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giovedì 19 dicembre 2013

Conferenza degli Ambasciatori d'Italia - Napolitano: “Obiettivo, un’Italia più forte in un’Europa più integrata”


CONFERENZA DEGLI AMBASCIATORI D’ITALIA

Napolitano: “Obiettivo, un’Italia più forte in un’Europa più integrata”

“L’attività quotidiana di tutto il personale della Farnesina, spesso svolta in situazioni di forte disagio, quando non di concreto ed imminente pericolo,rappresenta una grande risorsa per la crescita del Paese”

 

ROMA – “Per il Presidente della Repubblica, la Conferenza degli Ambasciatori costituisce un momento significativo nello svolgimento del suo mandato, un'occasione di contatto diretto con i responsabili di quegli uffici, Ambasciate e Rappresentanze Permanenti, incaricati di difendere l'interesse nazionale all'estero e nei fori multilaterali. Credo che per essi questa mia partecipazione possa significare, com’è giusto, un segno di attenzione e di apprezzamento dell'insieme delle istituzioni repubblicane nella loro unità”. Così il Presidente Giorgio Napolitano intervenuto oggi  alla Farnesina alla decima Conferenza degli Ambasciatori d'Italia nel mondo .

Il capo dello Stato - che ha espresso “il mio più convinto apprezzamento” al ministro degli Esteri Emma Bonino, “per il dinamismo e la passione che esprime guidando la nostra diplomazia sin dall'inizio del suo mandato alla Farnesina” – ha sottolineato di sentire “oggi con particolare forza l'importanza di questo incontro anche per la scelta, tempestiva rispetto ai tempi di crisi e di speranze che attraversiamo, del tema della Conferenza: L'Italia attrae il mondo: la diplomazia italiana per investire nel sistema Paese”. Un tema che, ha ricordato Napolitano , collega i lavori che stanno per concludersi con quelli del 2012, dedicati al ruolo della diplomazia per la crescita del Paese. “Un filo conduttore – ha aggiunto - sotteso all'impegno e alla dedizione con cui la Farnesina contribuisce non solo a superare una fase difficile, ma a cogliere attivamente le opportunità che abbiamo di fronte e alle quali possiamo oggi guardare con fiducia e convinzione, confortati dall'autorevolezza e credibilità guadagnate dal nostro Paese in Europa e nel mondo”.

Il presidente della Repubblica ha evidenziato che in questo scenario, è “in primo luogo all'Europa e ai travagli che l'attraversano che occorre volgere lo sguardo”. Un'Europa alla quale Napolitano stesso ha “continuato a dedicare attenzione prioritaria anche nel corso di quest'anno, animato dalla convinzione che fosse indispensabile una continua ed incisiva azione di valorizzazione degli sforzi compiuti dal nostro Paese e di richiamo ai principi fondanti del percorso di integrazione europea”.

“L'obbiettivo che abbiamo di fronte, quello di un'Italia più forte in un'Europa più integrata, non è sgombro da difficoltà e nuove insidie” ha avvertito il capo dello Stato, citando tra queste , “le sfide poste da un continente che registra un crescente divario economico e sociale al suo interno e si confronta ogni giorno con pulsioni e pressioni che, facendo leva sulle divisioni interne all'Unione, sono volte a scardinare il senso più profondo del patto solidale su cui si è fondata la costruzione europea”. “Si spingono così parti non trascurabili dell'opinione pubblica a identificare in esso, emotivamente più che razionalmente, le cause principali del diffuso disagio sociale” ha aggiunto Napolitano, avvertendo che le prossime elezioni europee devono perciò essere in primo luogo “un'importante occasione di dialogo, di impulso a una obbiettiva analisi e riflessione, e di forte stimolo alla partecipazione dei cittadini chiamati a pronunciarsi sul futuro dell'Europa, scegliendo tra famiglie politiche sempre più integrate al livello europeo”.

