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martedì 30 aprile 2013

Napolitano: Lavoro, dovere politico e morale concentrarci sui problemi


FESTA DEL 1° MAGGIO

Napolitano: Lavoro, dovere politico e morale concentrarci sui problemi

“Disoccupazione giovanile, nuova grande questione sociale. Aumenta l’emigrazione all’estero soprattutto di giovani italiani con alti livelli di istruzione”. “Impostare riforme per fermare il declino. Indispensabile il concorso di tutte le forze sociali e politiche”. “Mi sono reso disponibile per la rielezione solo per senso del dovere in un momento grave per la Nazione”




ROMA – “Il Primo Maggio non è solo la festa dei lavoratori, ma anche, e più che mai, il giorno dell’impegno per il lavoro. E’ il giorno in cui dobbiamo mettere decisamente al centro dell’attenzione il lavoro, fondamento della nostra Repubblica. Proprio al lavoro sono dedicate le Stelle al Merito che vengono consegnate in tutta Italia ai nuovi Maestri e alla memoria. Purtroppo, oggi, c’è da pensare anche al lavoro che non c’è, al lavoro cercato inutilmente, al lavoro a rischio e precario. Abbiamo il dovere politico e morale di concentrarci su questi problemi”. Così il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel messaggio indirizzato , alla vigilia della Festa del Lavoro, al ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, al presidente della Federazione Maestri del Lavoro d’Italia, ai segretari generali di Cgil, Cisl, Uil e UgL, e “a quanti celebrano la ricorrenza”.



“Sta esplodendo in Europa e anche su più vasta scala – prosegue il messaggio - la questione della disoccupazione giovanile, di una generazione senza lavoro. E’ questa la nuova grande questione sociale del nostro tempo. In Italia c’è stata negli ultimi anni una drammatica perdita di posti di lavoro. La disoccupazione colpisce un gran numero di famiglie. Sono quasi un milione i nuclei famigliari in cui nessun individuo in età lavorativa ha un’occupazione. In cinque anni la cifra è più che raddoppiata e oltre la metà di queste famiglie si trova al Sud. In tale difficile situazione aumenta l’emigrazione, soprattutto di giovani italiani con alti livelli di istruzione che cercano e trovano lavoro all’estero”.



“Ho accolto la sollecitazione – scrive Napolitano - a rendermi disponibile per una rielezione a Presidente solo per senso del dovere in un momento grave per la Nazione: essendo urgente sbloccare la formazione di un Governo che affrontasse le difficoltà in cui si trovano oggi troppe famiglie, troppe imprese, troppi lavoratori italiani. Bisogna arginare rapidamente questa situazione di emergenza e occorre al contempo impostare le riforme di sistema necessarie per contrastare il declino, per tornare a crescere durevolmente. Al fine di conseguire questi obiettivi è indispensabile il concorso di tutte le forze sociali e politiche, delle forze parlamentari di maggioranza e di opposizione. E’ in particolar modo necessaria una cooperazione forte e fattiva tra mondo imprenditoriale e sindacati. Ho constatato con compiacimento la disponibilità a collaborare di entrambe le parti sociali. Non si danno buone opportunità di lavoro in assenza di imprese in buona salute. Ed è purtroppo forte il malessere delle nostre piccole e medie imprese: il cui rilancio è interesse comune degli imprenditori e dei lavoratori.



Anche in occasione di questo Primo Maggio, ho voluto – prosegue il messaggio - rendere omaggio ai caduti sul lavoro, deponendo una corona sul Monumento loro dedicato. I dati che si riferiscono al 2012 mostrano una flessione delle morti sul lavoro. Ma questo relativo miglioramento non deve farci abbassare la guardia, deve anzi spronarci a proteggere al massimo la salute, l’integrità, la vita dei lavoratori.



Mi addolora che la Festa del Primo Maggio presenti oggi l’amaro segno delle pesanti condizioni economiche e delle incerte prospettive del nostro Paese. Proprio perciò voglio rivolgere agli italiani tutti l’invito ad assumere con fiducia la causa comune: costruire insieme un futuro migliore. E a tutti un Buon Primo Maggio!”, conclude il presidente della Repubblica. (Inform)

Nomina e conferma negli incarichi di consiglieri e collaboratori del Presidente della Repubblica


QUIRINALE

Nomina e conferma negli incarichi di consiglieri e collaboratori del Presidente della Repubblica



ROMA - Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, su proposta del Segretario generale Donato Marra, ha oggi nominato il Consigliere di Stato Giancarlo Montedoro Consigliere del Presidente per gli Affari giuridici e le relazioni costituzionali e il Consigliere Salvatore Sechi Consulente per le prassi costituzionali relative alla Presidenza, confermando nei precedenti incarichi gli altri Consiglieri e la Consulente per la coesione sociale. Cessa invece dal suo incarico di Consulente il prossimo 15 maggio, per motivi strettamente personali, il dott. Arrigo Levi. Ne informa una nota diramata dal Quirinale.



Il Presidente Napolitano – informa ancora la nota - provvederà successivamente alla nomina del nuovo Consigliere diplomatico in sostituzione dell’ambasciatore Stefano Stefanini, collocato in quiescenza per raggiunti limiti di età, e del Consigliere per gli Affari dell’amministrazione della giustizia in sostituzione del Consigliere Loris D’Ambrosio, deceduto nel corso del precedente settennato. Si riserva inoltre – si legge nella nota - di decidere in ordine all’assolvimento dell’incarico di Consigliere per la Stampa e la Comunicazione retto al momento dal dott. Giovanni Matteoli.



La nota informa anche che il Presidente con apposito decreto emanato su proposta del Segretario generale ha poi provveduto a ridurre nella misura del 15% l’indennità di funzione del Segretario generale, del 12% i compensi dei Consiglieri del Presidente della Repubblica, e del 5% le indennità previste per il personale comandato e distaccato.



Il Capo dello Stato ha infine dato mandato al Segretario generale di predisporre ulteriori misure per ridurre le spese del Segretariato generale e, in particolare, gli oneri relativi al personale, consultando le Organizzazioni sindacali in quello stesso spirito di responsabile collaborazione già positivamente sperimentato – conclude la nota - nel corso del precedente settennato. (Inform)

Aldo Di Biagio (Scelta Civica): “Governo, le parole di Letta buona premessa per gli italiani nel mondo”


PARTITI

Oggi il presidente del Consiglio ha ottenuto la fiducia anche dal Senato

Aldo Di Biagio (Scelta Civica): “Governo, le parole di Letta buona premessa per gli italiani nel mondo”

ROMA – “Ho apprezzato e condiviso in maniera sincera le parole del presidente Letta che a mio parere rappresentano lo spartiacque tra la vacua retorica e la freschezza di una politica che oltre a ‘dire’ vuole anche ‘fare’”. Lo ha dichiarato Aldo Di Biagio, senatore di Scelta Civica eletto nella ripartizione Europa, a margine del voto di fiducia al Governo. “Per la prima volta dopo diversi mesi la politica – ha proseguito Di Biagio - incontra i cittadini e li ascolta porgendo orecchio alle istanze reali, proponendo tagli concreti e richiamando la valorizzazione delle risorse più preziose del nostro Paese, come i nuovi italiani e gli italiani all’estero”. “Il richiamo netto e chiaro agli italiani all’estero come risorsa da valorizzare e da tenere a riferimento rappresenta senza dubbio - ha sottolineato il senatore - un passo avanti e il discorso sostenuto dal neopresidente si configura anche come la premessa per una stagione politica nuova dinanzi alla quale ognuno di noi è chiamato alle proprie responsabilità sempre e comunque in una prospettiva di interesse supremo del Paese”. “Con questo spirito confermo la mia volontà di fiducia a questo Governo con la consapevolezza che questo percorso rappresenta l’unica percorribile via di uscita da un’impasse economica e sociale senza precedenti”, ha concluso Aldo Di Biagio. (Inform)

Argentina : intitolata a Paderno del Grappa una piazza di San Fernando del Valle di Catamarca


ITALIANI ALL’ESTERO

Argentina : intitolata a Paderno del Grappa una piazza di San Fernando del Valle di Catamarca



SAN FERNANDO DEL VALLE DI CATAMARCA - Il 25 aprile è stata inaugurata a San Fernando del Valle di Catamarca la piazza intitolata a Paderno del Grappa, cittadina del trevigiano terra di origine di una attiva comunità veneta della provincia argentina di Catamarca. Ne dà notizia Mariano Gazzola, vice presidente del Comitato Associazioni Venete dell’Argentina (Cava) e consigliere CGIE



Alla cerimonia, molto emotiva – riferisce Gazzola - hanno partecipato il sindaco di Paderno del Grappa, Giovanni Bertoni, il governatore della provincia di Catamarca, Lucia Corpacci e il sindaco locale Raul Jalil, nonché rappresentanti della comunità veneta argentina Horacio Zacchia e Renzo Facchin (presidente e consultore regionale del Cava) e Francesco Filippin (presidente Associazione Veneta di Catamarca) nonché numerosi discendenti degli emigrati padernesi.



Il sindaco Bertoni, ricordando che è la prima visita alla provincia di Catamarca si è detto molto contento di essere in questa città e molto riconoscente al Municipio di Catamarca che voluto ommagiare Paderno del Grappa e i suoi emigrati con questa piazza. Anche il Sindaco Jalil ha ringraziato il contributo degli emigrati allo sviluppo della città di Catamarca e certo che questa sarà la prima di una serie di iniziative utile a rinsaldare il legame che unisce alle due comunità.



