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martedì 30 aprile 2013

Edoardo Pacelli: “Il convivio”


ITALIANI ALL’ESTERO
Da “Italiamiga”, Rio de Janeiro
Edoardo Pacelli: “Il convivio”

RIO DE JANEIRO - Una delle più importanti tradizioni lasciateci dai Romani, è il convivio, la riunione cioè di amici intorno ad una tavola imbandita. Ed è stato un vero incontro di amici quello che è avvenuto nella Casa d’Italia questo lunedì 29 aprile, che ha visto da una parte il Console Generale d’Italia, Mario Panaro e il delegato del CONI in Brasile, Alfredo Apicella, e, dall’altro, l’idolo della maggior tifoseria brasiliana, Artur Antunes Coimbra, in arte Zico, col suo direttore generale Fabio. 

Il motivo di questo incontro, ispirato dalle comuni attività a favore della gioventù meno fortunata, è stato quello di attribuire ad Alfredo Apicella l’esclusività per rappresentare in Italia la scuola di calcio di Zico. Nei risvolti di questo importante accordo, c’è l’intenzione di creare una squadra di calcio “Azzurra”, costituita da giovani brasiliani di origine italiana, con la prospettiva di organizzare, sia in Brasile che in Italia, dei tornei attraverso i quali rinsaldare i vincoli tra i due paesi e favorire l’interscambio di giovani calciatori. Come nello spirito olimpico del CONI, condizione indispensabile per partecipare alla scuola di Zico, è l’attestato non solo di frequenza scolastica, ma, anche e soprattutto, la buona condotta sia nello studio che nel comportamento dei giovani atleti. 

Un avallo alla serietà del progetto, già di per sé valido a causa dei firmatari, è stata la presenza da un lato del Console Generale e del Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura e, dall’altro lato, dall’importante contributo del consigliere comunale Eliseu Kessler, presidente di una importante commissione del Municipio di Rio de Janeiro. Queste presenze servono a sottolineare l’importanza dell’accordo siglato, sia dal punto di vista sportivo, che da quello culturale. Oggi le scuole di Zico accolgono in tutto il Brasile oltre 4.000 ragazzi, dai sette ai diciassette anni, raggruppati in centri che accolgono ciascuno cento giovani. 

Con questa filosofia Apicella si appresta a portare in Italia il progetto che servirà a fare incontrare ai giovani che si trovino in sedi o in situazioni disagiate, una via di uscita, di speranza e di realizzazione. 

Lo sport, praticato in questa maniera, rappresenta veramente il viatico per una migliore filosofia di vita, perché insegna il rispetto per gli altri, la disciplina, il superamento degli ostacoli che la vita frappone alle nostre aspirazioni e ai nostri ideali. La lotta leale ed il sacrificio sono gli strumenti per riuscire non solo nello sport, ma anche e soprattutto, nella vita. (Edoardo Pacelli -Italiamiga /Inform)

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