RASSEGNA STAMPA
Da “La Stampa.it”
Marò, l’India:
“No alla pena di morte”
L’inviato del
governo italiano De Mistura minimizza: «Si sapeva da tempo». E incalza: grave
che non ci sia ancora il rapporto su conclusione delle indagini
Il ministro degli Esteri indiano, Salman Khurshid, ha ribadito oggi
che New Delhi ha assicurato a Roma che i marò italiani Massimiliano Latorre e
Salvatore Girone non rischiano la pena di morte. Il caso dei due soldati
accusati di aver ucciso due pescatori indiani nel corso di un’azione
anti-pirateria non rientra tra quelli nei quali la pena di morte può essere
applicata, riferisce la corrispondente del canale televisivo Ibn riferendo di
una dichiarazione di Khurshid arrivata nel corso di un incontro con ministro
degli Interni indiano, Sushil Kumar Shinde.
La questione della pena di morte « è già da tempo totalmente esclusa,
sia da passate dichiarazioni del ministro degli Esteri indiano Salman Khurshid,
sia da prese di posizione al riguardo nel Parlamento di Delhi», commenta oggi
l’inviato speciale del governo italiano, Staffan de Mistura. «La questione è
un’altra - ha proseguito - ed è che la (polizia indiana) Nia tenta di usare una
legge antiterrorismo (SUA Act) per capovolgere l’onere della prova a danno dei
due fucilieri di Marina e per estendere la sua azione fuori dalle acque
territoriali indiane». «Noi ci opponiamo e ci opporremo con tutti i mezzi al
SUA Act che è una legge antiterrorismo e che non può essere neppure
lontanamente contemplata nel nostro caso». Per questo «seguiamo con attenzione
- ha concluso - il dilemma con cui si confronta la Nia che non è ancora in
condizioni di presentare un rapporto credibile con i capi d’accusa».
Intanto il tribunale ha fissato una nuova udienza per il prossimo 30
gennaio, ma entro 15 giorni a partire da ieri la difesa dovrà far conoscere la
propria posizione.(La Stampa.it, 9 gennaio 2014)
Inform
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