San Fernando del Valle de Catamarca (spesso chiamata semplicemente Catamarca) è una città dell’Argentina nord-occidentale, capitale della omonima provincia. Situata a 550 metri di altitudine, ha una popolazione di circa 141.000 abitanti, più di 200.000 considerando i sobborghi, e dista 1131 km da Buenos Aires. Fondata nel 1683, il nome Catamarca deriva dalla lingua Quechua e significa “fortezza sul pendio”. La città, che contava soltanto 8.000 abitanti nel 1882 e fu raggiunta dalla ferrovia nel 1888, ma la sua popolazione cresce con l’arrivo della emigrazione italiana, israelita, siria e libanese all’inizio del 1900.



Tra gli emigrati, un consistente gruppo di famiglie di Paderno del Grappa: Andreatta, Basso, Bastianón, Bellincanta, Bellon, Bernardi, Brunello, Canil, Colla, Dal Bon, Dalla Lasta, Filippin, Mososin, Murer, Pauletto, Prevedello, Puglierin, Reginato, Rizzardo, Sartor, Serena, Zanandrea, Manfrotto, Zanandrea, tra altre. Il sindaco Bertoni – riferisce sempre Gazzola - ha ringraziato il Municipio e la comunità veneta locale che hanno permesso di fare realtà il suo sogno di conoscere i discendenti dei concittadini emigrati all’inizio del secolo XX.



A ricordare loro e a testimoniare la volontà di mantenere i legami che uniscono le due terre, nella Piazza Paderno del Grappa, le bandiere argentine e italiane, ma anche – conclude Mariano Gazzola - quella di San Marco e di Catamarca, e le targhe del Cava e del Municipio di Catamarca.(Inform)

31 anni fa venivano uccisi dalla mafia il dirigente del Pci e il suo collaboratore Rosario Di Salvo


COMMEMORAZIONI

31 anni fa venivano uccisi dalla mafia il dirigente del Pci e il suo collaboratore Rosario Di Salvo

Napolitano: “Ricordare Pio La Torre offre l’opportunità per rafforzare la cultura della legalità e del rispetto dello Stato di diritto contro ogni forma di violenza e di prevaricazione”




ROMA – “Ancora oggi, a 31 anni da quel tragico evento, rinnovare la memoria e lo sdegno per quel vile assassinio significa riaffermare i valori di democrazia e di libertà solennemente sanciti dalla Carta Costituzionale e su cui si fonda la convivenza civile del nostro Paese”. Così il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in un messaggio inviato in occasione della manifestazione organizzata a Palermo, presso il teatro Politeama, per commemorare l’anniversario dell’uccisione, per mano mafiosa, del dirigente del Pci Pio La Torre e del suo collaboratore Rosario Di Salvo.



“L’incontro – prosegue il messaggio - offrirà anche una preziosa opportunità per rafforzare, specialmente nelle giovani generazioni, la cultura della legalità e del rispetto dello Stato di diritto contro ogni forma di violenza e di prevaricazione per la costruzione di una società più giusta e solidale”.(Inform)

Eugenio Marino: Una comunità ideale è cessione di sovranità


PARTITI

Da “Pd Cittadini nel mondo”, numero di aprile

Eugenio Marino: Una comunità ideale è cessione di sovranità



ROMA - Sono state settimane difficili e decisive, per l’Italia e per il Pd, anche perché i destini del Paese e del nostro Partito sono direttamente incrociati. Lo sono e lo saranno perché il Pd è, nonostante tutti i suoi problemi di identità, visione politica e organizzazione interna, la principale forza politica del Paese in termini di radicamento, responsabilità, rappresentanza delle fasce sociali più deboli ed espressione di governo.



Abbiamo ridato al Paese, nonostante una serie di errori, un Presidente della Repubblica amato, autorevole e capace di rappresentare l’unità nazionale. Abbiamo insediato un Governo con una larga maggioranza in un momento storico nel quale non si poteva più rinviare né continuare a inseguire quei grillini che hanno rifiutato ogni possibilità di ragionamento e accordi su un Governo del cambiamento.



Il Governo Letta, quindi, frutto di un compromesso alto imposto dalla situazione politica, dai numeri in Parlamento e dal volere del Presidente della Repubblica, è oggi l’unica strada possibile per l’immediato futuro dell’Italia. Letta a parte, che è il nostro vicesegretario, questo Governo non è ciò che avremmo desiderato, ma è ciò di cui oggi ha bisogno il Paese nelle condizioni date.



Il cammino che ci ha condotto fin qui, è costato molto al Pd: il Segretario Bersani si è dimesso e, con lui, tutta la Segreteria del Partito, che ora dovrà darsi un reggente e una reggenza fino al Congresso nazionale; abbiamo dovuto fare un Governo con il Pdl e constatare come nel Pd vi siano dei problemi di fondo seri, quelli di “anarchismo, feudalizzazione e perdita di autonomia”, come li ha descritti lo stesso Bersani, ricordando che “se vogliamo essere un partito dobbiamo concedere sovranità a una comunità a cui si è aderito, altrimenti si è un autobus o un ascensore”.



E, aggiungo io, si deve rispettare la volontà di tutti, compreso il dissenso, ma poi si devono accettare e sostenere le decisioni prese a maggioranza nel Partito, anche se non le si è condivise.



Un principio che altro non è che ciò che tutti noi abbiamo sostenuto e accettato firmando la Carta



d’intenti, votando alle primarie e iscrivendoci al Pd. E che hanno accettato e sottoscritto anche quei candidati e parlamentari che hanno votato contro Marini e Prodi in Aula dopo che c’era stato un voto e una discussione nel Partito.



In questo metodo democratico, in questo accettare e sostenere all’esterno anche le posizioni dei compagni e amici (cioè del Partito) che non abbiamo condiviso (o che non condividiamo), c’è proprio quel senso di comunità, di appartenenza, che ci spinge a sentirci parte di un qualcosa più grande delle nostre singole ambizioni (pur legittime), dei nostri singoli interessi, delle nostre singole idee.



C’è quella “cessione di sovranità” cui accennava Bersani e che ognuno di noi accetta ogni giorno nei piccoli atti quotidiani. E che accetta definitivamente persino quando decide di sposarsi e rinunciare a molta parte della propria autonomia e libertà personale.



Stare in un Partito e con questo arrivare in Parlamento, dunque, significa guardare prima all’Italia, poi al Partito e poi alle proprie singole opinioni, aspirazioni o ruoli personali.



E nel nostro Partito si riesce a stare insieme e a reggere come comunità ideale solo se si rispetta il metodo democratico e si guarda all’obiettivo collettivo, poiché noi non abbiamo “proprietari” o



“padroni” né, se vogliamo usare termini politically correct, leader forti e capaci di imporre scelte non condivise, come avviene con Berlusconi nel Pdl o negli altri partitini “personali”.



Perché ciò sia possibile, dobbiamo sempre tener bene in mente le splendide parole di Antoine de



Saint Exupéry, quando dice: “Se vuoi costruire una nave non affaticarti a chiamare la gente a raccogliere la legna e a preparare gli attrezzi; non distribuire i compiti, non organizzare il lavoro.



Ma prima risveglia negli uomini la nostalgia del mare lontano e sconfinato. Appena si sarà risvegliata in loro questa sete si metteranno subito al lavoro per costruire la nave”.



Quindi il Pd che entra in questo Governo e, soprattutto quello che verrà dal Congresso, dovrà guardare prima di tutto a come risvegliare nel nostro popolo la “nostalgia del mare”. (Eugenio Marino, responsabile dell’Ufficio Italiani nel mondo del Partito Democratico)



Inform

Aiae. Impegno per la lingua italiana


STAMPA ITALIANA ALL’ESTERO

Da “America Oggi” on line

Aiae. Impegno per la lingua italiana




NEW YORK - Il quindicesimo appuntamento annuale “Educators Awards” della Association of Italian American Educators, che coincide con il 2013 Anno della Cultura italiana negli Stati Uniti, è stato festeggiato domenica da centinaia di persone presso la sala ricevimenti Chateau Briand situata a Carle Place, Long Island.



L’annuale premiazione e consegna di borse di studio per l’associazione degli insegnanti italoamericani è l’occasione per raccogliere fondi destinati al prosieguo del consolidato Programma Ponte per studenti e insegnanti.



Un’associazione nata nel 1997 con lo scopo di migliorare l’immagine italoamericana e incrementare la presenza nel campo dell’istruzione che oggi raccoglie i frutti del seminato.



All’appuntamento dell’“Educators Awards” ha preso parte il console generale Natalia Quintavalle accompagnata dal direttore scolastico Carlo Davoli, oltre al presidente dello Iace Berardo Paradiso.



La vice presidente esecutiva dell’associazione Josephine Maietta ha fatto gli onori di casa.



La presidente dell’Aiae, Ida Corvino Miletich ha ricordato che nel corso dei 17 anni di attività dell’associazione 170 studenti sono stati selezionati per il Programma Ponte Scholarship.



“Siamo grati ai nostri partner europei, i Cavalieri di Pace di Assisi. Dal 1999 - ha spiegato la presidente - l’associazione assegna riconoscimenti a componenti della nostra comunità che con le loro vite esemplari rappresentano modelli da seguire per i giovani”.



