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mercoledì 27 febbraio 2013

Ro Pucci: Requiem per la vecchia repubblica


L’ITALIA VISTA DALL’AMERICA
Ro Pucci: Requiem per la vecchia repubblica
Ha vinto l’uomo che “pensa fuori della scatola”

HOUSTON, Texas – Lo hanno dimenticato, isolato, demonizzato, combattuto, calunniato e sottovalutato. Tutto inutile, alla fine ha vinto lui: Beppe Grillo. Quando partì da internet sulla scia di quanto avveniva già da tempo fuori del Belpaese, dimostrando d'avere una marcia in più, e scelse con grande coraggio di lasciare da parte i media tradizionali come la televisione, monopolizzata ed al servizio d'altri, pochi avrebbero pensato che il comico ricciuto genovese con una imbarazzante somiglianza facciale con Popeye il marinaio sarebbe riuscito poi a cambiare il panorama politico italico con la sua politica dello sberleffo. 

Chi lo teneva d’occhio e lo tallonava, mentre intanto il suo movimento delle cinque stelle continuava a crescere col passare del tempo, si limitava solo a far notare che le sue parolacce sconce, la sua irriverenza totale non sarebbe certamente approdata a qualcosa di buono. Cattivi profeti per i quali, ora, i risultati cotti e serviti dal Viminale costituiscono allo stesso tempo una smentita clamorosa ed una pesante pietra tombale. 

Per tutti costoro s'è trattato quindi del flop molto imbarazzante tipico di certi addetti all’informazione partigiana e salottiera i quali adesso, alla luce del disastro dei propri patron, farebbero bene a cambiare carriera. Politici blasonati e d’annata, hanno raggiunto a stento il minimo per ritornare in parlamento ed in più di un caso, per la loro sprovvedutezza ed inadeguatezza alla poltrona riscaldata per anni, dovranno staccarsi da questa forse per sempre. La Caporetto dei vecchi partiti italiani è stata determinata, ed ha avuto molti punti di contatto, con la sconfitta dei repubblicani in America. In entrambi i casi, i loro piani di battaglia si sono dimostrati inadeguati e fallimentari perché erano stati fatti su una popolazione non capita e completamente diversa tanto nella sua composizione che nelle sue necessità ed aspettative. 

I numeri di questa tornata elettorale rivoluzionaria, verificatasi all’ombra della rinuncia papale e del maltempo che ha accentuato l'astensionismo, costituiscono allo stesso tempo una prova inconfutabile e la valanga montante, simile a quella celebre del Generale Cascino, che l’Italia che s’era rotta ha trovato il proprio paladino nell’unico uomo tra tutti in grado di dare voce allo scontento di un paese saccheggiato ed umiliato dalla mala politica della casta. Il ghigno faustiano in bianco e nero del comico partito per fare l’unica rivoluzione possibile, mandando tutti a casa, è diventato l’icona della protesta di pancia degli Italiani che, per quanto irrazionale, era meglio s’incanalasse nel movimento stellato, piuttosto che in una molto più temibile primavera simile a quella che s'è verificata nella vicinissima Africa araba del nord. In genere, dopo i suicidi di protesta, prima o poi, si finisce quasi sempre per arrivare alle rivolte popolari ed ai bagni di sangue della piazza. 

Gli Italici derubati, affamati, dimenticati dalla vecchia politica hanno capito al fiuto che se si voleva cambiare qualcosa, bisognava gettare alle ortiche le cariatidi della vecchia repubblica che, nonostante il loro peso, riescono sempre a galleggiare ed a rimanere in parlamento, coi loro vantaggi esclusivi, fino a spirarvi letteralmente dentro. 

Bisognava cambiare la vecchia rappresentanza politica, rinnovare specialmente le idee di chi è chiamato a prendersi cura della cosa pubblica ed evidentemente queste idee differenti, capaci di dare una soluzione ai problemi seri e concreti, sono state identificate da milioni d’elettori italiani in Beppe Grillo. 

In America c'è un’espressione ben nota, “pensare fuori dalla scatola”, che indica la capacità di una persona dal pensiero originale, in grado di risolvere brillantemente i problemi, diversamente da altre che tali problemi non li vedono o fanno finta di non vederli e, quindi, li ignorano e non li risolvono. In questi giorni, una chiara dimostrazione di ciò è stata offerta da un esilarante episodio che ha avuto per protagonista il leader del Movimento cinque Stelle. 

Quando dopo la strepitosa affermazione elettorale, gli è stato chiesto quale sarebbe stata la sua collocazione al parlamento questi, con una fulminante battuta dall'humour sorprendentemente anglosassone che ha suscitato uno scoppio di risate, ha risposto che si sarebbe piazzato non davanti o a fianco ma sicuramente dietro di tutti, tanto a destra che a sinistra. 

E' evidente che l’uomo dei V-day e dello tsunami, col suo punto di vista prospettico anticonvenzionale “fuori dalla scatola”, si prepara a finire a modo suo l’ottimo lavoro iconoclasta portato avanti con successo fino a questo momento. La sua azione rivoluzionaria potrebbe permettergli di finire l’affondamento della vecchia corazzata rugginosa di prima e di porre le basi per la costruzione di un vascello tricolore più agile e moderno. Sarebbe in grado di destreggiarsi meglio tra i flutti pericolosi e minacciosi del mondo globalizzato e di scongiurare temibili iniziative popolari disperate che, dovrebbero ritenersi sempre possibili, quando la corda continua a tendersi al limite della sua resistenza ed, alla fine, finisce per rompersi. (Ro Pucci - ItalianNetNews Inform)

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