ITALIANI ALL’ESTERO
Salvatore
Tabone (CGIE ): Chiusura degli Uffici all’estero, Francia seriamente colpita:
otto strutture in lista
L’appello
al Governo: “Sospendere le decisioni sul riordinamento della rete consolare per
permettere al Mae di esaminare, caso per caso, quali strutture meritano di
essere mantenute”
METZ - La Francia seriamente colpita e penalizzata: otto strutture risultano in lista...è inaccettabile!
Dopo la chiusura dei Consolati di Tolosa, Lilla, Chambéry, Grenoble, Bastia e dell'Agenzia consolare di Digione, ora verranno chiusi gli sportelli consolari di Chambéry, Grenoble, Digione, la Rappresentanza Unesco (accorpamento con l’Ambasciata di Parigi), ed addirittura il Consolato Generale d'Italia a Nizza!
I servizi di prossimità per gli italiani in Francia vengono sempre più a mancare.Sulla lista delle chiusure figurano anche gli Istituti di Cultura di cui Lione ed alcune sedi distaccate , tra le quali, quelle di Grenoble e Strasburgo. Quest’ultima sede gode di una posizione strategica, al crocevia dell'Europa; la città ospita varie Istituzioni internazionali, diplomatiche e scientifiche: Parlamento Europeo, Consiglio d'Europa, Europol, ENA, Fondazione Europea della Scienza, International Space University.
L’Istituto Italiano di Cultura di Strasburgo è l’unico ente culturale straniero attivo ed ha prestigio, visibilità ottenendo ottimi risultati in termini di frequentazione e di rinomanza (il Goethe Institute - ufficio periferico di Nancy).
L’attività dell’I.I.C. di Strasburgo è importantissima. Citiamo tra queste: - promozione del dialogo interculturale e delle manifestazioni a carattere europeo: l'I.I.C è fondatore del gruppo di lavoro "Partenaires Culturels Européens" che associa vari consolati esteri (Austria, Germania, Svizzera, Russia) ed altri Enti culturali operanti a Strasburgo; - collaborazione con le Istituzioni francesi governative e culturali: Comune, Regione, Dipartimento, Musei, Teatri, Conservatori, Opera, Jazzdor, Festival di Musica, di Letteratura e Giornalismo, Incontri europei di Letteratura, scuole, ecc...; - relazione privilegiata e ponte tra la cultura italiana e quella del territorio: inserimento delle eccellenze italiane nella programmazione artistica locale (vedasi progetto Suona Italiano, Residenze artisti, scrittori, ecc..; - opportunità di imparare ed approfondire la lingua e la cultura italiana (incremento degli iscritti ai corsi d'italiano); - semestre della Presidenza Italiana dell'Unione Europea nel 2014; - sede della consegna di premi europei: Claudio Magris, Carlo Ginzburg, Erri de Luca, ecc... ; - partecipazione alle campagne promosse dal Consiglio d'Europa: contro la violenza ai minori ed alle donne, mostre e conferenze Dacia Maraini.
Inoltre, la circoscrizione territoriale dell’Istituto copre ben undici dipartimenti francesi: una visibilità immensa… è una perdita incalcolabile in caso di chiusura!
L’Università di Strasburgo ha un dipartimento d’italianistica ; la città ospita il congresso degli italianisti nel mondo e ogni anno, con l’assistenza dell’I.I.C. decine e decine di borsisti si recano in Italia per imparare la nostra lingua.
Come giustificare – va segnalato per inciso – l’assunzione prevista nel 2014, di un’impiegata vincitrice nel 2013 del concorso a sostituzione di una persona che va in pensione, allorquando si profila la chiusura ?
Infine, occorre ricordare che la sede dell’Istituto è proprietà del demanio.
Quale sarà la sorte degli impiegati contrattisti delle strutture che dovrebbero chiudere? Saranno licenziati o integrati nei rispettivi Consolati di riferimento (esempio quello di Metz per l'Istituto di Cultura di Strasburgo) in qualità di personale addetto alla cultura?
Non si possono adottare misure di una tale portata basandosi soltanto sul criterio economico. Tale parametro risolve situazioni sul breve termine; la Cultura italiana, tanto apprezzata nel mondo, merita ben altre valutazioni in quanto la Cultura è universale e reca notevoli vantaggi al nostro Paese, anche in termini economici.
Mi auguro che il Governo proceda all’immediata sospensione di tutte le decisioni fin qui prese per il riordinamento della rete consolare onde permettere al Ministero di esaminare, caso per caso, quali strutture meritano di essere mantenute: ne va del bene e dell'immagine del nostro Bel Paese. (Salvatore Tabone*/Inform)
* Consigliere CGIE Francia
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