“Sono particolarmente grata all’associazione per il ruolo che ricopre nel formare insegnanti e nel sostegno all’istruzione e apprendimento, oltre alla promozione della cultura italiana. Il lavoro degli insegnanti - ha sottolineato il console generale - è davvero il più importante contributo all’istruzione della prossima generazione di leader che forgerà il futuro della nostra società”.



Il ministro Quintavalle ha consegnato il primo dei riconoscimenti, lo “Aiae Creative Arts Award”, a John Battista DeSantis, co-fondatore e direttore creativo di Webb Communications, un’azienda dedicata a design e marketing con sede a New York e partner a Milano e Barcellona.



Da due decenni John DeSantis ha prodotto soluzioni di grande impatto a livello internazionale, oltre a lavori di grafica editoriale per Fortune, la Major League Baseball e Forbes, solo per citarne alcuni.



Il console generale nel consegnare la targa a DeSantis ha ricordato che è molto attivo nelle attività dedite alla promozione della cultura italiana, oltre ad essere componente e consulente della Italy-America Chamber of Commerce di New York.



“È veramente una meravigliosa espressione della migliore creatività italiana”, ha concluso il ministro.



Il riconoscimento assegnato a Ilaria Costa, direttrice esecutiva dello Iace dal 2008, è stato consegnato dal direttore scolastico presso il Consolato, Carlo Davoli.



Romana di nascita, laureata a La Sapienza di Roma in Letteratura e Storia dell’Arte, Ilaria Costa si presenta con un curriculum denso di attività nel ruolo di insegnante con esperienze nel campo dell’istruzione che vanno dalla United Nations International School, alla New York University.



Qualificatasi per l’Eusic Project dal quale ha ricevuto una scholarship, Costa ha inoltre ottenuto un diploma in giornalismo collaborando con magazine e contribuisce alla direzione scolastica presso il Consolato.



Due anni fa Ilaria Costa ha inoltre incassato il riconoscimento “Educator od the Year” assegnato dall’ufficio del City Comtroller.



Un’altra targa dell’associazione, consegnata da Peter Giacalone, è andata a Danielle Caruthers che ha ricevuto lo “Aiae Educator of the Year Award”.



Dopo aver ottenuto il diploma in Italiano dal Queens College, Danielle attraverso la Stony Brook University ha partecipato a numerosi viaggi studio a Roma dove dal primo incontro ha maturato l’amore per la lingua e cultura italiana.



La giornalista Carol D’Auria, la cui voce i newyorkesi ascoltano quotidianamente dall’emittente radiofonica solo news “1010Wins”, ha ricevuto lo “Aiae Special Award in Media and Communications” da Tony Pasquale che conduce un programma su Radio Icn.



D’Auria è inoltre fondatrice della “Renaissance School for Children”, una scuola elementare sostenuta da fondi privati a Long Island che va oltre la tradizionale istruzione con lezioni di piano, lingue straniere, yoga e gioco degli scacchi.



Da scienziato a scienziato, da insegnante ad allievo. Roberto Alfano, docente e scienziato ha consegnato all’ex allievo Francesco Pellegrino lo “Aiae Lifetime Achievement Award”.



Pellegrino è alla guida degli scienziati della Lockheed Martin, ha progettato e realizzato un sistema laser “high power ultrafast” per il Dipartimento della Difesa e ricopre incarichi delicati nel campo della ricerca scientifica per il Department of Homeland Security per la sicurezza contro attacchi terroristici ed esplosioni distruttive.



Pellegrino è approdato sulle sponde americane all’età di 10 anni con il desiderio di procurarsi un’istruzione superiore, il primo della sua famiglia a raggiungere tale obiettivo.



L’associazione, che ha sede presso la Hofstra University, ha inoltre assegnato le borse di studio 2013 del Programma Ponte a Lauen Schuessler, Camila Elizabeth Palomino, Francesca Rubino, Carlos Gutierrez, Zachary Caruso e Mingqiang Fu.



Numerosi i messaggi augurali pervenuti all’associazione per l’occasione, tra cui quello dell’ambasciatore Claudio Bisogniero, del Nassau County Executive Edward Mangano e dello State Comptroller Thomas DiNapoli.



Durante i festeggiamenti non è mancato lo spettacolo che ha visto in scena Cialtrontrio and the Bigbanda dalle Marche, il tenore Christopher Macchio che ha intonato gli inni nazionali, il gruppo folkloristico Bare Feet di Mickela Mallozzi e il sassofonista Pasquale De Paolo.



Momento particolare in finale con la cerimonia di investitura di 4 neo Cavalieri di Pace di Assisi e Malta da parte di Giorgio Cegna della Confederazione Cavalieri Crociati, Guardiani di Pace. (Riccardo Chioni-America oggi.info, 30 aprile/Inform)

Giovanni Longu : Primo Maggio delle donne


OPINIONI

Giovanni Longu : Primo Maggio delle donne




BERNA - Il Primo maggio è tradizionalmente la «festa del lavoro», ma forse mai come oggi, in molte parti del mondo, ci sono così poche buone ragioni per festeggiare. Infatti il lavoro scarseggia e il numero dei senza lavoro, soprattutto nelle società sviluppate dell’occidente, non fa che aumentare.



Il Primo maggio era chiamato «festa dei lavoratori» e si intendeva in primo luogo «degli uomini», dimenticando o mettendo in secondo piano le donne lavoratrici. In fondo, secondo un’arcaica concezione ancora diffusa anche nelle nostre società evolute, i veri titolari del lavoro sarebbero gli uomini, mentre le donne lo sarebbero solo a titolo accessorio. L’attività domestica, non essendo retribuita, non è considerata generalmente «lavoro».



Donne penalizzate



Che questa concezione sia ancora assai diffusa lo dimostrano gli effetti della crisi, anche in Italia: i licenziamenti o comunque la perdita del lavoro colpiscono più le donne degli uomini, i lavori occasionali concernono soprattutto i giovani e le donne, l’occupazione a tempo parziale è tipicamente femminile, anche se coinvolge sempre più anche uomini. Per non parlare dei salari (quelli delle donne sono generalmente più bassi di quelli degli uomini) e dell’accesso al credito (le imprese femminili incontrano molte più difficoltà di quelle degli uomini).



In Svizzera la situazione è molto migliore, ma anche in questo Paese, risparmiato finora dall’acutezza della crisi economica, le donne hanno di che lamentarsi. Anche qui, ad esempio, i salari delle donne sono generalmente inferiori a quelli degli uomini e sul mercato del lavoro incontrano maggiori difficoltà degli uomini. Per le donne fare carriera è molto più difficile che per gli uomini. Per le donne con famiglia, conciliare attività professionale e vita familiare è un’impresa sempre più ardua.



Secondo una recente statistica, in una coppia svizzera con uno o più figli sotto i 25 anni, l’88% dei padri svolge un’attività professionale a tempo pieno, ma solo il 17% delle madri. Il 61% delle madri svolge un’attività professionale a tempo parziale, mentre la percentuale dei padri si ferma al 7,8%.



Lavoro e responsabilità



La giornata del Primo maggio dovrebbe essere un’occasione di riflessione collettiva sulle problematiche del lavoro, sulla sua scarsità e precarietà, ma anche sulla sua distribuzione. Ci si dovrebbe anche interrogare sulle responsabilità della situazione, ma andrebbe evitato di riversarle come spesso accade unicamente sulla finanza internazionale, sui cosiddetti ma mai identificati poteri forti, sull’Europa, sul governo.



La società civile ha certo il diritto e il dovere di criticare e di sollecitare soprattutto lo Stato a fare di più (e si spera che il nuovo governo dia davvero ai problemi del lavoro la priorità assoluta che meritano), ma occorre anche saper fare autocritica. Purtroppo non si sente quasi mai parlare delle responsabilità delle imprese, dei sindacati e dei singoli cittadini. In tempi di crisi spetta anche agli individui cercare un lavoro o confezionarsene uno su misura e persino rendersi disponibili ad accettare almeno provvisoriamente qualunque attività equamente remunerata, purché non illecita.



In questa riflessione può essere utile anche ripensare la distribuzione del lavoro non solo nella società, ma anche tra uomo e donna. Non si tratta di escogitare nuove teorie economiche o sindacali, semmai di adeguare quelle classiche alle nuove esigenze sociali. Si tratta anche di ripensare la ripartizione del lavoro tra uomo e donna in ambito familiare.



Per una nuova ripartizione del lavoro



Qualche anno fa fu lanciata in Svizzera un’iniziativa popolare che mirava sostanzialmente al raggiungimento di una diversa «ripartizione del lavoro» tra uomo e donna. Va detto subito che l’iniziativa non è mai andata in votazione perché non furono raggiunte le firme necessarie. Mi sembra tuttavia difficile negare che alcuni obiettivi esprimevano esigenze molto sentite. Ad esempio, si chiedeva che la Confederazione, cioè lo Stato, adottasse misure affinché «tutte le donne e tutti gli uomini in età lavorativa possano provvedere al loro sostentamento mediante un lavoro retribuito svolto a condizioni adeguate, in particolare attraverso la riduzione degli orari lavorativi e la promozione di forme differenziate di ripartizione del lavoro», e inoltre: «sia consentita, senza pregiudizi di ordine sociale e professionale, una ripartizione paritaria fra i sessi delle attività lavorative non retribuite socialmente necessarie, come pure dei servizi resi nell’interesse della comunità».



