PREMI
Domani a Tarcento il “Premio Epifania”
Riconoscimenti al nunzio apostolico per la Svizzera e
il Liechtenstein Diego Causero, al ministro della Difesa in Canada Giuliano
Fantino, al direttore della fotografia Dante Spinotti, al radiotelecronista
sportivo Bruno Pizzul
TARCENTO - Domani 4 gennaio a
Tarcento si svolgerà la cerimonia del “Premio Epifania” che l’Associazione Pro
Tarcento rinnova dal 1956.
I premiati di quest'anno: l’arcivescovo
Diego Causero (di Moimacco),attuale nunzio apostolico per la Svizzera e il
Liechtenstein (è stato nunzio apostolico anche in Ciad , Congo, Repubblica
Centrafricana, Siria, Repubblica Ceca); il ministro associato della Difesa in
Canada Giuliano Fantino (nato a Treppo Grande, paese che lasciò all’età di 10
anni );. il tolmezzino Dante Spinotti che per la direzione della fotografia in
grandi film vanta tra l'altro due nomination per l'Oscar (per i suoi lavori in
L.A. Confidential e in Insider - Dietro la verità); il radiotelecronista
sportivo Bruno Pizzul, voce dello sport e della Nazionale italiana di calcio,
con radici tra Udine e Cormons
Nomi che “ci raccontano vite di
impegno e fedeltà a valori fondanti che sono esempio e stimolo per la gente e per
le istituzioni soprattutto in momenti difficili come quelli che anche la nostra
regione sta vivendo”, commenta il presidente del Consiglio regionale del Friuli
Venezia Giulia Franco Iacop , che domani sarà a Tarcento per la cerimonia di
consegna del Premio
Iacop sottolinea “l'importanza di
questo premio che ininterrottamente viene assegnato da 58 anni e che è stato
anche definito il cavalierato del Friuli, perché al valore di una tradizione
radicata nel territorio unisce il significato del messaggio che viene lanciato
all'intera comunità regionale attraverso i riconoscimenti dati ogni anno a
personalità nate in Friuli e che si sono distinte in Italia e nel mondo in vari
capi, testimoni , nel nostro tempo ,di un legame profondo con la terra natia
anche quando scelte di vita, incarichi, successo hanno portato a vivere
altrove, talvolta anche seguendo la via obbligata e dura dell'emigrazione”.
(Inform)
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