ITALIANI ALL’ESTERO
A Venosa, Stigliano e Potenza.
Organizzate dalla Commissione regionale dei Lucani all’Estero
“La nostra
Basilicata costruiamola”: dal 3 al 5 ottobre le Giornate dei lucani emigranti
POTENZA - Dal 3 al 5 ottobre le “Giornate dei lucani emigranti”.
Il presidente del Consiglio regionale della Basilicata Vincenzo
Santochirico e il presidente della Commissione regionale dei Lucani all’Estero
Luigi Scaglione hanno presentato la manifestazione organizzata dalla Crle e
dall’Ufficio Internazionalizzazione della Giunta.
“La nostra Basilicata costruiamola”: il logo dell’evento che si terrà
a Venosa, Stigliano e Potenza.Il leitmotiv è sì l’emigrazione, ma anche
l’immigrazione, dal momento che dagli anni ’80 al 2005 sono stati circa
trentamila i rientri in Basilicata con una saldo pressochè pari rispetto
all’abbandono della nostra terra. E ancora, la continuità nell’azione
intrapresa dalla Commissione nel rapporto con i conterranei e l’integrazione in
una rete globale di interazione per lo scambio e la reciproca conoscenza.
Giuseppe Travierso: la vera figura di emigrante. Nato a Barile nel 1937, è
partito verso l’Argentina nel 1953. Vi è giunto, con la nave “Augustus”, il
primo aprile, dopo 37 giorni di navigazione. Ha fatto ritorno nel suo paese,
grazie all’aiuto della Commissione, all'età di 77 anni, dopo averne trascorso
61 nel paese sudamericano, caratterizzati da una vita fatta da una miscellanea
di attività manuali. Oggi pensionato, sposato senza prole, si dedica agli
scacchi, ritenendo che la complessità e i problemi di questo ‘gioco’ siano
riferibili a quelli della vita quotidiana.
Per il presidente del Consiglio regionale, Vincenzo
Santochirico, “la Regione, attraverso il lavoro e le iniziative della
Commissione dei lucani all’estero, mantiene una interlocuzione attiva, vincoli
e legami sostanziali con le realtà migratorie, dimostrando così il proprio
interesse ad un patrimonio di relazioni umane, culturali, sociali ed economiche”.
“Le Giornate dei migranti - ha continuato - devono essere un’occasione
non solo, e non tanto, per guardare al nostro passato, ma per aprire nuovi
orizzonti oggi. Anche in anni recenti, sono tanti i lucani che hanno esportato
ovunque, in Italia e nel mondo, il made in Basilicata. E’ in atto, negli ultimi
anni non soltanto in Basilicata ma in tutto il Paese, un nuovo fenomeno
migratorio. In un tempo in cui non esiste l’Eldorado, abbiamo il dovere di
accompagnare i giovani a percorrere il mondo per inseguire i loro sogni, ma il
compito che abbiamo è quello di creare le condizioni per realizzarli anche qui:
non una fuga, vorremmo, ma che al contrario, che dopo le esperienze e
permanenze oltre confine, i nostri ‘cervelli’ tornassero con una valigia di
conoscenze, capacità e strumenti, per sane iniezioni di dinamismo e
intraprendenza nella società regionale. Non possiamo permetterci di perdere
‘patrimonio umano’ e risorse nel pieno delle proprie potenzialità e capacità
intellettuali, professionali e lavorative, perché quando si parla di
emigrazione si parla del cuore stesso delle dinamiche economiche e sociali”.
“Un progetto questo delle ‘Giornate dell’emigrante’ – ha detto il
presidente della Crle, Luigi Scaglione – partito con ‘l’Assemblea annuale dei
Lucani nel mondo’ tenutasi a marzo, che vuole indagare, capire e interpretare
quello che è stato l’associazionismo lucano all’estero e collegarlo a quello
attuale. Uno sguardo fondamentale – ha continuato - ai giovani con la loro
capacità di realizzarsi, di raccontarsi in una esperienza forse unica di
confronto con ‘l’altra Basilicata’. Un confronto aperto, dunque, che vedrà
protagonisti il Liceo classico ‘Quinto Orazio Flacco’ di Venosa, il convitto
‘Salvator Rosa’ di Potenza e l’ITIS ‘A.Einstein’ di Picerno. Le tante
opportunità che ci sono all’estero – ha aggiunto Scaglione – ma anche la
possibilità di condivisione. Gli Sportelli con le loro peculiarità, le
Associazioni, soprattutto i simboli della identità lucana, ricordando che
l’antesignano della diffusione della cultura lucana nel mondo è stato Quinto
Orazio Flacco”.
“Emigrazione di ieri e di oggi”: il tema che sarà affrontato dal prof.
Ettore Bove dell’Università degli Studi della Basilicata. “Qualcosa di nuovo ed
originale – ha detto - per la prima volta si possono chiarire le vere ragioni
dell’emigrazione intellettuale troppo spesso oggetto di contraddizioni.
Importanti gli aspetti legati al ruolo dell’Università e al flusso dei giovani
verso l’estero, ma anche alla loro volontà di ritorno”.
“Necessario mettere in connessione gli studenti lucani con i figli dei
lucani all’estero – ha detto il preside del ‘Salvator Rosa’, Laguardia – con
una mobilità in entrambi i sensi, un flusso continuo di reciproche conoscenze,
non trascurando le importanti occasioni di formazione”. Il vice preside
dell’Itis di Picerno, Zaccagnino, ha illustrato l’esperienza statunitense di
Buffalo “estremamente importante per ragazzi che studiano elettronica,
informatica e telecomunicazioni”. Il presidente della "Federazione italiana
lavoratori emigrati e famiglie", fondata da Carlo Levi, Antonio
Sanfrancesco, ha auspicato “che si dia un senso sempre maggiore alle politiche
emigrazionali con la stabilizzazione della regione, procedendo di pari passo
tra emigrazione e immigrazione”.
Incontro concluso con gli interventi di Antonio Di Sanza, già
presidente della Crle, e Francesco Mollica, vice presidente della Commissione.
Per il primo “gli atteggiamenti futuri di chi farà parte della Commissione,
nella nuova legislatura, devono essere nel segno della continuità con quanto
fatto finora. Una regione – ha detto - sempre aperta e coltivabile”. Mollica,
nel riferire della sua recente esperienza a Bubbikon, in Svizzera, ha parlato
di “emigrazione nell’ambito della globalizzazione. Un sapere non locale ma
globale. Una emigrazione che non è più quella del contadino, bensì quella
dell’ingegnere esperto di sismica che parla perfettamente l’inglese”.(Inform)
Nessun commento:
Posta un commento