Nell’iniziativa si faceva riferimento anche alla disuguale «ripartizione fra i sessi delle attività lavorative non retribuite socialmente necessarie». Il riferimento era chiaro anche se non esplicito. Si pensi alla condizione «normale», ancora oggi, nella ripartizione dei compiti in ambito familiare quando ci sono bambini: è quasi sempre la donna che rinuncia (o è costretta a rinunciare) all’attività professionale o a ridurre il suo grado di occupazione, mentre il padre continua a svolgere un’attività remunerata a tempo pieno.



Rivalutare il lavoro domestico



Sarebbe anche ora di smettere di considerare «lavoro» solo l’attività professionale remunerata e non anche tutta l’attività domestica compiuta prevalentemente dalle donne. Il fatto che essa non venga remunerata non sminuisce affatto l’importanza, il valore e la professionalità del lavoro domestico. E’ semmai un errore e un difetto che non si sia ancora trovata la maniera e la misura per valutare adeguatamente sotto l’aspetto reddituale l’educazione dei figli, l’assistenza ai membri bisognosi di una famiglia, le attività per mandare avanti una casa e una famiglia.



Basterebbe pensare al costo di un’attività di assistenza ad un familiare bisognoso, qualora, invece di essere svolta da una persona di famiglia, generalmente una donna, venisse affidata a un o una badante. Lo stesso esempio si potrebbe applicare per analogia a quasi tutte le altre attività svolte dalle donne nell’ambito familiare, catalogate abitualmente come «domestiche».



La contabilizzazione delle attività casalinghe sotto l’aspetto reddituale, oltre che rispondere a un principio di giustizia, comporterebbe anche un altro vantaggio non indifferente: le attività domestiche acquisterebbero di valore e a nessuno verrebbe più in mente di considerarle meno importanti o addirittura meno utili di quelle cosiddette professionali svolte fuori casa.



Cambio di mentalità



Mi rendo conto che questo cambio di concezione del lavoro domestico comporta un vero e proprio cambio di mentalità, ma anche la crisi spinge in questa direzione. Per fortuna sempre più coppie, soprattutto giovani, assicurano la gestione congiunta della casa. Il Primo maggio potrebbe essere una buona occasione per riflettere seriamente anche su questa problematica, comprendendo anche, perché no, il dibattito in corso sul reddito minimo garantito, sul reddito esistenziale, sul reddito di cittadinanza, sul quoziente familiare e concetti simili. Contribuirebbe a un cambio di mentalità sempre più urgente e necessario.(Giovanni Longu/Inform)



http://disappuntidigiovannilongu.blogspot.ch/

Ricky Filosa: Il Maie mette al centro gli italiani nel mondo


MOVIMENTI POLITICI

Ricky Filosa: Il Maie mette al centro gli italiani nel mondo



In occasione del dibattito sulla fiducia al governo, tenutosi ieri nell’Aula di Montecitorio, la sola forza politica presente in Parlamento a parlare di italiani residenti all’estero nelle dichiarazioni di voto è stata quella del Maie, nella persona del suo presidente, on. Ricardo Merlo. Quella dell’eletto nella ripartizione estero Sud America – il più votato a livello mondiale, con oltre 70mila preferenze personali - è stata una dichiarazione di voto a nome del Movimento Associativo Italiani all’Estero, che nel mondo ha ottenuto 170mila voti circa, e che con i suoi candidati nella lista Monti in Nord e Centro America e in Australia ha certamente fatto la differenza. Ancora una volta, dunque, il Maie mette al centro gli italiani nel mondo, è la voce dei connazionali oltre confine nei Palazzi romani che contano. Già durante le consultazioni in occasione della formazione del governo, solo il Maie aveva parlato al premier incaricato Letta delle necessità, dei desiderata delle comunità italiane residenti nei cinque continenti, sottolineando anche come gli italiani all’estero possano dare una forte mano all’Italia per aiutarla a farla uscire dalla crisi. Ieri, a Montecitorio, Merlo ha avuto l’occasione di spiegare che anche gli italiani nel mondo daranno il proprio contributo alla buona riuscita di questo governo e che sosterranno lealmente l’esecutivo per il bene del Paese e di tutti i cittadini italiani, ovunque essi siano.( Ricky Filosa, coordinatore Maie per il Centro America)



Inform

“Economia della cultura”: Roberto Grossi (Federculture) all’Istituto Italiano di Cultura di Budapest


INCONTRI

L’8 maggio, per il ciclo “Sguardi sull’Italia di oggi”

“Economia della cultura”: Roberto Grossi (Federculture) all’Istituto Italiano di Cultura di Budapest



BUDAPEST - Per il ciclo di incontri “Sguardi sull’Italia di oggi” organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura di Budapest , l’8 maggio alle ore 18.00, per la sezione “Economia e industria”, Roberto Grossi, presidente di Federculture, tratterà di “Economia della cultura”. Parteciperà a all’incontro Alessandro Farina, direttore Itl Group.



Nelle economie contemporanee, la cultura – sottolineano dall’IIC di Budapest - è un’industria che sta assumendo un peso crescente. Negli ultimi anni, numerosi studiosi hanno messo in evidenza come la cultura sia importante non solamente in quanto costituisce un fondamentale valore di civiltà, ma anche perché rappresenta, a tutti gli effetti, una risorsa fondamentale per una crescita economica sostenibile.



Stando ai dati degli ultimi anni, l’economia della cultura in Europa ha avuto un giro d’affari di 654 miliardi di euro, contro i 271 miliardi della produzione automobilistica. L’Italia è tra i paesi europei quello in cui il settore culturale e creativo ha fornito il maggiore contributo al PIL nazionale, rispetto a tutti i settori presi in esame.



Roberto Grossi è presidente di Federcultura, l’associazione che rappresenta le più importanti aziende culturali italiane, insieme a Regioni, Province, Comuni, e tutti i soggetti pubblici e privati impegnati nella gestione dei servizi legati alla cultura, al turismo, e al tempo libero. Roberto Grossi ha ricoperto - tra l’altro - le cariche di Vice Presidente della Fondazione MAXXI e di Direttore Generale dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia; ha realizzato e curato i Rapporti Annuali sulla Cultura (8 edizioni con 24Ore Cultura, Etas Libri – RCS, Allemandi & C) e numerose altre iniziative editoriali. (L’ingresso all’incontro è libero, la registrazione è obbligatoria. Per ulteriori informazioni: Istituto Italiano di Cultura Tel. +36 1 483 20 63 ufficiostampa.iicbudapest@esteri.it ) (Inform)

“Uno Stradivari tra la gente” in tour in 10 città degli Stati Uniti


EVENTI

“Uno Stradivari tra la gente” in tour in 10 città degli Stati Uniti



NEW YORK - E’ iniziato dall’Istituto Italiano di Cultura di New York il tour del violinista Matteo Fedeli che porterà in più di dieci città della costa orientale degli Stati Uniti un prezioso esemplare di Stradivari del 1726, con il quale si esibirà in teatri, sale da concerto e luoghi di culto.



La serata inaugurale della tournée “Uno Stradivari tra la gente” ha visto il maestro italiano, accompagnato al piano da Andrea Carcano, eseguire brani di Nikolai Rimsky-Korsakov, Charles Camille Saint-Saens, Niccolò Paganini, Bela Bartok e altri importanti autori, alternando la musica a interventi su Antonio Stradivari e la liuteria cremonese, in particolare sull’eccezionale esemplare del ‘700 sul quale si è esibito. L’iniziativa rientra nel programma dell’Anno della cultura italiana negli Stati Uniti.



Sempre presso l’IIC di New York si è tenuta, in occasione delle celebrazioni per il 25 aprile, la proiezione di due film dedicati alla Resistenza italiana, “Tutti a Casa” di Luigi Comenicini, con Alberto Sordi, e “Il Partigiano Johnny” di Guido Chiesa, tratto dall’omonimo romanzo di Beppe Fenoglio.Nel corso della giornata si è svolta anche una conferenza dedicata a “La Resistenza nel cinema e nella letteratura italiane”, a cui sono intervenute Jacqueline Reich, docente presso la Stony Brook University, ed Elizabeth Leake, capo dipartimento di italianistica presso la Columbia University, insieme al direttore dell’Istituto, Riccardo Viale, e al console generale Natalia Quintavalle.(Inform)

 

Dopo l’intervento in Aula del premier anche Palazzo Madama dice sì al nuovo Governo


SENATO DELLA REPUBBLICA
Dopo l’intervento in Aula del premier anche Palazzo Madama dice sì al nuovo Governo

Letta:  “La situazione è di grandissima difficoltà, e se siamo qui è per far fronte a questa emergenza”

ROMA – Con 233 sì, 59 no e 18 astenuti anche il Senato, dopo la Camera dei Deputati, ha votato questa mattina la fiducia la Governo Letta. Hanno votato a favore Pd, Pdl e Scelta Civica, si è astenuta la Lega, mentre hanno detto no il Movimento 5 Stelle e Sel. Nel suo discorso a Palazzo Madama Letta ha difeso le larghe intese sostenendo che la paura di “mescolarsi” appartiene a chi ha “un’identità debole”. Il premier ha inoltre invitato i partiti politici ad essere realisti e a non dimenticare la difficile situazione del paese “Il carico delle aspettative è eccessivo – ha affermato Letta che ha aggiunto “ se c’è la sensazione che tutti problemi siano già risolti perché c’è un governo fortissimo, allora stiamo sbagliando: perché non è così. La situazione è di grandissima difficoltà, e se siamo qui è per far fronte a questa emergenza”. 

