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mercoledì 27 marzo 2013

Da “Le 12 Stelle”, newsletter della Rappresentanza a Milano

COMMISSIONE EUROPEA
Da “Le 12 Stelle”, newsletter della Rappresentanza a Milano
Parlare d’Europa



MILANO - Parlare di temi europei non è mai stato facile. Diventa ancora più complicato in questo contesto storico, in cui l’immagine delle istituzioni europee è stata appannata dai fatti recenti e dall’asperità della crisi economica.

Uno dei motivi della difficoltà di parlare d’Europa è senz’altro la complessità della macchina istituzionale. Chi decide in Europa? Quale istituzione fa cosa? Chi mi rappresenta a Bruxelles? Se non ho un problema legato alla legislazione europea, con chi posso parlare? Non dare risposte a queste domande allontana inevitabilmente i cittadini dal processo di costruzione europea. Certo, l’opera di semplificazione dei media nazionali in termini di comunicazione ha fatto conoscere tante politiche europee ma in molti casi non ha portato a una maggiore chiarezza su cosa sia questa “Europa”. Il concetto rimane astratto, quindi poco comprensibile.

Spesso non è solo una questione di parole, ma dipende anche dalla difficoltà di immaginare una figura di riferimento, un volto noto che possa immediatamente farci capire cosa sia questa fantomatica “Europa”. Nella vita politica dei vari Stati membri i protagonisti sono maggiormente visibili e risulta facile capire quale forza politica o quale esponente politico si fa portavoce di un determinato tema. Si ha quindi maggiormente l’impressione di un rapporto democratico tra i cittadini e i politici che li rappresentano. In Europa nessuno sembra “metterci la faccia” ed è difficile per i destinatari delle politiche europee, ossia i cittadini e le imprese, avere una figura con cui dialogare. Le decisioni di Bruxelles sembrano prese in maniera poco trasparente da entità astratte, non democratiche e lontane dalle esigenze dei cittadini. In realtà, il modo di decidere dell’“Europa” è uno dei più trasparenti e dei più aperti al contributo dei cittadini. Prima ancora di presentare una proposta legislativa, la Commissione europea lancia una consultazione pubblica, grazie alla quale tutti i cittadini e attori interessati possono dire la loro. Inoltre, in ogni fase del processo legislativo i documenti della Commissione e del Parlamento sono pubblici e liberamente accessibili.

Eppure tutto ciò sembra non bastare. Cosa fare, allora, per far sì che i cittadini possano essere maggiormente informati sull’Europa? Cosa fare per farli partecipare maggiormente alla costruzione dell’Europa? Più semplicemente, come si possono coinvolgere i cittadini nelle scelte che le varie istituzioni europee compiono ogni giorno?

La Commissione ha deciso di puntare sulla comunicazione diretta e partecipativa con i cittadini. Non basta infatti informare i cittadini, non basta lanciare campagne promozionali sulle varie politiche europee. Bisogna superare le complessità della macchina istituzionale europea per parlare del perché le politiche europee sono importanti e di come i cittadini possono essere coinvolti. La Commissione ha deciso di raccogliere questa sfida dialogando e interagendo con i cittadini. Principalmente in due modi.

Il primo è una serie di incontri con i cittadini che la Commissione sta organizzando nei vari Stati membri nell’ambito dell’Anno europeo dei cittadini. Durante questi incontri, un Commissario europeo ci “mette la faccia”, ossia dialoga in prima persona con i cittadini e risponde alle loro domande. Si parla di Europa, di problemi reali e delle aspettative dei cittadini.

Un secondo modo è quello di creare dei canali diretti di comunicazione e partecipazione tramite i social media. La maggior parte della delle Direzioni Generali della Commissione (l’equivalente dei Ministeri nazionali) è presente sui principali social media.

Lo stesso vale per gli uffici di rappresentanza presenti nei vari Stati membri: la Rappresentanza in Italia, per esempio, è molto presente sia su Facebook che su Twitter.

Quotidianamente proponiamo vari temi all’interesse dei cittadini: si parla delle attività principali della Commissione, si discute del futuro dell’Europa, si affrontano i problemi che i cittadini incontrano nell’esercizio dei loro diritti europei. Quello che vogliamo è informare i cittadini, coinvolgerli nell’elaborazione delle politiche, rispondere ai loro dubbi e alle loro critiche. Per farlo, vogliamo privilegiare la comunicazione diretta e paritaria. Costruire un’Europa a misura di cittadino, in cui i cittadini europei possano riconoscersi, è importante. Se lo è in tempi normali, lo è ancora di più adesso che il valore dell’integrazione europea sembra essere passato in secondo piano.(Francesco Laera*-Le 12 Stelle/Inform)

*Rappresentanza a Milano della Commissione Europea

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