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mercoledì 27 febbraio 2013

Franco Santellocco: Luci ed ombre sul voto all’estero


INTERVENTI
Una riflessione di Franco Santellocco (CGIE)
Luci ed ombre sul voto all’estero

ALGERI - Una prima schematica analisi del voto all’estero mette in evidenza un elemento di continuità ed una stranezza rispetto ai risultati elettorali in Madrepatria. L’elemento di continuità è rappresentato dalla costanza del successo del PD, la stranezza è il favorevole risultato conseguito dalla lista Monti, in controtendenza rispetto al dato nazionale. 

Chi conosce l’elettorato all’estero non se ne stupisce perché sa benissimo chi sono gli opinion makers nel processo di scelta nella vicenda elettorale: i patronati da una parte, emanazione, generalmente, delle associazioni sindacali, tradizionalmente legate alla sinistra, saldamente radicate sul territorio, cui si rivolgono molti connazionali per il disbrigo di pratiche burocratiche correnti e che non mancano di essere riconoscenti in momenti democraticamente “delicati”. 

Dall’altra parte vi sono i media dei Paesi di accoglienza che seguendo con favore e simpatia l’azione di risanamento economico messo in atto dal governo Monti, hanno influenzato i connazionali che non hanno subito, se non marginalmente per alcuni con la vicenda IMU, le conseguenze di una pesante tassazione ed hanno trasmesso una sensazione di riacquisita considerazione politica internazionale dell’Italia, depressa da campagne di stampa (non sempre disinteressate) che avevano offuscato l’immagine del precedente Capo del Governo. 

L’Associazionismo ha confermato con il MAIE, valenza e vitalità cogliendo un marcato successo. Ecco spiegate schematicamente le ragioni di un elemento di continuità e di una apparente discrepanza rispetto all’elettorato nazionale. 

Vi è tuttavia un altro dato che va preso attentamente in considerazione: l’enorme numero di schede nulle o bianche, il 12,76 per cento nelle elezioni per la Camera in America Settentrionale, il 13,50 per cento circa nella circoscrizione Australia, Asia, Africa, Oceania, 113 mila circa nell’insieme delle circoscrizioni su un totale di 1.39.725 votanti, l’11 per cento circa del totale. 

Si tratta evidentemente di una espressione di disagio, di rabbia e di protesta che non ha saputo esprimersi altrimenti. In Madrepatria esso ha trovato modo di farlo ed essere canalizzata con il voto al Movimento 5 Stelle. 

E’ mancata evidentemente la capacità di informare gli elettori all’estero della possibilità di esprimere la loro sofferenza ed il loro disagio in forma compiutamente rappresentativa, in positivo, verso una componente politica comunque rappresentata in Parlamento. 

Se ve ne fosse bisogno è una ulteriore manifestazione della incapacità della RAI di trasferire ai connazionali all’estero la realtà della società italiana attuale (ammesso che si sia resa conto della valenza del fenomeno Grillo) e di metterli, in conseguenza, nelle condizioni di effettuare le loro scelte disponendo di una informazione compiuta. 

Anche l’informazione è un problema da affrontare e risolvere, da analizzare senza strumentalizzazioni affinché gli italiani all’estero ricevano correttamente la informazione che è loro dovuta, perché abbiano, quando lo vogliano, la possibilità di canalizzare democraticamente disagio e protesta. 

In ipotesi: il supremo interesse del Paese potrebbe consigliare alle forze tradizionali (PD – PDL) più flessibilità conciliativa in una sintesi programmatica che l’Italia reclama a gran voce. (Franco Santellocco*/Inform) 

* Responsabile Maie per lavoro e impresa, presidente V Commissione Cgie

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