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venerdì 23 agosto 2013

Franco Santellocco “Progetto Mediterraneo” a rischio

FORMAZIONE DEI GIOVANI
Lettera aperta del presidente del Cip Maghreb-Italia (Rotary) ai ministri Bonino, Carrozza, Kyenge e al presidente della Regione Abruzzo Chiodi

Franco Santellocco “Progetto Mediterraneo” a rischio

ALGERI - Rischia la chiusura il Convitto di Villareia di Cepagatti (Pescara) e, con esso, il “Progetto Mediterraneo” che forma studenti del Maghreb, in particolare dell’Algeria, nei settori dell’agroalimentare, enogastronomia e ospitalità alberghiera . Il progetto, attivo dal 2001, è nato dalla collaborazione tra il Comitato Interpaese Maghreb-Italia del Rotary International, i Club Rotariani dei Paesi di provenienza e il Rotary Club di Avezzano.

Per scongiurare la fine della positiva esperienza del promotore del progetto Franco Santellocco Gargano - presidente del Comitato Interpaese Maghreb-Italia del Rotary International (Distretto 9010) ,nonché consigliere del CGIE (in seno al quale è presidente della Commissione “Formazione, Impresa, Lavoro e Cooperazione”) e vice presidente del Consiglio Regionale Abruzzesi nel Mondo (Cram) – si è rivolto alle Istituzioni con una lettera aperta con la quale lancia un appello e chiede un “tempestivo intervento”.

Nella missiva, indirizzata ai ministri Emma Bonino (Affari Esteri), Maria Chiara Carrozza, (Istruzione, Università e Ricerca), Cécile Kyenge (Integrazione), al presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi e all’assessore Paolo Gatti (Istruzione), Franco Santellocco evidenzia che tra gli obiettivi prioritari del Progetto vi è quello di “fornire ai giovani competenze e conoscenze atte a consentire loro un rientro nei paesi d'origine per avviare attività altamente specialistiche nei settori sensibili quali appunto la valorizzazione dell'agricoltura e la lavorazione dei derivati; contenere l'immigrazione clandestina attraverso lo sviluppo economico e sociale dei Paesi d'origine e fornire la coscienza sociale per un vissuto armonico e di pace attraverso lo studio e il confronto positivo con la cultura altra”.

Santellocco sottolinea anche che dal 2001-2002, anno d’inizio del “Progetto Mediterraneo”, dal Convitto di Villareia di Cepagatti (Pescara) “sono stati accolti in progressione, oltre trecento studenti del Maghreb, in particolare dell’Algeria, studenti che hanno avuto la preziosa opportunità di formarsi presso l’Istituto Professionale per l’Agricoltura e l’Ambiente di Cepagatti, una sezione distaccata dell’Istituto Tecnico Agrario Statale "Pietro Cuppari" di Alanno, in provincia di Pescara. Nell’Istituto, infatti, si sono avviati agli studi agrari questi studenti che nel corso degli anni hanno seguito un piano di studi adeguato alle esigenze di sviluppo sostenibile dei Paesi di provenienza nel delicato settore dell’agricoltura e non solo. Si registrano non pochi successi universitari con il conseguimento di diplomi di laurea anche in indirizzi diversificati (ingegneria, architettura, economia, lettere). Ed ancora, negli ultimi anni, il “Progetto Mediterraneo” ha esteso la proposta formativa ad un altro indirizzo di studi, anche questo di rilevanza strategica: l’eno-gastronomia e l'ospitalità alberghiera (Roccaraso)”.

Ma , spiega Santellocco , che prova “immenso rammarico” per quanto sta accadendo, “oggi, alla vigilia della ripresa degli studi che vedono impegnati oltre 30 studenti algerini, arriva la notizia che per il prossimo anno scolastico “l’USP, Provveditorato provinciale di Pescara, ha formalmente negato la riapertura del Convitto di Villareia Cepagatti” che nel corso degli anni ha accolto gli studenti algerini . Se tale notizia venisse confermata – prosegue Franco Santellocco , gli studenti non potrebbero tornare in Italia e terminare il ciclo di studi intrapreso in quanto provenienti da famiglie non in grado di sostenere i costi di un soggiorno autonomo. Tale decisione penalizzerebbe doppiamente questi ragazzi in quanto la loro formazione non viene riconosciuta in Algeria ove peraltro non è concesso loro il reinserimento in percorsi alternativi”.

“Mi appello alla Vostra sensibilità – scrive Santellocco ai destinatari della lettera - verso l’importanza strategica dei rapporti internazionali, in particolare, per quanto riguarda l’Algeria che attraversa un momento delicato del suo processo di democratizzazione e sviluppo, mentre vede tante imprese italiane sul territorio che concorrono alla crescita del Paese rappresentando peraltro un’importante area di sbocco commerciale e con un sicuro ritorno economico per l’Italia”.

Per Santellocco “bruciare la significativa esperienza di Cepagatti per i giovani algerini, sarebbe un atto di cecità politica oltre che umana, intollerabile per un Paese che conta milioni di connazionali all’estero e che conta nel suo Governo un Ministro all’Integrazione”.

Franco Santellocco chiede quindi un “tempestivo intervento” per “evitare che il futuro di 30 giovani, oggi all’insegna di valide prospettive, venga segnato irreparabilmente e che sia loro concesso di portare a termine il ciclo formativo”.

“Pur consapevole delle difficoltà contingenti che non risparmiano nessun settore” Santellocco è “convinto che sia doveroso oltreché importante, cercare una soluzione per evitare la chiusura del Convitto e per non annullare, in un attimo, quanto di significativo è stato fino ad oggi creato grazie al Progetto Mediterraneo del quale è “ideatore” e che ha “contribuito a far crescere con la volontaristica abnegazione di associazioni, sia italiane sia algerine, in stretta collaborazione con dirigenza e corpo docente dell’Istituto”. In finale di lettera Santellocco segnala che a “questa importante realtà” sono stati dedicati numerosi articoli “sia a livello regionale, nazionale che internazionale” , facendo presente che anche “l’Università de L’Aquila (Facoltà di Scienze della Formazione) ha dedicato un anno di ricerche sul “Progetto Mediterraneo” validandone l’interesse sociale, pedagogico, didattico e culturale”. (Inform)

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