DIRITTI UMANI
Domani in Campidoglio
tavola rotonda organizzata da Cir e da Fidapa
“Perché si Tratta di Te. Contro la tratta di persone
migranti per sfruttamento sessuale e lavorativo”
ROMA – “Perché Si Tratta di Te.
Contro la tratta delle persone migranti per sfruttamento sessuale e
lavorativo”: è il titolo della tavola rotonda che si terrà domani 9 gennaio a
Roma, nella sala “Gonzaga” del Campidoglio (via della Consolazione, 4) dalle
ore 15.30.
L’incontro è organizzato dal
Cir-Consiglio Italiano per i Rifugiati e da Fidapa-Federazione Italiana Donne
Arti Professioni e Affari-Bpw Italy in collaborazione con Programma Integra,
InMigrazione Onlus, la Cooperativa Be Free, l’associazione colombiana Espacios
de Mujer e si pone l’obiettivo di stimolare il dibattito sul fenomeno ampio e
complesso della tratta di esseri umani per sfruttamento sessuale o lavorativo .
Il Cir è impegnato sul tema anche con il progetto “Rosarno... e poi?
contro lo sfruttamento lavorativo e per la tutela delle vittime” che intende
favorire l’emersione del lavoro nero e di altri fenomeni di violenza e
sfruttamento lavorativo di cittadini immigrati, attraverso la tutela legale e
il sostegno all’integrazione.
Degli aspetti di prevenzione,
individuazione delle potenziali vittime e della loro tutela e assistenza così
come dell’applicazione normativa, si parlerà in occasione della tavola rotonda,
in cui si confronteranno operatori che nel quotidiano affrontano questi aspetti
e cercano soluzioni sostenibili.
“La tratta di esseri umani –
sottolinea il Cir - è un reato grave contro la persona che si traduce nella
mercificazione dell'individuo e nella sopraffazione della sua dignità. La
tratta coinvolge persone di varie nazionalità, assoggettate a diverse tipologie
di sfruttamento (sessuale, lavorativo, accattonaggio, economie illegali), ora
manifeste e facilmente individuabili, ora non espresse e mimetizzate proprio al
fine di non essere comprese e contrastate.
La tratta è un fenomeno
estremamente complesso ed in continua evoluzione. In Italia la tratta è una
realtà consolidata e strutturale dei sistemi di sfruttamento. La crisi
economica e un mercato del lavoro precario, irregolare e “flessibile” hanno
certamente favorito lo sviluppo del fenomeno. Dal 1999 al 2012 i servizi di aiuto
alle vittime sono entrati in contatto con oltre 65.000 persone; di queste, ben
21.378 hanno deciso di entrare in un programma di protezione e assistenza
sociale.
Per quanto riguarda l'età, nel
2012 continuano a essere sfruttate prevalentemente nella prostituzione
soprattutto le giovani tra i 18 e i 25 anni (più del 50%).
I Paesi di origine principali
delle persone trafficate e assistite dagli enti sono la Nigeria e la Romania;
in costante crescita il Brasile, il Marocco, la Cina; si registra, infine, il ritorno
dell’Albania.
E’ accertato che le persone
trafficate sopportano forme di disagio multiple. In molti casi, infatti, vivono
in condizioni di povertà, fanno uso o abuso di alcool e/o di sostanze
stupefacenti, sviluppano problemi di salute mentale e subiscono molte forme di
discriminazione e di violenza, molto cresciuta negli ultimi anni. (fonte: Punto
e a capo sulla tratta: 1° rapporto di ricerca sulla tratta - Caritas italiana e
CNCA, ottobre 2013)”.
“L’ordinamento italiano – ricorda
il Cir - dispone di un importante strumento di tutela delle vittime: l'articolo
18 del Testo Unico Immigrazione, che prevede la possibilità di rilascio di uno
speciale permesso di soggiorno allo straniero sottoposto a violenza o a grave
sfruttamento, quando vi sia pericolo per la sua incolumità per effetto del
tentativo di sottrarsi ai condizionamenti di un’associazione criminale o delle
dichiarazioni rese in un procedimento penale”.(Inform)
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