero dei dirigenti scolastici, passati da 35 a 17,  ed ha annunciato che la Commissione sta lavorando ad una bozza di riforma di organizzazione dell’intero sistema scolastico e formativo su questa materia. Per quanto poi riguarda la nuova mobilità Conte ha ricordato che dal dicembre 2011 al dicembre 2012 sono arrivati in Germania circa 47.000 italiani di cui meno di un terzo si è registrato all’Aire. Una nuova realtà, dove spesso sono presenti problemi di lingua e di formazione, che per Conte andrebbe affrontata anche attraverso un aumento delle risorse sul capitolo di spesa 3153.

Il consigliere Franco Papandrea (Australia) ha sollecitato tutte le ambasciate ed i consolati ad adottare i Piani Paese con il contributo dei Comites, degli Enti gestori e dei rappresentanti del Cgie, quindi il presidente della Consulta degli Emiliano Romagnoli nel Mondo Silvia Bartolini ha auspicato una nuova riunione del tavolo di lavoro del seminario sulla lingua e cultura italiana all’estero, i cui atti saranno stampati in seicento copie, al fine di fare una valutazione politica sulla necessità di stare insieme e di arrivare ad elaborare un progetto di riforma in questo ambito. La Bartolini ha anche sottolineato come al momento il fenomeno della nuova emigrazione, dove spesso chi va all’estero è in disperata ricerca di lavoro e non conosce nemmeno la lingua, sia sottovalutato soprattutto per quel che riguarda le implicazioni sociali.

Il vice segretario generale per i Paesi anglofoni Silvana Mangione ha ricordato che il Cgie negli anni passati ha elaborato un articolato per una modifica della legge 153 ed ha evidenziato come la nuova emigrazione sia composta da giovani acculturati, che non hanno grandi difficoltà d’integrazione, ma anche da ragazzi poveri in cerca di lavoro che hanno bisogno anche supporti linguistici. Di fronte a questa situazione dalla Mangione viene auspicato un lavoro comune anche per via telematica di tutte le forze che hanno aderito alla realizzazione del seminario sulla lingua e cultura al fine di realizzare una serie di proposte di riforma della 153 da promuovere presso le Commissioni Cultura di Camera e Senato.

Da segnalare anche l’intervento di Paolo Castellani (Cile) che ha sottolineato come anche in tale Paese sia presente la nuova emigrazione italiana con 1494 nuovi ingressi dal 2009 al 2011. Di questi buona parte sono giovani tra i 24 e 35 anni che arrivano in Cile con un contratto di lavoro.

Dopo le parole del segretario generale Carozza che ha annunciato l’introduzione all’ordine del giorno della prossima Assemblea plenaria del tema della nuova mobilità ed ha auspicato una nuova riunione del tavolo di lavoro del seminario su Lingua e cultura, l’assemblea ha approvato all’unanimità l’Ordine del giorno che segue.

“L’assemblea plenaria del Cgie riunitasi a Roma,

rilevato che ancora una volta nella relazione di Governo viene enunciato che la diffusione della lingua italiana all’estero continua a rappresentare una priorità dell’azione di governo e dell’impegno del ministero degli Esteri;

ricordato che per l’anno corrente la somma a disposizione sul capitolo 3153 è stata di 10 milioni e 100.000 euro e che nel 2014 si prevedono 9 milioni e 400.000 euro con una perdita secca di 700.000 euro; considerato che nell’anno scolastico 2012 /2013 sono rientrati 141 unità di personale della scuola e che per il 2013/2014 rientreranno ulteriori 68 unità;

sottolineato che vi saranno alcuni paesi che non avranno alcun dirigente scolastico ed alcuni uffici scuola senza alcuna unità di personale;
tenuto conto che ormai siamo in presenza di una nuova e numerosa emigrazione e ad un consistente numero di cervelli in movimento;

chiede: che una quota dei risparmi conseguente al rientro di questo personale scolastico venga assegnata al capitolo 3153 della DGIT in modo da assicurare il mantenimento, se non un aumento dell’attuale stato dell’offerta formativa, salvaguardando in particolare le esperienze di eccellenza e che venga accolta la richiesta del Mae di una deroga alla legge della revisione della spesa per poter inviare all’estero alcuni dirigenti scolastici ed alcuni insegnanti per posti prioritari”.(G.M. - Inform)

Napolitano a Zagabria per le celebrazioni dell'adesione della Croazia all'Unione europea

