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venerdì 29 marzo 2013

Napolitano prende pausa di riflessione.

RASSEGNA STAMPA
Da La Stampa.it, 29.3.2013
Napolitano prende pausa di riflessione. Berlusconi: “Governissimo”. No del Pd. I grillini: sì solo a governo Cinque Stelle
Giornata di consultazioni al Colle, il Capo dello Stato prende tempo.. Enrico Letta: avrà il nostro sostegno

ROMA - Berlusconi e Grillo restano sulle loro posizioni, il Pd ribadisce il no all’ipotesi governissimo e si affida al Quirinale. La giornata di consultazioni-lampo al Colle per formare il nuovo governo finisce con un nulla di fatto. Giorgio napolitano prende tempo. «Il presidente si prende un momento di riflessione, non ho altro da aggiungere», ha annunciato il portavoce del Capo dello Stato Pasquale Cascella chiudendo la giornata. 
Nei colloqui di Napolitano per uscire dallo stallo politico-istituzionale che ha portato al congelamento dell’incarico di Pier Luigi Bersani, il Cavaliere e Roberto Maroni rilanciano la palla nel campo del segretario del Pd. Una palla che il Pd non vuole afferrare. «Il governissimo non è idoneo» dice Enrico Letta, che dopo le consultazioni ribadisce la fiducia nel Presidente. «Il nostro sostegno non mancherà» spiega, rilanciando la «convenzione costituente». 
Berlusconi e Maroni, ore prima, avevano ribadito che l’unica strada è quella di dar vita ad un governo «politico» e nel farlo avevano aperto all’ipotesi che a guidarlo fosse proprio il segretario del Pd. Un esecutivo delle larghe intese, sostenuto da tutte le forze politiche ad eccezione del Movimento di Beppe Grillo, al quale - secondo il Cavaliere - non c’è alternativa, se non il voto anticipato.  
Ma il Pd, intravedendo il rischio di un “abbraccio mortale” dell’ex premier, sbarra immediatamente la porta: «Mi sembra molto difficile ipotizzare un governo sostenuto insieme dal Pd e dal Pdl. La politica del Pdl è distante anni luce da quelle del Partito democratico», afferma Luigi Zanda, presidente dei senatori democrat, commentando a caldo le parole del leader Pdl. In mattinata, dopo un colloquio telefonico fra Grillo e Napolitano, le agenzie avevano rilanciato la notizia di un’apertura del Movimento Cinque Stelle all’appoggio ad un candidato «pseudo tecnico». Nel pomeriggio la smentita di Grillo: «Non ho mai parlato di governo pseudo tecnico», ha precisato il leader 5 Stelle.  
Poi la conferma dei capigruppo di Crimi e Lombardi dopo il colloquio al Quirinale: «Siamo disponibili a un solo governo: quello del Movimento 5 Stelle. Abbiamo rilanciato al Presidente Napolitano questa possibilità». E chi è il candidato premier? «Il progetto per noi è l’importante, e si riassume nei nostri 20 punti di programma. Il nome, per la filosofia del Movimento 5 Stelle non è essenziale: conta il progetto», spiega la Lombardi. La parola «pseudo tecnico» era stata pronunciata dal capogruppo al Senato, Vito Crimi, nel corso della riunione con i parlamentari del M5S a Montecitorio. Crimi aveva detto di aver sentito Beppe Grillo ed ha riferito della telefonata intercorsa tra il leader “a cinque stelle” ed il presidente della Repubblica: un contatto «previsto» che rientra nella «prassi istituzionale», visto che Grillo non sarà al Quirinale per le consultazioni. Presi d’assalto dai cronisti alla Camera, i parlamentari “stellati” gettano acqua sul fuoco.  
Grillo non è salito al Quirinale. Dove invece si è recato il Cavaliere, accompagnato dai capigruppo Renato Schifani e Renato Brunetta, e dalla delegazione leghista guidata da Roberto Maroni. «Abbiamo manifestato la nostra posizione che è la posizione di sempre», premette l’ex premier. «E nell’interesse del Paese si deve trovare un modo per dare vita, insieme, ad un governo di coalizione» al quale partecipino il Pd, il Pdl, la Lega e Scelta Civica. Guidato da chi? gli chiedono i giornalisti. «Il Pd avanzi una candidatura. Ci va bene quella del segretario Bersani, così come altre candidature», risponde Berlusconi, dicendosi pronto a incontrare gli altri partiti per concordare i «provvedimenti urgenti» che si impongono per affrontare «la difficilissima situazione dell’economia». Il Cavaliere sbarra la strada a nuovi tentativi sul “modello Monti”: il prossimo governo «deve essere politico, vista l’esperienza tragica del governo tecnico». Parole che rischiano di complicare anche l’ipotesi di un “governo del presidente”. Berlusconi pone la questione sotto forma di aut aut: «Questa è la nostra posizione e non riteniamo che ce ne siano altre». A far capire quale sia l’alternativa ci pensa il leader del Carroccio: «Siamo stati contro Monti figuriamoci se arriva un altro governo del genere; allora meglio le elezioni».  
Da Scelta Civica, invece, apertura totale. «Scelta Civica si impegna con grande determinazione a fare tutto ciò che è necessario senza chiedere nulla ma siamo disponibili a seguire chi vuole cambiare il paese» fa sapere il capogruppo Andrea Olivero. «Abbiamo proposto al capo dello Stato- dice- di avviare delle esplorazioni per verificare le compatibilità programmatiche e le soluzioni per possibili convergenze».  (La Stampa.it del 29 marzo 2013)
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