LEGGE DI STABILITA’
Dibattito in Aula
della Camera dei deputati
Fucsia
Nissoli (Scpi) al Governo: Dare un segnale di attenzione verso gli italiani
all’estero. Essi potranno essere motore di ‘Destinazione Italia’
ROMA – “Se si può dire che nel complesso si
sta svolgendo un’azione positiva non possiamo essere sicuramente soddisfatti
per quanto concerne l’azione del Governo circa gli italiani all’estero”. Così
l’on. Fucsia Fitzgerald Nissoli (Scpi) in Aula della Camera, dove è approdata
la legge di Stabilità: dopo il dibattitto parlamentare, fissato per domani il
voto di fiducia, a partire dalle ore12.10.
“La voce ‘Italiani all’estero’ ha già subito
numerosi tagli in passato – ha detto la deputata eletta nella circoscrizione
Nord e Centro America rivolgendosi al vice ministro dell’Economia Stefano
Fassina in Aula a nome del Governo - Potremmo citare la lingua e cultura
italiana, l’assistenza, la mancanza di fondi per le elezioni di Comites e CGIE,
per non parlare dei pesanti tagli che la rete consolare ha già subito negli
ultimi anni”. E se “è vero che è stato dato qualcosa al Senato” esso “non basta
e non basta se si vuole ragionare in termini di sistema anche nella prospettiva
di Destinazione Italia”. “Abbiamo colto – ha continuato la deputata di Scelta
Civica - un piccolo segnale nel fatto che i comuni possono attingere al
fondo di solidarietà comunale di 500 milioni di euro per attivare eventuali
detrazioni in favore dei cittadini italiani iscritti all’AIRE, ma non basta
perché è solo facoltativo dei comuni. Eppure noi eletti all’estero siamo stati
costruttivi, disponibili a riflettere sulle priorità da porre in cantiere ma
abbiamo registrato molta chiusura”. “Noi – ha ricordato Nissoli -
rappresentiamo circa 4 milioni e 341 mila cittadini italiani iscritti all’AIRE,
una vera e propria Regione fuori dai confini nazionali, ma – ha rilevato - una
regione che gode di scarsa considerazione nonostante abbia sempre avuto una
attenzione privilegiata per la propria terra di origine nei momenti del
bisogno”. “Siamo – ha sottolineato l’on. Nissoli - cittadini disponibili a
contribuire al rilancio del nostro Paese per farlo uscire dalla crisi con i
propri investimenti, con il turismo di ritorno ma si è sordi nel non voler
riconoscere la parità di trattamento fiscale degli Italiani all'estero,
iscritti all'AIRE, con quelli residenti in Italia sulla prima casa” .
“Addirittura – ha rimproverato Nissoli -
abbiamo registrato una chiusura completa anche di fronte a quelle richieste
emendative inerenti i carichi familiari e quest’anno per la prima volta non
saranno possibili le detrazioni”. Si tratta di un “un passo indietro” e Nissoli
chiede al Governo “di rimediare”. La deputata dell’estero ha ricordato inoltre
che “abbiamo chiesto di valorizzare l’associazionismo che si occupa di
emigrazione” , e che anche in questo caso “la risposta è stata no” . Ma
“in politica – ha aggiunto Nissoli rivolgendosi al vice ministro Fassina –
non è possibile dire sempre no, soprattutto quando le richieste sono
ragionevoli e volte al bene comune ed allora – è l’invito al Governo -
date un segnale di attenzione perché – ha avvertito Nissoli - la corda,
il legame umano e culturale tra le comunità emigrate e l’Italia delle
Istituzioni, si sta rompendo”.
L’on. Fucsia Nissoli ha infine, ringraziato
i colleghi della Commissione bilancio “per il lavoro prezioso” da loro svolto,
e chiesto al Governo di “fare un gesto di buon senso”, di
“riconoscere che queste comunità sono una grande, seppure silente, ricchezza
per l’Italia”. “Esse – ha concluso - potranno essere il vero motore di
Destinazione Italia”.(Inform)
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