ITALIA-CROAZIA

Accompagnato dal ministro degli Esteri Bonino

Il 30 giugno il presidente Napolitano a Zagabria per le celebrazioni dell'adesione della Croazia all'Unione europea


ROMA - Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano accompagnato dal ministro degli Affari Esteri Emma Bonino, interviene domenica 30 giugno a Zagabria alle celebrazioni per l'adesione della Repubblica di Croazia all'Unione europea.
Napolitano al suo arrivo incontra il presidente croato Ivo Josipović e, in serata, insieme agli altri capi delegazioni partecipa sulla piazza Ban Jelačić alla cerimonia celebrativa che prevede gli interventi del primo ministro croato Zoran Milanović, del presidente della Commissione europea José Manuel Barroso, del vice primo ministro e ministro degli Esteri d'Irlanda Eamon Gilmore, del presidente della Repubblica di Lituania Dalia Grybauskaitė, del presidente del Consiglio Europeo Herman Van Rompuy e del presidente del Parlamento europeo Martin Schulz. La cerimonia si conclude con il discorso del pesidente croato Josipović.

In occasione della ricorrenza dell'indipendenza della Croazia, il capo dello Stato, in un messaggio al Presidente Ivo Josipović, aveva fatto pervenire, a nome del popolo italiano e suo personale, i migliori auguri di prosperità per il popolo croato: "L'imminente ingresso della Croazia nella UE rappresenta - si legge nel messaggio - il coronamento del percorso virtuoso intrapreso da Zagabria sul piano dell'integrazione europea ed euro-atlantica, oltreché un forte incoraggiamento verso gli altri Stati della regione. L'Italia ha sempre sostenuto con convinzione tale percorso, riconoscendo gli sforzi compiuti dalle istituzioni e dal popolo croato a tal fine. Sono certo inoltre che tali progressi rafforzeranno ulteriormente i nostri già fecondi rapporti bilaterali, anche grazie al contributo determinante delle nostre rispettive minoranze". (Inform)

Bonino ha accolto con grande soddisfazione l'annuncio della selezione del progetto di gasdotto TAP

ESTERI

Il Ministro Bonino ha accolto con grande soddisfazione l'annuncio della selezione del progetto di gasdotto TAP

"Un passo concreto verso l'apertura del Corridoio Sud, a beneficio della sicurezza energetica e della competitività dell’Europa e una tappa verso l’approfondimento delle relazioni bilaterali con l'Azerbaijian, di cui l'Italia è già primo partner commerciale"


ROMA - Il ministro Emma Bonino ha accolto con grande soddisfazione l'annuncio della selezione del progetto di gasdotto Trans-Adriatic Pipeline (TAP) per la realizzazione del tratto europeo del Corridoio Sud, destinato a trasportare dal Mar Caspio verso l'Europa crescenti quantitativi di gas azero. Il Memorandum d’Intesa concluso dall’Albania lo scorso 23 maggio con Montenegro, Croazia , Bosnia Erzegovina, apre la strada all’interconnessione con il progetto di gasdotto Adriatico-Ionico. L’intero progetto rappresenta un volano importante per la sicurezza degli approvvigionamenti energetici dei paesi dell’area balcanica contribuendo significativamente alle prospettive di sviluppo della regione.

"Un passo concreto verso l'apertura del Corridoio Sud, a beneficio della sicurezza energetica e della competitività dell’Europa e una tappa importante verso l’approfondimento delle relazioni bilaterali con l'Azerbaijian, di cui l'Italia è già primo partner commerciale": è con queste parole che si è espressa il ministro Bonino aggiungendo che “si tratta di un indubbio successo della “diplomazia della crescita” che vede la rete diplomatica e consolare agire - insieme al ministero per lo Sviluppo economico - al servizio del sistema imprenditoriale per cogliere le potenzialità presenti nei Paesi economicamente emergenti.”.

Bonino ha ringraziato il vice ministro degli Affari Esteri, Marta Dassù, “per l’efficace, costante e coesa azione condotta in questi mesi a sostegno del progetto, del quale è stata oggi dimostrata l’oggettiva validità tecnica e commerciale”.

Il progetto TAP - considerato dall’Unione Europea “di interesse comune ” - prevede la realizzazione di un gasdotto di circa 800 Km, di cui 117 sottomarini e con una capacità iniziale di 10 miliardi di metri cubi annui espandibile fino a 20. Il gas giungerà in Italia dal Caspio attraverso Turchia, Grecia ed Albania e trasformerà il nostro Paese in un centro di snodo europeo per il gas riducendo auspicabilmente la bolletta energetica italiana. (Inform)