Dopo aver ricordato l’esigenza di porre in essere le riforme necessarie al più presto e in maniera unitaria attraverso l’organismo denominato “Convenzione per le riforme”, Letta si è soffermato sul suo prossimo tour nelle capitali europee dove cercherà di spiegare quanto è successo in Italia negli ultimi giorni. Già oggi pomeriggio Letta sarà infatti a Berlino. Seguiranno le tappe di Parigi e Bruxelles. 

Per quanto riguarda invece la questione dell’Imu durante il dibattito a Palazzo Madama il ministro per gli Affari regionali e le autonomie Graziano Delrio ha ribadito quanto detto ieri alla Camera dal Premier Letta e cioè che “la rata di giugno verrà sospesa in attesa del nuovo regime che possa aiutare le famiglie meno abbienti”. (Inform)

Fiducia a Letta: gli interventi dei deputati Ricardo Merlo (Maie), Guglielmo Picchi (Pdl) e Renata Bueno (Usei)


CAMERA DEI DEPUTATI
Fiducia al Governo Letta
Gli interventi dei deputati della circoscrizione Estero Ricardo Merlo (Maie), Guglielmo Picchi (Pdl) e Renata Bueno (Usei)

ROMA – Ieri sera la Camera dei Deputati, con 453 voti favorevoli, 153 contrari e 17 astenuti, ha approvato la mozione di fiducia al Governo presentata dai deputati Speranza, Brunetta, Dellai, Pisicchio, Formisano, Merlo, Alfreider e Di Lello. Il dibattito sulla fiducia era stato aperto dall’intervento introduttivo del Presidente del Consiglio Enrico Letta. (vedi Inform n. 82 B http://comunicazioneinform.blogspot.it/2013/04/enrico-letta-bisogna-fare-tesoro-della.html). 

Durante la discussione in Aula hanno preso la parola alcuni deputati della circoscrizione Estero. Fra questi segnaliamo l’intervento del deputato del Maie Ricardo Merlo, eletto nella ripartizione America Meridionale, che , dopo aver auspicato la realizzazione di riforme capaci di dare risposte alle esigenze di cambiamento del Paese, ha sottolineato la necessità di uno sforzo comune, della politica e della società, per il superamento dell’attuale crisi economica. “Dobbiamo lavorare uniti – ha affermato Merlo illustrando le ragioni del sì del Maie al nuovo Governo - superando quell’assurdo tabù che non accetta un Governo politico sostenuto da forze politiche diverse, con lo scopo di salvaguardare gli interessi del nostro Paese. Rispetto alla formazione del nuovo Governo, - ha proseguito - Merlo va il nostro compiacimento per l’istituzione del ministero dell’Integrazione, molto caro a noi stessi che siamo figli di quelli che hanno sperimentato sulla propria pelle il dramma di vivere l’esperienza quotidiana del processo di integrazione in terra straniera. Detto ciò, secondo noi questa squadra autorevole di ministri sarebbe completa se ci fosse anche il ministro degli Italiani nel Mondo, non solo come espressione del riconoscimento storico all’emigrazione, ma anche come strumento di una politica che punti sul ‘made in Italy’, sul turismo di ritorno e che colga tutte le opportunità economiche e commerciali che le nuove generazioni di italiani all’estero rappresentano”. 

Dal canto suo il deputato del Pdl Gugliemo Picchi, eletto nella ripartizione Europa, ha ringraziato il Presidente del Consiglio Letta per aver ricordato nel suo discorso all’Aula l’esigenza di valorizzare gli italiani all’estero. “Ricordiamoci – ha ricordato Picchi - che 150 mila giovani sono costretti ogni anno ad emigrare perché questo Paese non offre loro né opportunità né lavoro. È giunto il tempo di ricordarci anche di loro, di mettere mano a questo problema e di risolverlo. È giusto sicuramente pensare agli immigrati che vengono in questo Paese, - ha proseguito Picchi - ma è anche giusto ricordarsi degli italiani che sono all’estero, che possono essere motore di sviluppo e di crescita per l’Italia. Bisogna inoltre far sì che i nostri connazionali nel mondo non siano stranieri in patria e stranieri fuori, ma siano sempre e solo italiani”. 

Nel corso del dibattito è intervenuta anche Renata Bueno (Usei - Gruppo Misto Maie), eletta nella ripartizione America Meridionale, che ha ricordato di essere “la prima italo-brasiliana presente nel Parlamento italiano, “vorrei parlare – ha aggiunto - non soltanto a nome degli italiani che sono in Brasile ma di tutta la nazione brasiliana, perché lì vi sono più di 30 milioni di oriundi italiani e, soprattutto, nell’ultimo anno abbiamo ricevuto più di 80 mila italiani che cercano lavoro”. La Bueno si è anche complimentata per la grande competenza delle donne presenti fra i ministri del nuovo governo, come ad esempio Cécile Kyenge, Anna Maria Cancellieri e Emma Bonino. (Inform)

Dino Nardi (Uim/Cgie) sull’IMU: “Ricordiamoci della casa degli emigrati!”


ITALIANI ALL’ESTERO
Dino Nardi (Uim/Cgie) sull’IMU: “Ricordiamoci della casa degli emigrati!”

ZURIGO - Come noto agli addetti ai lavori e ben sanno gli emigrati italiani, l’abitazione in Italia degli iscritti all’AIRE è considerata seconda casa dalla normativa nazionale sull’ IMU e quindi sottoposta ad un’aliquota fiscale maggiore e senza possibilità di detrazioni. Infatti l’attuale legge si è limitata a delegare ai singoli comuni la decisione se ritenere, o meno, questi beni immobili come prima casa nei propri Regolamenti, ma ben poche Amministrazioni locali hanno, poi, regolamentato in tal senso. 

Poiché in questa nuova legislatura, tra i primi provvedimenti dei quali si occuperà il nuovo governo, come ha annunciato il presidente del Consiglio Enrico Letta nel suo discorso alle Camere, sarà proprio la modifica della norma sull’Imposta Municipale Unica sulla casa, vogliamo ricordare allo stesso capo del Governo, al ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni, ai capigruppo di Camera e Senato e, soprattutto, ai parlamentari eletti nella Circoscrizione Estero, la discriminazione dell’attuale normativa dell’ IMU nei confronti dell’abitazione degli emigrati italiani ed il danno enorme, non solo economico, che ne deriverebbe per l’Italia se i suoi cittadini residenti all’estero decidessero di disfarsi di queste loro proprietà il cui costo, tra utenze varie ed imposte, è diventato ormai insopportabile finanziariamente per molti di loro. 

Come Unione degli Italiani nel Mondo in Europa (nella cui area geografica risiedono gran parte degli emigrati italiani proprietari di un’abitazione in Italia) chiediamo, pertanto, che, quando nel Parlamento si andrà a modificare l’attuale normativa sull’ IMU, si provveda anche a riconoscere come prima casa pure l’abitazione (sfitta) degli italiani all’estero iscritti all’AIRE. (Dino Nardi* -Inform) 

* Coordinatore Uim in Europa e membro del Cgie

Merlo a Letta: "La squadra di ministri sarebbe completa se ci fosse anche il ministro degli Italiani all'Estero"


MOVIMENTI POLITICI
Il MAIE interviene nell’aula di Montecitorio per la fiducia
Merlo a Letta: "La squadra di ministri sarebbe completa se ci fosse anche il ministro degli Italiani all'Estero"

ROMA - Il deputato Ricardo Antonio Merlo è intervenuto ieri alla Camera, per la dichiarazione di voto, a nome del MAIE, Movimento Associativo Italiani all'Estero. 

"Il momento di particolare difficoltà che attraversa oggi l'Italia ci impegna in una politica responsabile e audace, finalizzata a dare risposte alle problematiche urgenti e a realizzare quelle riforme capaci di mettere in moto un cambiamento reale del Paese . ha detto Merlo -. Per superare la crisi è necessario che ogni componente politica e sociale dia il proprio contributo ed è esattamente ciò che il nostro movimento fará, nello spirito costruttivo ed unitario auspicato dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ed accogliendo l'invito allo spirito di collaborazione di un altro grande italiano all'estero, papa Jorge Mario Bergoglio”. 

“Dobbiamo sviluppare al massimo le nostre potenzialità e lavorare uniti ha proseguito il presidente del MAIE -, superando l' assurdo tabù di un governo politico sostenuto da forze politiche diverse, ciò allo scopo di salvaguardare gli interessi del nostro Paese. Noi come forza politica, espressione degli interessi degli italiani all’estero, offriamo all’Italia tutto il supporto possibile da parte della nostra collettività, un’immensa risorsa appassionata del proprio Paese che vuole essere partecipe di questo cambiamento. Rispetto alla formazione del nuovo Governo, esprimiamo il nostro compiacimento per l'istituzione del ministero dell'Integrazione molto caro a noi, che siamo figli di quelli che hanno sperimentato sulla propria pelle il dramma di vivere l'esperienza quotidiana del processo di integrazione in terra straniera”. 

