ITALIANI ALL’ESTERO
Da “Tribuna Italiana”
Riunione di abruzzesi pronti a collaborare nella costruzione di un ponte con l’Abruzzo
Un incontro organizzato in occasione della visita del giornalista ed editore Dom Serafini a Buenos Aires
BUENOS AIRES - La volontà di mettere a disposizione dell'Abruzzo il cumulo di esperienze, di contatti, di saperi e di risorse materiali dei corregionali che risiedono all'estero é la ragione che ha portato un gruppo di abruzzesi residenti in Argentina a riunirsi nella sede della centenaria Associazione Nazionale Italiana di Buenos Aires per una giornata di dibattito e riflessione.
A convocarli, il Centro Abruzzese di Buenos Aires (CABA) a partire dal viaggio a Buenos Aires di Dom Serafini, giornalista, editore e imprenditore del settore televisivo, venuto nella capitale argentina per partecipare alla convention mondiale degli operatori privati di tv.
Infatti, oltre al suo business delle reti televisive, Serafini ha un hobby, o meglio, una passione per l'Abruzzo, la regione dove é nato (a Giulianova, provincia di Teramo) e da dove emigrò nel 1968. Per cui cerca di promuovere le relazioni con la Regione e quando va in altri paesi dove ci sono comunità di abruzzesi, come é il caso dell'Argentina, non perde l'occasione di incontrare i corregionali per conoscere le loro storie e per parlare della terra d'origine. Non con nostalgia, ma con lo sguardo rivolto al futuro, per rispondere alla semplice domanda di chi é innamorato della propria regione: cosa posso fare per te?
Partendo da questa domanda e con alcune proposte da offrire, ha preso contatto con due apprezzati abruzzesi dell'Argentina che si danno tanto da fare: Walter Ciccione giornalista e presidente del CABA e Domenico Di Tullio, avvocato e imprenditore di successo, coi quali ha concordato di riunire un gruppo di abruzzesi o amici dell'Abruzzo che si sono distinti in vari settori in questa terra di adozione. A loro volta hanno coinvolto Marco Basti, direttore della Tribuna Italiana di Buenos Aires e figlio di ortonesi, fiero delle proprie radici.
Industriali di diversi settori della produzione, scienziati, professionisti, dirigenti delle più antiche e attive associazioni abruzzesi, operatori nel mondo della cultura e dei media, hanno risposto alla convocazione fatta per parlare, appunto, di cosa fare in favore dell'Abruzzo in un periodo in cui, al pari dell'Italia, attraversa una crisi che sta mettendo a dura prova la sua gente forte e gentile..
Dom Serafini ha spiegato che l'Abruzzo vive in buona misura dell'export verso paesi nei quali risiedono comunità di corregionali e potrebbe essere ancora piú importante. Ma nella Regione non c'é consapevolezza di questa ricchezza, di questa risorsa e delle possibilità che potrebbero svilupparsi a partire da esse. Ricordando quanto scrisse per il Messaggero Abruzzo, ha spiegato che l'Abc dell'economia abruzzese é rappresentata dal turismo ed esportazioni principalmente grazie ad abruzzesi in Argentina, America, Brasile e Canada.
Per far conoscere questa realtà, Serafini ha da poco iniziato a scrivere una rubrica su Il Messaggero edizione per l'Abruzzo, per mostrare tante storie di successo degli abruzzesi nel mondo e realtà di comunità che fanno onore alla terra natia.
Ma, come ha spiegato l'ospite, potrebbe esserci un cambiamento sostanziale di questa realtà se nel governo regionale, ci fosse il posto per un abruzzese residente all'estero al quale fossero affidati proprio lo sviluppo di rapporti e opportunità offerti da imprese e corregionali residenti in altri paesi. In particolare Ciccione - che ha coordinato i lavori - ha fatto presente che ci sono vari progetti regionali per far votare i corregionali residenti all’estero. Ciccione ha parlato anche dell’anno del ritorno, per far confluire nella regione tanti corregionali residenti nei vari paesi di accoglienza. Questo, oltre ad un programma di “turismo genealogico”, sfruttando il desiderio delle nuove generazioni di scoprire le loro origini.
L’avv. Di Tullio, ha detto che ritiene, che “bisogna lavorare con il nuovo, visto che il vecchio non funziona”. Di Tullio ha anche suggerito di organizzare un convegno in Abruzzo invitando rappresentanti abruzzesi delle Americhe, specialmente Canada e Usa, indipendentemente dai politici, per trovare un modo di avere una voce attiva nel sistema politico della Regione anche utilizzando l'influenza degli imprenditori locali desiderosi di trovare appoggi per aprire mercati all'estero.
L’ing. Alberto Alberici, imprenditore e insegnante nell’Università tecnologica, ha manifestato che è tanto quel che può essere costruito tra l’Abruzzo e gli abruzzesi che risiedono all’estero, sostenendo che ci vuole la volontà di farlo, perché ci sono grandi capacità disponibili per costruire un grande ponte.
Si é fatto presente che in vista delle prossime elezioni in Abruzzo, i candidati dovrebbero essere piú interessati a dare una voce agli abruzzesi all'estero, non solo perché rappresentano una risorsa da sfruttare, ma anche perché possono influenzare il voto tramite i loro parenti e conoscenti in Abruzzo. Ciccone ha aggiunto che questo potrebbe creare un precedente per altre regioni italiane.
I dirigenti della Famiglia Abruzzese di Rosario, Marcelo Castello ed Héctor Fonzo, hanno sottolineato l’importanza dei rapporti a livello culturale, ricordando le attività dei gruppoi folkloristici e l’iniziativa avviata col comune di Casalbordino per stages per giovani studenti all’estero, sul modello di quanto fatto dall’Università di Camerino.
Seppur alcuni partecipanti fossero scettici sulla volontà politica di creare un Assessore per l'Estero, in generale il gruppo si é detto consapevole che l'unico modo per stabilire un dialogo produttivo con la Regione, con benefici economici per l'Abruzzo e riconoscimenti per il contributo degli abruzzesi all'estero, è di impegnarsi all'interno delle istituzioni da “insider” e non da “outsider”. “Con un cavallo di Troia dentro il Consiglio regionale”, ha affermato Ciccone, “sarà piú facile poi attuare progetti per l'Abruzzo”.
Marco Basti ha fatto presente che se gli abruzzesi in generale non si rendono conto del contributo economico apportato alla regione dagli emigrati è perché nessuno lo ha fatto loro presente.
All’incontro hanno preso parte inoltre il regista di cinema e tv e docente universitario Rocco Opedisano, il prof. Franco Del Casale, medico psichiatra, che lavora sia a Buenos Aires che in Italia, dove si reca ogni tre o quattro mesi per corsi e presentazione di lavori; il presidente del Circolo Ricreativo Abruzzese di Berazategui, il più antico dell’Argentina, Onorio Di Nenno; Daniele Santeusanio, imprenditore del settore gastronomico; Pino Russo, imprenditore promotore dela Camera di Commercio Abruzzese in Argentina; la dott.ssa Patrizia C. Giallorenzi, avvocata; la dott.ssa Gabriela Migliazzo, avvocata; Silvano Alfini, imprenditore del settore edile; Gabiele Di Filippo, ingegnere, docente dell’UTN; Antonio Isotti avvocato; Maria D’Alessandro, docente universitaria e scrittrice.
Il presidente della Nazionale Italiana, Marcelo Pacifico, si è congratulato per l’iniziativa ed ha messo a disposizione l’antico e prestigioso sodalizio, anche per future riunioni. (Tribuna Italiana /Inform)
Nessun commento:
Posta un commento