Discutere di Europa vuol dire “parlare del futuro della nostra nazione, di come sia possibile rendere più giusta la nostra società e la nostra economia e rilanciare i valori della nostra identità come europei in un mondo cambiato e in via di ulteriore profondo cambiamento”. “La posta in giuoco nelle elezioni per il Parlamento europeo sta – ha detto il Presidente - nel segnare un chiaro spartiacque fra una legislatura dominata dai temi del rigore e la prossima legislatura che dovrà necessariamente dare maggiore enfasi - senza trascurare gli imperativi di ulteriore consolidamento fiscale e disciplina di bilancio - e ben più concrete basi alla causa della crescita e dell'occupazione. Per affrontare questa sfida, è essenziale che gli Stati nazionali rifuggano da uno sterile ripiegamento su sé stessi, unendo piuttosto senza remore le loro forze e indirizzando le istituzioni comuni verso la soluzione solidale dei problemi reali dei cittadini europei”.

“Riscopriamo insieme – ha detto il capo dello Stato agli ambasciatori - la grande politica che ha ispirato i Padri fondatori delle Comunità e dell'unione ed in particolare di chi, sulle macerie della Seconda Guerra mondiale, ricostruì l'Europa e diede vita all'impresa dell'integrazione europea”. “Riscopriamo – ha aggiunto - e riproponiamo la ricchezza delle fonti storiche e delle ispirazioni ideali del progetto europeo, mettendo nello stesso tempo in primo piano le sue nuove motivazioni e ragioni di fondo nel mondo d'oggi. Reagiamo al crescente tecnicismo del dibattito in sede europea, anche se correlato alla grande, obbiettiva complessità dei temi che la Commissione e gli Stati membri rappresentati nel Consiglio Europeo sono ogni giorno chiamati ad affrontare. Quel tecnicismo esasperato è di fatto una delle cause della estraniazione dei cittadini dal dibattito europeo, offrendone un'immagine riduttiva e asfittica”.“Vi esorto – ha detto Napolitano rivolgendosi ai diplomatici - ad affrontare con convinzione questa sfida, alla quale voi stessi siete chiamati ogni giorno e con la quale Vi confronterete, in particolare, in occasione del Semestre di Presidenza italiana dell'Unione. Confido che il Governo, sostenuto da un innegabile slancio europeista, saprà esercitare, in occasione delle prossime importantissime scadenze, a partire dall'odierno Consiglio Europeo, un'azione assertiva e trainante in particolare per quel che riguarda i grandi temi, che non potranno non condizionare i futuri sviluppi dell'integrazione nella prospettiva dell'Unione politica”.

Napolitano ha ricordato di avere qualche giorno fa, in occasione della presentazione degli auguri da parte del Corpo Diplomatico,  “richiamato gli sforzi compiuti dal nostro Paese per superare una così critica fase interna ed europea, e l'atteggiamento di risoluta iniziativa e collaborazione tenuto dall'Italia in vista di una sempre maggiore integrazione continentale”. “Un cammino – ha soggiunto - che potrà trovare nuova linfa nel processo di allargamento, attraverso il quale dispiegare compiutamente la forza di attrazione della costruzione europea, alimentata dalla capacità dell'Unione di rispondere autorevolmente alle sfide ed ai mutamenti imposti dalla globalizzazione”.

“Il dialogo in seno all'Unione e nelle sue relazioni esterne – ha continuato Napolitano - deve ampliarsi e strutturarsi sempre di più, ad esempio dinanzi a prove di tragica attualità come quella del dramma migratorio di cui Lampedusa è divenuta simbolo. E voglio che simbolo sia soprattutto dell'impegno umanitario e solidale del nostro Paese, che non può essere messo in ombra e screditato da episodi inammissibili come quello venuto in questi giorni alla luce. Anche l'intensificarsi del flusso dei migranti e richiedenti asilo è parte del travaglio seguito alle cosiddette "Primavere arabe" ; travaglio che ci preoccupa grandemente insieme al perdurare della crisi mediorientale. Emergono tuttavia, in un contesto di tensioni e conflitti che deve sollecitare una rinnovata iniziativa dell'Europa, segnali incoraggianti – ha evidenziato Napolitano - sul fronte della crisi siriana e del nucleare iraniano, che testimoniano oggi più che mai l'esigenza di affidarsi a pragmatismo e a visione strategica. Hanno contribuito in questo senso il coinvolgimento responsabile dei principali attori internazionali e la ritrovata unità del Consiglio di Sicurezza dell'ONU. E l'Italia ha dato prova di sensibilità, autonomia di posizioni, capacità di intervento costruttivo”.