“Secondo noi, questa squadra autorevole di ministri - ha puntualizzato Merlo - potrebbe dirsi completa se accanto al ministro dell'Integrazione vi fosse anche il ministro degli Italiani all'Estero, non solo come espressione del riconoscimento storico dell'emigrazione italiana, ma anche come strumento di una politica che intende puntare sul Made in Italy, sul turismo di ritorno e che coglie tutte le opportunità economiche e commerciali che le nuove generazioni di italiani all'estero rappresentano. 

Nell’esprimere il voto di fiducia, Merlo ha così concluso: “Restiamo quindi attenti a che sia assicurata la tutela degli interessi degli italiani che si trovano oltreconfine, al fine di raggiungere gli obiettivi di crescita ed equità, d'interesse comune”. (Inform)

In mostra alla Galleria Nazionale di Praga il polittico dei Vivarini


ARTE
Patrocinio dell'Ambasciata d’Italia, dell'Istituto italiano di cultura e della Camera di commercio italo-ceca
In mostra alla Galleria Nazionale di Praga il polittico dei Vivarini

PRAGA - Grande affluenza di pubblico a Praga per la mostra "Vivarini 1451", un'occasione unica per vedere ricomposto, seppur parzialmente con sette tavole delle originali undici, un polittico realizzato nel 1451 da Antonio e Bartolomeo Vivarini e in seguito smembrato. All'evento sono intervenuti il critico d'arte Vittorio Sgarbi, il direttore emerito della Galleria Nazionale di Praga, Vladimir Rosel, e numerosi rappresentanti del mondo della cultura e dei media. 

Sette tavole delle originali undici 

Delle undici tavole originali, due sono ospitate nella collezione permanente del Kunst Historisches Muzeum di Vienna, altre due tavole fanno parte della collezione privata di Vittorio Sgarbi e cinque tavole si trovano ora nella collezione della Galleria Nazionale di Praga. 

"La manifestazione - ha commentato il nostro ambasciatore Pasquale D'Avino - è stata realizzata sotto il patrocinio dell'ambasciata italiana, dell'Istituto italiano di cultura e della Camera di commercio italo-ceca, e costituisce non solo un evento culturale di rilievo che presenta un capolavoro dell'arte rinascimentale italiana, ma e' anche un'utile occasione di cooperazione nella prospettiva di ulteriori sinergie in grado di dare risalto alle mostre di artisti italiani rilanciando al contempo l'interesse del grande pubblico verso i piu' importanti poli museali di Praga e del resto della Repubblica Ceca". (Inform)

Festa del lavoro a Perugia


PRIMO MAGGIO
A Perugia la manifestazione unitaria nazionale delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil per la Festa del lavoro
La presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini: emergenza lavoro è priorità assoluta

PERUGIA - "Domani, Primo Maggio, Perugia ospiterà la manifestazione unitaria nazionale delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil per la Festa del lavoro. Sarà questa una occasione per ribadire quanto proprio la questione del lavoro sia oggi il grande tema che preoccupa gli italiani e gli umbri". Lo afferma la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, che domani prenderà parte alle celebrazioni. "Come ha affermato il presidente del Consiglio dei ministri nel suo discorso d' insediamento - rileva - il lavoro è l'emergenza numero uno del Paese, come pure della nostra regione. In quanto tale, va affrontata sul versante della mitigazione degli effetti di impoverimento, potenziando gli strumenti di integrazione al reddito per chi perde il posto, contestualmente al rilancio delle attività produttive ed all'investimento sul capitale umano. Occorre, dunque, mettere in campo le competenze del Governo assieme a quelle delle Regioni affinché le politiche per la ripresa e lo sviluppo siano ancor più incisive". 

"Vorrei cogliere questa circostanza - prosegue la presidente - per sottolineare ancora una volta l'importante ruolo e funzione delle organizzazioni sindacali sia per la tutela del lavoro e dei lavoratori, sia per l'esercizio diretto da parte dei lavoratori della rappresentanza nei luoghi di lavoro. Un esercizio che è parte fondamentale di un sistema democratico". 

La festa del Primo Maggio di quest'anno "cade nel quinto anno di una crisi economica che sta esigendo un prezzo sempre più alto in termini di posti di lavoro, persi o 'degradati' - sottolinea Marini -. Non si tratta infatti del solo calo, già di per sé estremamente preoccupante, dell'occupazione e conseguente aumento del tasso di disoccupazione che ormai è abbondantemente a due cifre. Si tratta anche dell'impoverimento del mercato del lavoro, del progressivo rarefarsi della 'buona occupazione' e speculare aumento della precarietà e irregolarità, nonché della stagnazione delle retribuzioni nominali e conseguente perdita del potere d'acquisto delle famiglie. Quest'ultimo fenomeno, senza precedenti per intensità e durata in tutto il dopoguerra, comporta a sua volta il calo dei consumi, la loro ricomposizione verso segmenti meno costosi". 

"Vorrei infine ribadire - conclude la presidente Marini - l'apprezzamento per la scelta delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil di celebrare a Perugia la Festa del lavoro anche per onorare la memoria di due lavoratrici, le nostre dipendenti Daniela Crispolti e Margherita Peccati, uccise sul posto di lavoro". (Inform)

A Roma il secondo Congresso del Maie Europa


MOVIMENTI POLITICI
A Roma il secondo Congresso del Maie Europa

L’incontro è in programma il prossimo 17 maggio a Palazzo Marini

ROMA – Si svolgerà venerdì 17 maggio a Palazzo Marini a Roma (Sala della Mercede, via della Mercede 55) il secondo Congresso del Movimento Associativo Italiani all’Estero (Maie) Europa. 

All’apertura dei lavori, prevista alle ore 10, attesi gli indirizzi di saluto di parlamentari e ospiti, seguiti dalla relazione del coordinatore europeo, Gian Luigi Ferretti e dalla relazione del presidente del Maie, Ricardo Merlo, deputato riconfermato nella ripartizione America meridionale alle ultime elezioni politiche. Seguirà un dibattito. 

Nel pomeriggio verranno affrontati il “caso Giacchetta”, “l’olocausto sconosciuto degli italiani in Crimea” e gli 8 punti programmatici proposti dal Maie. Dopo la delibera del documento congressuale, prevista la conclusione dei lavori con l’intervento del presidente Merlo, alle ore 19. (Inform)

A Beirut, “Contemporary Italian Cinema”: Nanni Moretti al centro della kermesse


CINEMA
A cura dell’Istituto Italiano di Cultura e dell’Association Metropolis
A Beirut, “Contemporary Italian Cinema”: Nanni Moretti al centro della kermesse

BEIRUT - Dopo Michelangelo Antonioni, Federico Fellini, Luchino Visconti, Marcello Mastroianni e Vittorio Gassman, quest'anno è la volta di Nanni Moretti, al centro della kermesse “Contemporary Italian Cinema” organizzata a Beirut, in Libano, dall'Istituto Italiano di Cultura insieme all'Association Metropolis. 

Nove film rappresentativi del cinema contemporaneo italiano 

Del regista italiano sfileranno sul grande schermo due delle pellicole piu' conosciute, 'La stanza del figlio', Palma d'Oro al Festival di Cannes nel 2001, e 'Habemus Papam'. In programma alla kermesse, arrivata alla quinta edizione, un ciclo di nove film rappresentativi del cinema contemporaneo italiano che fino al 3 maggio deliziera' gli spettatori del Metropolis Empire Sofil. Si va da 'La ragazza del Lago' di Andrea Molaioli a 'Centochiodi' di Ermanno Olmi, da 'Gomorra' di Matteo Garrone a 'Magnifica Presenza' di Ferzan Ozpetek, da 'Scialla' di Francesco Bruni a 'Le Quattro volte' di Michelangelo Frammartino e 'Coverboy: l'ultima rivoluzione' di Carmine Amoroso. (Inform)

A Philadelphia i festeggiamenti per il San Marziale Day


ASSOCIAZIONI
A Philadelphia i festeggiamenti per il San Marziale Day

Filitalia International celebra il 5 maggio il patrono di Isca sullo Ionio, terra di origine del suo fondatore, Pasquale Nestico

PHILADELPHIA – Si svolgerà domenica 5 maggio alle ore 13 presso la Chiesa Stella Maris a Philadelphia (10th & Bigler Streets) la messa in onore di San Marziale, evento organizzato dalla locale sezione di Filitalia International (il South Eastern Philadelphia COSMI chapter), associazione fondata negli Stati Uniti per promuovere la diffusione di lingua e cultura italiana nel mondo. 

La giornata dedicata a San Marziale, patrono della città di Isca sullo Ionio (in provincia di Catanzaro), terra natale di Pasquale Nestico, fondatore di Filitalia International e consigliere del Cgie, proseguirà con una processione dedicata al santo e un pomeriggio di festa animato dal dj Johnny Looch. 

“Il giorno di San Marziale è un importante evento che richiama la cultura, la religione e le tradizioni popolari calabresi. Attraverso questa manifestazione – ha spiegato Nestico - manteniamo vivi i legami con la terra di origine dei connazionali che vivono e lavorano a Philadelphia”. (Inform)

La storia dell’emigrante Campione. Pianeta vs Klitschko


STAMPA ITALIANA ALL’ESTERO
Dal “Corriere d’Italia” di Francoforte
La storia dell’emigrante Campione. Pianeta vs Klitschko

FRANCOFORTE - È con molto orgoglio che racconto la storia di un ragazzo italiano Francesco Pianeta, un emigrante Coriglianese, che il 4 maggio a Mannheim, in Germania affronterà il campione ucraino di boxe Vladimir Klitschko. 

