ITALIANI ALL’ESTERO
“Retedonne” sulla
proposta di abbreviazione del ciclo scolastico utile al conseguimento della
maturità
In una lettera aperta
al ministro dell’Istruzione italiano, Maria Chiara Carrozza, il coordinamento
delle donne italiane in Germania segnala i risultati di un’analoga esperienza
tedesca
AMBURGO – Il coordinamento di donne italiane in Germania “Retedonne” scrive una lettera aperta al ministro dell’Istruzione italiano, Maria Chiara Carrozza, sulla proposta di abbreviazione del ciclo scolastico utile al conseguimento della maturità, esperimento che segnalano essere già stato avviato in Germania con discutibili risultati.
La proposta consiste nella riduzione di un anno del percorso di studi necessario al conseguimento della maturità, che attualmente richiede un ciclo scolastico di 13 anni, una modifica che “si è rivelata perniciosa in Germania – afferma la missiva redatta da “Retedonne” in occasione della sua ultima assemblea annuale, - tanto è vero che s’è ne già attuata la parziale cancellazione in conseguenza di massicce proteste di studenti, genitori e docenti”.
“Ridurre di un anno il curriculum scolastico – prosegue la missiva – si traduce nella prassi quotidiana in un sovraccarico nell’orario e in una compressione nella trasmissione delle competenze e nozioni proprio negli anni in cui gli adolescenti attraversano un processo evolutivo personale decisivo per la loro crescita culturale e sociale”. “Noi abbiamo assistito ed assistiamo, per gli alunni tuttora inseriti nel ciclo abbreviato, alla drastica riduzione del tempo libero e delle attività connesse con gravi conseguenze sul profilo psicofisico – manifestazioni di stanchezza, nervosismo e aggressività, dovute alla sensazione di inadeguatezza e angoscia da stress. La paura di non farcela – proseguono - ostacola la riflessione ed impostazione sull’identità, essenziale proprio negli anni formativi, che precedono scelte di vita fondamentali”.
“L’istruzione e la formazione finiscono per essere ridotte a nozionismo e competenze tecniche sconnesse dalla funzione creativa e critica della cultura intesa nel suo più ampio significato, costitutivo della personalità matura. La pressione sugli studenti, che l’acceleramento del ciclo scolastico ha prodotto in Germania, viene percepita oggi da molti pedagoghi, nonché da coloro che vi sono stati coinvolti a vari livelli, come un ostacolo al raggiungimento di quella maturità, che la scuola si propone di perseguire. I docenti universitari – si aggiunge - lamentano di doversi confrontare con matricole spaesate e disorientate, talvolta ancora minorenni, ancora immerse in problemi emotivi e psicologici, che non hanno avuto tempo di elaborare”.
Il giudizio sull’esperienza tedesca è dunque negativo, giudizio che determina il parere contrario all’adozione di tale proposta in Italia, proposta “che sconvolgerebbe un percorso acclarato anche all’estero, dove – precisa il coordinamento - i nostri diplomati e laureati sono apprezzati per l’ampio patrimonio umanistico di cui sono portatori, risultato di una formazione comprensiva di tutte le tematiche connesse agli anni dello sviluppo della persona”. (Inform)
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