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mercoledì 27 marzo 2013

A Roma l’incontro “Il Ritorno Volontario Assistito ai tempi della crisi economica. Ritornare. Per ricominciare. Un aiuto per ritornare volontariamente al tuo Paese”

IMMIGRAZIONE
A Roma l’incontro “Il Ritorno Volontario Assistito ai tempi della crisi economica. Ritornare. Per ricominciare. Un aiuto per ritornare volontariamente al tuo Paese”
L’iniziativa è stata promossa dal Consiglio Nazionale Ordine Assistenti Sociali, dal Progetto Rete RIRVA - Consorzio Nazionale Idee in Rete, da CIR, OXFAM Italia e Coop. GEA



ROMA – Si è svolto a Roma, presso il Consiglio nazionale degli Ordini Assistenti Sociali, una conferenza stampa sul tema “Il Ritorno Volontario Assistito ai tempi della crisi economica. Ritornare. Per ricominciare. Un aiuto per ritornare volontariamente al tuo Paese”. L’iniziativa è stata promossa Consiglio Nazionale Ordine Assistenti Sociali, partner di sostegno della Rete RIRVA, dal Progetto Rete RIRVA - Consorzio Nazionale Idee in Rete, da CIR, OXFAM Italia e Coop. GEA .

Il Progetto “Rete Italiana per il Ritorno Volontario Assistito – Rete RIRVA IV fase”, è co-finanziato dal 2009 dal Fondo europeo Rimpatri – FR e dal ministero dell’Interno ed è realizzato dal Consorzio nazionale Idee in Rete , CIR, OXFAM Italia e GEA coop. Soc.

“Sono sempre più i migranti – spiega la nota diramata dal Cir - che ritornano volontariamente nei loro Paesi di origine, per diverse ragioni: per fallimento, per nostalgia, per reinvestire il capitale umano ed economico acquisito. La crisi economica sullo sfondo sta spingendo sempre più migranti a tornare volontariamente nei loro Paesi di origine. L'ISTAT nell'ultimo censimento ha rilevato una contrazione del 18,5% delle presenza nella popolazione straniera che in Italia è passata da 4.570.317 immigrati nel 2010 a 3.769.518 presenze nel 2011. I ritorni effettuati con l’assistenza e gli aiuti previsti dalla misura del Ritorno Volontario Assistito, sono passati in Italia dai 228 effettuati nel 2009 (1.300 in totale da giugno 2009 a giugno 2012), agli oltre 1.000 previsti per l’annualità corrente. La scelta volontaria del migrante di fare ritorno nel suo Paese di provenienza è una delle possibili opzioni del processo migratorio. Ed è la premessa necessaria del Ritorno volontario assistito (RVA), uno strumento che intende fornire sostegno e assistenza, appunto, nella fase di informazione e di preparazione del viaggio… La Rete RIRVA in questi anni – prosegue il comunicato - ha contribuito a promuovere un approccio comune alla misura in Italia nella convinzione che in una efficace politica di gestione del fenomeno migratorio, il RVA è uno dei possibili strumenti di sostegno ai migranti, che non si deve contrappone a quelli di accoglienza ed integrazione, ma anzi li integra, come risposta a delle necessità individuali”.

“Sostenere il ritorno volontario con un progetto che parte da una consulenza sociale in Italia e finanzia le spese di viaggio e quelle per la reintegrazione, attraverso ad esempio progetti di micro-imprenditoria, - ha affermato nel corso dell’incontro Christopher Hein, direttore del Consiglio Italiano per i Rifugiati - può fare una differenza sostanziale e rendere il loro ritorno sostenibile. Crediamo che l’assistenza al ritorno volontario debba entrare in maniera "normale" tra gli strumenti di chi lavora con rifugiati e migranti. In nessun modo in opposizione a politiche di integrazione, ma come risposta a dei bisogni specifici che emergono sempre più urgentemente da un segmento della popolazione. E come servizio alla persona deve essere inteso e presentato, sfatando uno stereotipo che troppo spesso ha accompagnato questa misura”

“L’informazione per la Rete RIRVA- ha invece spiegato Carla Olivieri, responsabile della rete Rirva - non può essere scissa dal tema della qualificazione dei servizi. Serve non solo a informare e rendere possibile l’accesso alla misura, ma anche a supportare il migrante nell’elaborare tale difficile scelta e impostare un progetto di reintegrazione che risponda alle aspirazioni e capacità del migrante, ma che possa allo stesso tempo essere realizzabile nel Paese di origine”. Dal canto suo Maurilia Bove, della Direzione centrale per i Servizi dell’Immigrazione e l’Asilo del Ministero dell’Interno, autorità responsabile del Programma di Ritorno, ha annunciato la prossima uscita del nuovo bando per il finanziamento della Rete informativa.

Anche il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Assistenti Sociali ha aderito al Progetto RIRVA come partner di supporto. “Non poteva essere altrimenti – ha dichiarato Edda Samory, presidente nazionale dell’Ordine - vista l’importanza che il tema dell’immigrazione riveste per la professione di assistente sociale. Il Ritorno Volontario Assistito ci vede coinvolti nelle attività di costruzione di un ‘progetto di vita’ a sostegno del migrante che sceglie di ritornare nel suo Paese di origine. I nostri colleghi che quotidianamente operano sul territorio sono in frontiera, e sanno bene quanto è importante il lavoro personalizzato e i progetti individualizzati.” “La loro distribuzione sul territorio – ha precisato Franca Bonin vicepresidente dell’Ordine Nazionale Assistenti Sociali- ci permettere di essere il primo contatto con i migranti, regolari o irregolari che siano”. Secondo Gianfranco Marocchi, presidente del Consorzio nazionale Idee in rete “i numeri dei ritorni, connessi alla crisi economica, spingono istituzioni e terzo settore a ragionare in modo diverso sul tema del ritorno. Non più come esito connesso ad un fallimento individuale ma come questione da affrontare a livello di sistema”. Nel corso della conferenza stampa è stato infine presentato lo spot ideato dalla Rete e la Guida per Operatori sul RVA, uno strumento sintetico e di facile utilizzo a supporto dell’attività di informazione e consulenza ai migranti sulla Misura nel territorio. (Inform)

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