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mercoledì 8 gennaio 2014

Il ministro Emma Bonino in Senegal: Sconfiggere la povertà. Dall’Italia aiuti per 45 milioni di euro


ESTERI

Il ministro Emma Bonino in Senegal: Sconfiggere la povertà. Dall’Italia aiuti per 45 milioni di euro

Dal Senegal la proposta di un Forum di investimenti bilaterali nei settori agricoltura, energia,infrastrutture, trasporti, sanità.

 

ROMA/DAKAR- Sconfiggere la povertà e rilanciare lo sviluppo puntando sull'agricoltura, sul sostegno alle piccole e medie imprese senza trascurare le protezione sociale e la tutela dei diritti umani. E' l'obiettivo del Senegal, che l'Italia è pronto a sostenere. Il ministro degli Esteri Emma Bonino, in visita a Dakar, ne ha portato una prova concreta: 45 milioni di euro in 3 anni. 

E' quanto prevede il programma Paese 2014-2016 firmato dalla titolare della Farnesina e dal ministro degli Esteri senegalese Mankeur Ndiaye, che conferma le “buone relazioni” tra i due Paesi , relazioni che “possono solo migliorare”, come ha sottolineato Bonino. E conferma anche la priorità del Senegal per la cooperazione italiana, che dal 1985 ha dato 292 milioni di euro a dono e 129 milioni a credito di aiuto.

E anche un colloquio tra il ministro Emma  Bonino e il presidente Macky Sall - lungo, cordiale e amichevole, sottolineano dalla Farnesina   - ha evidenziato che i rapporti sono davvero buoni, tanto che da parte senegalese è arrivata la proposta di organizzare un forum di investimenti bilaterali aperto a pubblico e privato nei settori agricoltura, energia,infrastrutture, trasporti, sanità. In tema di infrastrutture, ha spiegato Bonino, il Paese intende “sviluppare la ferrovia tra il Senegal e la capitale del Mali Bamako e quella che collega l'aeroporto al centro di Dakar e noi abbiamo da questo punto di vista dei dati di eccellenza”. Il Senegal ha confermato la propria adesione anche all'Expo 2015 all'interno del 'cluster' tematico “agricoltura e nutrizione nelle zone aride” e sono in corso di elaborazione diverse iniziative di coinvolgimento della società civile senegalese nel processo di partecipazione all'appuntamento di Milano.

Ma per lo sviluppo sono necessari sicurezza e stabilità. “Il tema che ci preoccupa di più è l'espansione del terrorismo, della violenza, del fanatismo” nella Regione, ha detto Bonino, che punta a una stretta collaborazione con le autorità di Dakar che, da parte loro, non si tirano indietro. “Le questioni di pace e di sicurezza restano al centro delle nostre priorità - ha ribadito il ministro degli Esteri Ndiaye - e malgrado gli sforzi della comunità internazionale la situazione resta preoccupante”. Questo incontro, ha aggiunto, è anche “l'occasione di chiedere alla comunità internazionale ancora più impegno per aiutare i Paesi del Sahel a sconfiggere le minacce di destabilizzazione”.

Il ministro Bonino ha avuto anche un colloquio con il ministro della Donna e della Famiglia, Anta Sarr.

L'affermazione dei diritti delle donne non passa solo attraverso la lotta contro le mutilazioni genitali femminili, storico cavallo di battaglia di Emma Bonino, ma anche attraverso il contrasto ai matrimoni precoci e forzati. La titolare della Farnesina lo ha ribadito nel colloquio con il ministro Sarr. “Le pratiche nefaste che bisogna contrastare non sono solo le mutilazioni genitali femminili ma anche i matrimoni forzati, anche perché le mutilazioni sono un problema essenzialmente africano mentre i matrimoni forzati sono un problema globale”, ha detto Bonino nel corso dell'incontro, assicurando che questo tema “resta una delle priorità della cooperazione italiana”. Anta Sarr, da parte sua, ha sottolineato che all'origine dei matrimoni precoci c'è “l'alto livello di descolarizzazione precoce, ma il governo senegalese sta lavorando perché tutte queste pratiche spariscano”.

Dei diritti delle donne si è parlato anche con il primo ministro Aminata Touré, la seconda donna ad aver ricoperto questa carica in Senegal e impegnata da sempre nelle politiche di parità di genere, della protezione dei diritti umani e nella lotta contro le mutilazioni genitali femminili. Touré è stata anche direttore del dipartimento Genere e Diritti umani dell'Unfpa (il fondo delle Nazioni Unite per la popolazione).(Inform)

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