Laura Garavini (Pd) sulle consultazioni di Pier Luigi Bersani in vista della formazione di un governo

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Laura Garavini (Pd) sulle consultazioni di Pier Luigi Bersani in vista della formazione di un governo

“Difficile dire come andrà a finire il tentativo di creare una maggioranza del cambiamento”

ROMA – “In questo momento viviamo giornate molto tese. È difficile dire come andrà a finire il tentativo di Bersani di creare una maggioranza del cambiamento”: così Laura Garavini, deputata riconfermata per il Pd nella ripartizione Europa, descrive i giorni in cui si susseguono le consultazioni da parte del segretario del Pd e leader della coalizione di centro-sinistra, Pier Luigi Bersani, a cui il capo dello Stato ha affidato in prima battuta l’incarico di formare il governo. 

“Base di partenza sono gli otto punti del Pd – scrive la Garavini nella sua ultima Newsletter, elencando, tra le proposte: “un piano straordinario per creare posti di lavoro con piccole opere nei Comuni; pagare finalmente almeno 10 miliardi di debiti alle piccole e medie imprese accumulati dalla pubblica amministrazione; eliminare l’Imu sui piccoli immobili; approvare una legge più severa contro la corruzione; abolire le province; investire nelle università e nelle scuole; uno stop al conflitto d’interessi”. “Con questi provvedimenti nascerebbe un’Italia nuova – scrive l’esponente democratico, che teme però la chiusura dei parlamentari del Movimento 5 Stelle. “La loro opposizione totale e massimalista è un dramma, perché – spiega - dopo decenni, per la prima volta in Parlamento, con il Movimento 5 Stelle, i numeri per un cambiamento ci sarebbero. Nel caso in cui non dovesse riuscire, non vedo altre alternative che tornare alle elezioni per chiedere la fiducia direttamente agli italiani sulla base di questi otto punti”. 

“Ciò che invece sarebbe possibile attraverso una politica della corresponsabilità, lo si vede in Sicilia: la giunta Crocetta, con il sostegno anche dei grillini, sta realizzando delle riforme importanti – rileva Laura Garavini, segnalando in particolare l’abolizione delle province. (Inform)