“Avete già avuto occasione, nel corso dei lavori, di condividere prospettive, visioni e anche proposte operative che riguardano i temi cruciali della nostra politica estera” ha detto Naplitano agli ambasciatori . “Si è trattato – ha proseguito - di un esercizio rivolto a voi tutti ed in particolare ai funzionari più giovani, che di questa carriera dello Stato sono componente motivata, entusiasta e particolarmente operosa. L'attività quotidiana di tutto il personale della Farnesina, spesso svolta in situazioni di forte disagio, quando non di concreto ed imminente pericolo - penso non solo a Tripoli, Baghdad, Kabul ma anche a tante altre sedi ove più fioca è la luce dei riflettori e meno evidente l'attenzione della politica ma non meno difficile l'operare quotidiano - rappresenta una grande risorsa per la crescita del Paese. E' un impegno che svolgete con non comune spirito di sacrificio e dedizione, in un contesto profondamente segnato dalla progressiva riduzione delle risorse occorsa negli ultimi anni”.

Avviandosi a conclusione di intervento il capo dello Stato ha affermato che “la riduzione della spesa pubblica - affidata, piuttosto che ad automatismi, a un'accurata revisione e selezione - è una necessità oggi non contestabile né differibile, come lo è purtroppo l'esigenza di rimodulare la nostra presenza diplomatico-consolare, ridimensionandola dove essa appare meno necessaria e proiettandola con forza e rapidità su nuovi scacchieri, a tutela degli interessi del nostro Paese e delle sue avanguardie economiche, culturali e sociali”. “Vi esorto dunque – ha detto agli ambasciatori il presidente della Repubblica -  a continuare nel vostro quotidiano impegno, consapevoli del valore aggiunto che potete garantire alla crescita del Paese. Negli ultimi venti anni abbiamo potuto assistere, e non ne mancano le testimonianze, al successo del vostro sforzo di costruzione di una diplomazia competente ed attiva a sostegno e tutela degli interessi economici del nostro Paese, compiuta con l'apporto delle altre Amministrazioni dello Stato ed in strettissimo contatto con le aziende e con le loro strutture associative, in Italia e all'estero. Uno strumento che ha consentito al Sistema-Paese, in tutte le sue articolazioni, di compiere un netto salto di qualità nella sua proiezione sui mercati internazionali. “Non si può che auspicare, alla luce dell'importanza del mercato globale per il nostro sistema produttivo, un rinnovato sforzo della Farnesina in questa direzione. Desidero al contempo richiamare l'attenzione sull'importanza del vostro impegno per un più deciso sviluppo del Servizio Europeo di azione esterna, leva indispensabile per una corposa e sistematica presenza e iniziativa dell'Unione Europea in quanto tale sulla scena mondiale”.

Il presidente Napolitano – porgendo “i più sentiti  auguri” per il Natale ed il Nuovo Anno agli ambasciatori , alle loro famiglie e “a coloro che operano ogni giorno al vostro fianco per rappresentare al meglio il nostro Paese, le sue forze produttive ed il suo impegno su tutti gli scenari internazionali, condividendo le difficoltà e talvolta le asprezze dei luoghi in cui operate” – ha concluso : “Confido che accoglierete questo mio breve intervento come testimonianza di antica e nuova vicinanza al vostro mondo e alla vostra missione da parte di un politico di lungo corso che ha dato nella sua vita e attività grande spazio, e con costante passione, alla sfera delle relazioni internazionali, e di un Presidente che ha sentito come parte integrante del suo mandato l'impegno a garantire l'unità di ideali e di posizioni dell'Italia sulla scena internazionale”.(Inform)

 

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