NAUFRAGIO LAMPEDUSA
Consiglio Italiano per i Rifugiati: Prendere misure per evitare le tragedie in mare
ROMA - Il Consiglio Italiano per i Rifugiati (CIR) esprime profondo dolore per una delle più gravi tragedie del mare degli ultimi anni che ha visto scomparire tra le onde un centinaio di persone; centinaia i dispersi. Dolore che si unisce però a profonda preoccupazione e indignazione.
“Quest’anno abbiamo visto un fortissimo intensificarsi degli sbarchi e l’aprirsi di nuove rotte migratorie, come quelle che stanno portando nel nostro paese i siriani. Rotte pericolose e percorse con barche inadeguate, guidate da trafficanti senza scrupoli. E la maggior parte di chi sta arrivando a Lampedusa, sulle coste della Sicilia e della Calabria sono persone in fuga da guerre e conflitti, sono siriani, eritrei e somali. Ormai è chiaro: o continuiamo ad assistere a questa carneficina o per evitare che i rifugiati continuino a mettere a rischio la loro vita per arrivare in Europa dobbiamo dare loro delle alternative di ingresso protetto” dichiara Christopher Hein direttore del CIR “Altrimenti l’unica possibilità che diamo loro è quella di attraversare un mare che continua a inghiottire vite. E non credo che questa sia una posizione ancora sostenibile per paesi democratici e civili”.
I flussi di chi è costretto a fuggire dalle persecuzioni non si possono fermare, per questo è indispensabile gestirli. La possibilità di richiedere asilo in Italia e nell’Unione Europea ad oggi dipende dalla presenza fisica della persona nel territorio di uno Stato membro. Ma le misure introdotte nell’ambito del regime dei visti e delle frontiere dell’Unione Europea hanno reso praticamente impossibile per quasi tutti i richiedenti asilo e rifugiati raggiungere i territori dell’UE in modo legale.
“Ci sono diverse modalità con cui i richiedenti asilo e rifugiati potrebbero entrare in Europa in modo regolare, ma sono poco utilizzate dagli stati europei: il reinsediamento di rifugiati da un paese di primo asilo, le operazioni di trasferimento umanitario attivate nel contesto di emergenze umanitarie, l’uso flessibile dei visti e le procedure di ingresso protetto che consentono ad un cittadino di uno stato terzo di poter chiedere asilo già nel paese di origine o di transito. L’Italia e l’Europa - conclude Christopher Hein - devono dotarsi di questi strumenti: è un passaggio indispensabile per cercare di dare alternative alla lotteria della morte del Mediterraneo”. (Inform)
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