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lunedì 5 agosto 2013

Una nota del Comites del Vallese sulla chiusura delle sedi di Wettingen, Neuchâtel e Sion

RETE CONSOLARE
Una nota del Comites del Vallese sulla chiusura delle sedi di Wettingen, Neuchâtel e Sion

Il presidente Domenico Mesiano, contrario alle soppressioni, sollecita l’adozione di “soluzioni condivise che favoriscano i servizi alle collettività sul territorio”

SION – Il Comites del Vallese si associa alle proteste “su metodo e merito” che hanno accompagnato la decisione di chiusura delle agenzie consolari di Wettingen, Neuchâtel e Sion, sedi svizzere che sarebbero coinvolte nel nuovo piano di ri-organizzazione della rete consolare italiana all’estero.

Sul piano del metodo un comunicato stampa firmato dal presidente del Comites, Domenico Mesiano, lamenta la mancata consultazione e informazione di Cgie, Comites e rappresentanze parlamentari elette all’estero relativa a tali provvedimenti, che “nel merito” vengono giudicati inefficaci a produrre i risparmi auspicati, con danno ai servizi rivolti ai connazionali. “L’annullamento del provvedimento di moratoria deciso dal precedente Governo è stato fatto senza conoscere i risultati del lavoro svolto dal comitato ad hoc che doveva monitorare la situazione ed offrire soluzioni concordate che permettessero di coniugare adeguati risparmi, servizi di qualità e liberare risorse da investire nelle nuove realtà d’interesse geopolitico ed economico per l’Italia – scrive Mesiano, annunciando l’appoggio del Comites da lui presieduto alle “iniziative parlamentari messe in atto per arrivare a soluzioni condivise che favoriscano i servizi alle collettività sul territorio in maniera efficace e decentrata e reali risparmi per investimenti nelle nuove aree d’interesse per l’Italia”.

La nota propone, tra le iniziative capaci di “incidere significativamente sull’attuale situazione”, in alternativa alle chiusure annunciate, un intervento sul “sistema di distribuzione” del personale del Mae, suggerendo in primo luogo anche interventi “sui livelli di retribuzione”, l’eliminazione di “duplicati di sedi diplomatiche” per quanto riguarda sedi internazionali e Unione Europea, la valorizzazione della strutture territoriali locali, incrementando l’assunzione di personale assunto in loco, una rimodulazione delle circoscrizioni consolari nelle aree in cui è più forte la presenza di connazionali che tenga maggiormente in conto le distanze territoriali e il numero dei cittadini presenti. In particolare, si teme che la chiusura delle agenzie di Neuchâtel e Sion possa creare un sovraccarico di lavoro insostenibile per il Consolato di Ginevra, in una circoscrizione che conta oltre 150.000 cittadini italiani.

Il Comites del Vallese invita pertanto la collettività italiana alla mobilitazione e annuncia la sua intenzione di “assumere tutte le iniziative adeguate per mantenere aperto e funzionale l’Ufficio consolare di Sion”. (Inform)


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