Francesco è un ragazzo di 28 anni nato a Corigliano Calabro, ma che ormai da molti anni vive a Gelsenkirchen in Gemania. 

Un emigrato dunque, che come me e molti altri italiani ha dovuto scegliere di lasciare la propria terra nativa per cercare insieme alla sua famiglia una vita migliore. 

Francesco inizia la sua carriera praticando un po’ di Thai Boxing, nel 2005 intraprende un percorso dedicato al mondo della boxe nella categoria pesi massimi, attraverso il quale raggiunge le Corone di Campione del mondo Juniores e dell’ Ebu. Grazie alla sua tenacia raggiunge dei risultati positivi: su 28 incontri vinti (15 per KO) un pareggio e zero persi. 

Lo sportivo Pianeta conosce bene Vladimir Klitschko, anche perché è stato lo sparring partner nel 2012 e quindi ha già avuto modo di studiarne i punti deboli. 

Durante la sua vita Francesco ha vinto una dura battaglia, una sfida che va oltre a quella che si combatte sul ring, nel 2010 è riuscito a vincere il cancro. 

Dopo un periodo buio e difficile, che fortunatamente si è risolto positivamente, sarebbe davvero auspicabile che attraverso questo incontro Francesco Pianeta possa diventare campione del mondo di Boxe. Vladimir Klitschko dovrà difendere le sue Corone dei Pesi Massimi : Wba, Wbo, Ibo e Ibf. 

Il dottor Martello D’Acciaio, conosce bene e rispetta Francesco Pianeta "Questo è il suo 23° match valido per una o più corone mondiali. I pronostici sono a favore del gigante ucraino, ma Francesco ha voglia di fare bene e senza dubbio può diventare campione del mondo". 

Un traguardo bellissimo e un onore per l’Italia intera e per tutto Corigliano Calabro. Ora facciamo il tifo per Francesco Pianeta e speriamo che il nostro paese possa vantare un’altro Campione del mondo. 

La diretta sarà trasmessa sul programma televisivo tedesco RTL il 4 maggio a partire dalle ore 22.10. (Francesco Acquaviva --Corriere d’Italia /Inform)

A Toronto il conferimento dell’Ordine al merito assegnato dal Congresso Nazionale degli Italo-Canadesi


ASSOCIAZIONI
A Toronto il conferimento dell’Ordine al merito assegnato dal Congresso Nazionale degli Italo-Canadesi

La cerimonia di premiazione annuale, giunta al suo XXV anniversario,  è prevista il prossimo 10 maggio

TORONTO – Il distretto di Toronto del Congresso Nazionale degli Italo-Canadesi festeggerà venerdì 10 maggio alle ore 18.30 presso il Primavera Hospitality & Convention Centre di Woodbridge il XXV anniversario dell’Ordine al merito, riconoscimento assegnato ogni anno – dal 1988 – agli italo-canadesi che si sono distinti per il loro impegno e lavoro in terra canadese. 

Riceveranno il premio quest’anno Ron D. Barbaro e Sam Primucci - entrambi Orine al merito Award – e Sara Dolcetti (Youth Achievement Award). (Inform)

Nasce il portale internet We the Italians


ITALIANI ALL’ESTERO
Nasce We the Italians, il portale internet dedicato alla descrizione di tutto ciò che riguarda l’Italia e gli Italiani negli Stati Uniti d’America e ai rapporti tra i due Paesi

ROMA - Nel corso del suo recente viaggio a New York e Washington, il fondatore e presidente di We the Italians, Umberto Mucci, ha incontrato numerose personalità del mondo italiano in America, alle quali ha presentato il nuovo portalewww.wetheitalians.com

Molti i consensi e le manifestazioni di interesse espresse circa We the Italians da parte dell’ambasciatore italiano presso gli Stati Uniti d’America Claudio Bisogniero, del presidente della NIAF John Viola, del presidente della Columbus Citizens Foundation Frank Fusaro e del direttore esecutivo David Iommarini, del nuovo direttore dell’Ufficio ICE di New York Pier Paolo Celeste, del direttore esecutivo del progetto Boys’ and Girls’ Towns of Italy Carrie Sackett, del presidente di Italian Business & Investment Initiative Fernando Napolitano, del presidente dell’Italian American Museum Joseph Scelsa, del presidente dello IACE Berardo Paradiso, della cantante soprano Cristina Fontanelli, del direttore della Casa Italiana Zerilli-Marimò presso la NYU Stefano Albertini Mussini, dei giornalisti italiani Maria Teresa Cometto, Glauco Maggi e Dom Serafini, del console generale a New York Natalia Quintavalle e del console aggiunto Lucia Pasqualini. 

We the Italians ospita già oggi più di 6.000 contenuti - divisi per tema e per ciascuno dei 50 Stati - provenienti da diverse delle 2.500 istituzioni, associazioni, università, feste e gruppi censiti presso il suo database unico sulla rete, insieme a news, video, eventi e altri servizi sempre riguardanti l’italianità in America in tutte le sue diverse forme e coniugazioni, più le interviste che da un anno Umberto Mucci svolge presso importanti personalità che ricoprono un incarico presso soggetti che operano nei rapporti tra Italia e USA, interviste che presto prenderanno la forma di un libro pubblicato sia in Italia che negli Stati Uniti. 

Per informazioni si invita a consultare il sito www.wetheitalians.com - Emailinfo@wetheitalians.com - Tel. +39 3386534678. (Inform)

“Indagine sull’assistenza familiare in Italia: il contributo degli immigrati”


APPUNTAMENTI
A Roma, il 2 maggio
La presentazione dell’ “Indagine sull’assistenza familiare in Italia: il contributo degli immigrati”

Un’iniziativa promossa dalla Unicredit Foundation e curata dal Centro ricerche e studi Idos

ROMA – È in programma il 2 maggio presso Palazzo de Carolis a Roma (Sala Minerva, via Lata 3) la presentazione della ricerca intitolata “Indagine sull’assistenza familiare in Italia: il contributo degli immigrati”, una panoramica aggiornata sulla materia promossa da Unicredit Foundation e curata dal Centro ricerche e studi Idos. 

La ricerca nasce per analizzare un settore nel quale il maggior numero di lavoratori è immigrato, nella consapevolezza che anche l’inclusione finanziaria costituisce una leva importante per favorire ed accelerare il processo di integrazione in Italia. 

L’apertura dei lavori, alle ore 11, sarà affidata a Maurizio Carrara, presidente di Unicredit Foundation, e a Cristina Proci, responsabile commerciale di Agenzia tu Unicredit, tra i promotori dell’iniziativa. La presentazione della ricerca sarà affidata a Renato Marinaro della Caritas italiana, mentre interverranno alla successiva tavola rotonda Roberto Nicastro, direttore generale di Unicredit, Marina Cecilia Guerra, sottosegretario del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali – presenza da confermare, - Franco Pittau, del Centro studi Idos, Tetyana Kuzyk, consigliere comunale aggiunto per l’Europa dell’est di Roma capitale e Raffaele Maioni, segretaria nazionale delle Acli Colf. Le conclusioni di Nicastro sono attese alle 12.40. (Inform)

Edoardo Pacelli: “Il convivio”


ITALIANI ALL’ESTERO
Da “Italiamiga”, Rio de Janeiro
Edoardo Pacelli: “Il convivio”

RIO DE JANEIRO - Una delle più importanti tradizioni lasciateci dai Romani, è il convivio, la riunione cioè di amici intorno ad una tavola imbandita. Ed è stato un vero incontro di amici quello che è avvenuto nella Casa d’Italia questo lunedì 29 aprile, che ha visto da una parte il Console Generale d’Italia, Mario Panaro e il delegato del CONI in Brasile, Alfredo Apicella, e, dall’altro, l’idolo della maggior tifoseria brasiliana, Artur Antunes Coimbra, in arte Zico, col suo direttore generale Fabio. 

Il motivo di questo incontro, ispirato dalle comuni attività a favore della gioventù meno fortunata, è stato quello di attribuire ad Alfredo Apicella l’esclusività per rappresentare in Italia la scuola di calcio di Zico. Nei risvolti di questo importante accordo, c’è l’intenzione di creare una squadra di calcio “Azzurra”, costituita da giovani brasiliani di origine italiana, con la prospettiva di organizzare, sia in Brasile che in Italia, dei tornei attraverso i quali rinsaldare i vincoli tra i due paesi e favorire l’interscambio di giovani calciatori. Come nello spirito olimpico del CONI, condizione indispensabile per partecipare alla scuola di Zico, è l’attestato non solo di frequenza scolastica, ma, anche e soprattutto, la buona condotta sia nello studio che nel comportamento dei giovani atleti. 

Un avallo alla serietà del progetto, già di per sé valido a causa dei firmatari, è stata la presenza da un lato del Console Generale e del Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura e, dall’altro lato, dall’importante contributo del consigliere comunale Eliseu Kessler, presidente di una importante commissione del Municipio di Rio de Janeiro. Queste presenze servono a sottolineare l’importanza dell’accordo siglato, sia dal punto di vista sportivo, che da quello culturale. Oggi le scuole di Zico accolgono in tutto il Brasile oltre 4.000 ragazzi, dai sette ai diciassette anni, raggruppati in centri che accolgono ciascuno cento giovani. 

