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mercoledì 21 agosto 2013

“Chiedi alla polvere”: diventa opera teatrale il capolavoro di John Fante

CULTURA
Anteprima nazionale il 24 agosto a Torricella Peligna, nell’ambito del Festival letterario “Il Dio di mio padre” dedicato allo scrittore italo americano

“Chiedi alla polvere”: diventa opera teatrale il capolavoro di John Fante

TORRICELLA PELIGNA - Diventa un’opera teatrale il capolavoro di John Fante “Chiedi alla polvere”. La realizzazione è stata curata dall’attrice Monica Ciarcelluti, che ne cura anche la regia. L’anteprima nazionale è in programma a Torricella Peligna (Chieti) sabato 24 agosto, alle 22:45, nell’ambito del Festival letterario “Il Dio di mio padre”, che prende il nome dall'omonimo racconto di John Fante (http://www.johnfante.org/ ), nato a Denver (Colorado, Stati Uniti) nel 1909 e morto a Los Angeles nel 1983. John Fante aveva origini abruzzesi e lucane: a Torricella Peligna era nato il padre dello scrittore, Nicola (Nick) Fante, muratore emigrato nei primi anni del Novecento negli Stati Uniti, dove sposò Mary Capolungo, italoamericana nata a Chicago, figlia di un sarto lucano .

Per la prima volta in Italia viene realizzato uno spettacolo di teatro contemporaneo ispirato all’opera dello scrittore americano con il titolo “Chiedi alla polvere… quel che resta di loro”. L’attrice e regista abruzzese Monica Ciarcelluti firma la regia di una produzione a livello internazionale voluta dalla compagnia italiana Arterie Centro Interculturale Ricerche Teatrali e realizzata in collaborazione con la compagnia svizzera Progetto Brockenhaus.

Fante è oggi considerato uno degli scrittori americani più importanti del Novecento. I suoi romanzi esprimono ironia e densità emozionale.

“Chiedi alla polvere” rimane forse il suo capolavoro, pubblicato nel 1939. Racconta le vicende tragicomiche di Arturo Bandini, alter ego dello scrittore italo-americano. Pur con ironia e semplicità, lo spettacolo è un'occasione per riflettere - a distanza di un secolo - su quell'imponente fenomeno di migrazione di massa verso il Nuovo Mondo che caratterizzò anche l'Abruzzo, insieme a molte altre zone d'Italia. Si calcola che tra il 1900 e il 1914 emigrarono dalla regione circa 490.000 persone. Tra questi anche il padre di John Fante, Nicola.

A Torricella Peligna verranno mostrati 45 minuti del lavoro che l'attrice e regista pescarese Monica Ciarcelluti ha avviato lo scorso anno in forma di studio, coadiuvata dalla danzatrice e coreografa Elisabetta Di Terlizzi che ne cura il movimento in scena. Sul palco un affiatato ensemble di cinque attori: Mariangela Celi, Piera Gianotti, Marco Massarotti, Irida Mero e Francesco Rossetti.

“Il testo di Fante - spiega la regista Monica Ciarcelluti - apre un immaginario sospeso tra incanto e disincanto, dove i protagonisti abitano vite ai margini di un'umanità assente e distratta. La labile fragilità della vita è paradossalmente l'unica condizione per poter esistere. Una dimensione onirica dove tutto è teatro e immaginazione”.(Inform)

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