ITALIANI
ALL’ESTERO
Gianni Farina (Pd) sulla Legge di
stabilità varata dal governo
L’esponente democratico definisce la
prima bozza di manovra “da apprezzare ma anche migliorabile” e torna sulla
questione dell’Imu per gli italiani all’estero. Suo l’Odg approvato ieri che
impegna il governo all’equiparazione delle loro abitazioni a prima casa
nell’ambito del varo della nuova legge
ROMA – Il deputato eletto per il Pd nella ripartizione Europa Gianni Farina definisce “da apprezzare” la Legge di stabilità varata dal governo e nelle prossime settimane all’esame del Parlamento per un suo possibile miglioramento. In base a quanto si è appreso nel corso delle ultime ore, il deputato rileva dei limiti ma ne coglie anche una tendenza: “non sono previsti tagli alle spese sociali e viene ridotto il costo del lavoro – scrive nella sua ultima Newsletter.
Di seguito egli indica le “voci da ritoccare” “ad una prima valutazione”: l’indicizzazione delle pensioni più basse; i fondi per la cassa integrazione in deroga che “forse non bastano per affrontare la crisi in atto”; l’avvio di un confronto sul pubblico impiego per accrescere produttività ed efficienza “allo scopo di evitare di parlare solo di tagli”. “Da valorizzare c’è la messa in sicurezza dei conti, una redistribuzione delle risorse e la ripresa degli investimenti degli Enti locali – rileva, ammettendo come le misure non bastino al rilancio di economia e lavoro. “Tutte le risorse che saranno ulteriormente individuate – dice - vanno destinate al lavoro: lavoratori e imprese”.
Tra le cifre della Legge indicate nel dettaglio: “interventi per 27,3 miliardi di euro nel triennio 2014-2016, di cui 11,6 nel solo 2014 suddivisi in 14,6 miliardi nel triennio per sgravi fiscali (rispettivamente 9 per le famiglie e 5,6 per le imprese); 11,2 miliardi nel triennio per azioni sociali, progetti di investimento, impegni internazionali; 1,5 miliardi per investimenti a livello locale”.
Evidenziato anche “il riordino del sistema di tassazione locale che pone l’Italia in linea con gli standard europei”. “Al posto di IMU e TARES – spiega Farina - si istituisce una tassa sui servizi municipali il cui gettito andrà interamente ai Comuni. La nuova Service Tax denominata TRISE (Tributo sui servizi) avrà due “gambe”: la tassa che serve a coprire i costi del servizio di raccolta rifiuti (TARI), calcolata in base ai metri quadrati o alla quantità di rifiuti, versata da chi occupa l’immobile; la tassa sui servizi indivisibili (TARI) offerti dai Comuni, calcolata sui metri quadrati o sul valore catastale e pagata dai proprietari”. Nel dettaglio, il pagamento è previsto in quattro rate trimestrali - 16 gennaio, 16 aprile, 16 luglio e 16 ottobre – ma i Comuni possono variare scadenza e numero delle rate. Consentito anche il pagamento in un’unica soluzione. La tassa si applica a “chiunque possieda, occupi o detenga a qualsiasi titolo locali o aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani con vincolo di solidarietà tra i componenti del nucleo familiare o tra coloro che usano in comune i locali o le aree stesse” e spetta ai Comuni stabilirne la disciplina tariffaria, anche se l’aliquota di base della Tasi dovrebbe essere fissata all’1 per mille.
L’esponente democratico segnala anche l’approvazione di un Odg da lui stesso presentato nel corso del dibattito e delle votazioni alla Camera sul decreto Imu (vedi anche Inform di ieri: http://comunicazioneinform.blogspot.it/2013/10/imu-approvato-dal-governo-ordine-del.html) in merito al tema dell’Imu per gli italiani all’estero. Esso, approvato a larga maggioranza – rileva Farina – impegna il governo in occasione del varo della Legge di stabilità, “a recepire misure volte a correggere la tassazione discriminante come seconda casa, già applicata nella prima rata di luglio, verso i nostri cittadini italiani all’estero, quale atto di giustizia che non può essere sottaciuto e negato”. “Ora tocca al Parlamento e a noi eletti all’estero – scrive Farina - aprire la battaglia per far equiparare la prima abitazione dei proprietari residenti all’estero alla prima abitazione dei proprietari residenti in Italia”. Il parlamentare evidenzia di aver richiamato il problema dell’equiparazione perché ancora non risolto. “Ho voluto lanciare un monito ai colleghi e al governo per difendere e rinsaldare il rapporto tra l’Italia e l’estesa comunità italiana nel mondo. È necessario – ribadisce Farina - valorizzare lo straordinario patrimonio degli italiani all’estero: intellettuale, professionale e umano di cittadini e cittadine che ancora non hanno rotto il filo che li tiene legati alla terra d’origine. Creare le condizioni perché l’antico legame non vada smarrito nel mare dell’indifferenza, dell’ignavia e di una miserevole perdita di memoria collettiva”. Per quanto riguarda il nuovo Tributo sui servizi (Trise), l’esponente democratico attende di verificare come è posta la normativa per “aprire la battaglia” sulla questione. (Inform)
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