Con questa filosofia Apicella si appresta a portare in Italia il progetto che servirà a fare incontrare ai giovani che si trovino in sedi o in situazioni disagiate, una via di uscita, di speranza e di realizzazione. 

Lo sport, praticato in questa maniera, rappresenta veramente il viatico per una migliore filosofia di vita, perché insegna il rispetto per gli altri, la disciplina, il superamento degli ostacoli che la vita frappone alle nostre aspirazioni e ai nostri ideali. La lotta leale ed il sacrificio sono gli strumenti per riuscire non solo nello sport, ma anche e soprattutto, nella vita. (Edoardo Pacelli -Italiamiga /Inform)

Vescovi del Nordest e 1° Maggio: ripartire dal lavoro, salvaguardare la coesione


CHIESA ITALIANA
Vescovi del Nordest e 1° Maggio: ripartire dal lavoro, salvaguardare la coesione

VENEZIA - “È arrivato il tempo di cambiare marcia, con una rinnovata assunzione di responsabilità che veda prevalere l’impegno e la disponibilità di tutti verso il lavoro: banche, imprese, sindacati dei lavoratori, società civile, comunità politica”. Lo affermano i Vescovi del Triveneto nel messaggio scritto in occasione della prossima festa del Primo Maggio che viene oggi pubblicato sulle pagine dei settimanali diocesani del Nordest. 

Bisogna “ripartire dal lavoro, sul piano dell’intrapresa economica e su quello dell’iniziativa politica e sociale”, affermano i Vescovi nel testo da loro elaborato nei giorni scorsi a Roma durante la recentissima visita “ad limina”. 

Il messaggio rivolge innanzitutto una parola di “vicinanza, umana e cristiana, a quanti soffrono per la mancanza di quel bene necessario alla realizzazione di una vita buona che è il lavoro. Esso, da sempre, è considerato dalla Chiesa come un diritto fondamentale dell’uomo che costituisce, in qualche modo, la chiave e lo strumento indispensabili per affrontare e portare a soluzione le varie questioni sociali”. 

“La crisi è gravissima - proseguono i Vescovi - e anche noi, per la parte che riguarda qualche realtà ecclesiale, ne siamo spesso direttamente coinvolti con intima e dolorosa partecipazione. Una partecipazione che si allarga ogni giorno di più e che, insieme alle nostre Diocesi, ci porta a condividere quotidianamente il dramma di persone - soprattutto lavoratori e imprenditori - che si trovano senza lavoro e senza futuro, di famiglie travagliate da paralizzanti incertezze e dal sentirsi come in mezzo ad una strada che non porta da nessuna parte, di giovani respinti dal mercato del lavoro e ai quali viene negata l’opportunità di farsi una famiglia e di realizzare la propria personalità”. 

E insieme al lavoro, scrivono ancora, “c’è da salvaguardare il bene incommensurabile della coesione sociale e, soprattutto, di quella spirituale e culturale dei nostri popoli che - resi ricchi dal dono della fede e con una laboriosità esemplare e intelligente - hanno saputo compiere nel tempo memorabili opere di promozione umana. Una rinnovata e condivisa considerazione del valore del lavoro, del diritto ad esso e dei diritti che ne accompagnano l’esercizio, consentirà di dare concreta attuazione anche a quelle esigenze etiche di base, assai urgenti e pressanti, che consentono di offrire un profilo integrale, comunitario e solidale ai processi del nostro sviluppo e alla nostra convivenza”. (Migrantes online /Inform)

Marianne Pollazzon parteciperà all’ottava edizione del meeting dei Giovani Veneti nel Mondo


ITALIANI ALL’ESTERO
Marianne Pollazzon parteciperà all’ottava edizione del meeting dei Giovani Veneti nel Mondo

BELLUNO - Per l’Associazione Bellunesi nel Mondo all’ottava edizione del meeting dei Giovani Veneti nel Mondo, che si terrà in Brasile nel mese di giugno, parteciperà Marianne Pollazzon, vice coordinatrice del Gruppo Giovani ABM. Marienne è stata delegata dal coordinatore Marco Michelini durante la riunione del Gruppo tenutasi presso la sede dell’Associazione Bellunesi nel Mondo venerdì 26 aprile. 

Marianne da oltre due anni fa parte della sezione Giovanile ABM. Ha accettato con entusiasmo questo incarico e sarà orgogliosa di rappresentare l’Associazione durante il meeting. “Non vedo l’ora di incontrare i bellunesi e i veneti presenti in Brasile. Per me sarà una vera emozione” queste le parole di Marianne una volta ricevuto l’incarico. (Inform) 

Marianne Pollazzon parteciperà ance, sabato 4 maggio, all’incontro del Coordinamento regionale dei “Giovani Veneti nel Mondo” che si terrà presso l'istituto Ruzza di Padova. Punto focale della riunione l’organizzazione dell’ottava edizione del meeting. (Inform)

Benvenuto papa Francesco


STAMPA PER GLI ITALIANI ALL’ESTERO
Sul “Messaggero di sant’Antonio”, maggio 2013, l’editoriale del direttore p. Luciano Segafreddo
Benvenuto papa Francesco

Jorge Mario Bergoglio è il primo Papa latinoamericano e la sua famiglia ha origini italiane, precisamente piemontesi. Anche per questo avverte in sé il bisogno di mettere in dialogo luoghi e culture tra loro distanti, creando spazi reali di autentica fraternità

PADOVA - Questo numero della rivista offre ampio spazio all’elezione di papa Francesco. I tempi del mensile ci hanno permesso di ricevere anche dagli italiani all’estero significative testimonianze dell’ottima accoglienza che egli ha avuto in tutto il mondo, per la sua umanità, l’intensa spiritualità e la francescana semplicità. Fin dai primi interventi, papa Francesco ha manifestato, in modo empatico e con parole essenziali, il suo stile e ideale di Chiesa: comunicare al mondo la verità, la bontà e la bellezza del messaggio di Gesù e «condurre l’uomo all’incontro con Gesù Cristo, realmente presente nella Chiesa e contemporaneo in ogni uomo». Nel suo intervento del 22 marzo al corpo diplomatico presso la Santa Sede ha sottolineato: «Uno dei titoli del vescovo di Roma è Pontefice, cioè colui che costruisce ponti, con Dio e tra gli uomini». E, riferendosi alle sue origini, ha aggiunto: «Come sapete la mia famiglia è di origini italiane; così in me è sempre vivo questo dialogo tra luoghi e culture tra loro distanti, tra un capo del mondo e l’altro, oggi sempre più vicini, interdipendenti, bisognosi d’incontrarsi e di creare spazi reali di autentica fraternità». 

Una affermazione che ha suscitato simpatia, orgoglio e desiderio d’approfondire la sua conoscenza sia nelle associazioni piemontesi nel mondo che nelle comunità di italiani residenti all’estero in genere. Papa Francesco «ha anche tracciato la strada della nostra azione nella vita di ogni giorno, mettendo al centro la dignità di ogni essere umano – ha sottolineato l’onorevole Angela Nissoli, rappresentante delle comunità italiane al nostro Parlamento –. Oggi possiamo dire che abbiamo un esempio limpido del nostro stile migliore che ci fa onore nel mondo e che la politica deve riscoprire». Nell’epopea migratoria italiana, si calcola che siano stati cinque milioni i piemontesi che hanno popolato la pampa gringa per costruirsi un futuro migliore. Il legame di papa Francesco con i parenti residenti nell’astigiano è sempre stato vivo. Due giorni dopo l’elezione, al cardinale Severino Poletto, arcivescovo di Torino dal 1999 al 2010, il Papa ha consegnato nomi e numeri telefonici dei cugini, chiedendogli di trasmettere a tutti un saluto. Gesto che rispecchia il suo calore umano e conferma la vicinanza che esprimeva alla comunità degli italiani residenti a Buenos Aires. Li incontrava nelle chiese di Nuestra Senora de los Emigrantes, nel quartiere della Boca, in quella di San Gaetano o di Cristo Obrero dov’è sepolto padre Carlos Murias, francescano conventuale, ucciso ai tempi della dittatura. 

Interprete del verso del poeta Antonio Machado «Camminando si apre il cammino», il cardinale Bergoglio era, a Buenos Aires, un instancabile camminatore. Da testimonianze emerge la sua opzione per i poveri, unita alla missione d’essere profeta di giustizia, promotore della dottrina sociale e del giudizio autentico della Chiesa in materia di fede e di morale. «Se si segue Cristo si capisce che calpestare la dignità di una persona è peccato grave», ha affermato al Sinodo dei vescovi del 2001. Monsignor Virgilio Bressanelli, vescovo nella Patagonia argentina, scrive che «con papa Francesco è possibile si apra un nuovo capitolo della storia della Chiesa: ha il polso e il fiato sufficiente per affrontare le sfide interne ed esterne della Chiesa. Non gli mancherà la grazia, né l’appoggio incondizionato di quelli che, con fede, vedono in lui il successore di Pietro e pregano per lui». (Padre Luciano Segafreddo, direttore del Messaggero di sant’Antonio, edizione italiana per l’estero /Inform)