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mercoledì 27 febbraio 2013

Bottalico (Acli): “Dal voto un quadro preoccupante ma anche chiare indicazioni”


ASSOCIAZIONI
Una nota del presidente delle Acli
Bottalico sui risultati elettorali: “Dal voto un quadro preoccupante ma anche  chiare indicazioni”
E’ il momento della responsabilità per tutte le forze politiche, vecchie e nuove

ROMA - Il Paese chiede e ha bisogno di essere governato - dichiara il presidente delle Acli Gianni Bottalico -, tocca alla politica trovare i modi. Un primo dato importante riguarda l'alto tasso di astensionismo: solo tre elettori su quattro si sono recati ai seggi. Alla Camera oltre undici milioni di cittadini (11.634.803) non sono andati a votare, ed a questi va aggiunto circa un milione di schede bianche o nulle. Sempre alla Camera l'astensionismo ha superato i voti riportati dalla coalizione vincente Pd-Sel (10.047.603) i cui consensi non arrivano a un quarto del corpo elettorale e neanche ad un terzo dei voti validi. 

Un quarto dei votanti ha poi dato un forte mandato di rappresentanza di istanze, stili e progetti nuovi al Movimento 5 stelle, insieme all'espressione di un chiaro voto di protesta. Il blocco sociale rappresentato dalla coalizione di centro destra pur aumentando la frammentazione al proprio interno, ha dimostrato di sapersi ricompattare e ha ottenuto un sostanziale pareggio con la coalizione di centro sinistra. La lista di Monti, pur ottenendo nel complesso un buon risultato, non risulta decisiva al Senato. 

Alla luce di questi dati, che, presi singolarmente sembrerebbero prefigurare un quadro di ingovernabilità - prosegue il presidente delle Acli - occorre che tutte le forze politiche rappresentate nel nuovo Parlamento compiano uno sforzo per assicurare un governo al Paese e una normale dialettica parlamentare. A cominciare dalla coalizione prima classificata Pd-Sel, che sebbene non disponga di una maggioranza al Senato, ha la responsabilità di indicare un'ipotesi di governo con cui confrontarsi con gli altri tre poli: quello di centro destra, quello di centro e quello rappresentato dal Movimento 5 stelle. 

Vista la gravità della situazione economica e sociale del Paese, che si è riflessa pesantemente nelle urne, facendo perdere alle due coalizioni principali circa otto milioni di voti, tutte le forze politiche devono concorrere a far emergere il meglio per il Paese da una situazione oggettivamente complicata. Un'impresa non impossibile, se si metteranno da parte gli accordi al ribasso per la ricerca di meschine convenienze, e si sapranno invece mettere al centro dell'attenzione e dell'azione di governo quei chiari messaggi che vengono dall'elettorato e che si possono, secondo noi, così riassumere: una richiesta perentoria di serietà e di etica nella politica, che esige anche segni tangibili di riduzione dei costi della politica; la priorità alla lotta alla crisi sul piano economico e sociale, a cominciare dal lavoro che va creato e tutelato, perché la situazione ha raggiunto i limiti di guardia per gran parte delle imprese e delle famiglie; una revisione e un'attenuazione delle politiche di austerità per eliminarne gli effetti recessivi sull'economia; un maggior impegno per la coesione sociale e la riduzione delle disuguaglianze; la necessità inderogabile di cambiamento della legge elettorale. 

Oltre l'ingovernabilità, se si vuole - conclude Bottalico -, ci può essere l'occasione per iniziare a costruire l'Italia del futuro. (Inform)

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