EVENTI
Il Festival Nazionale della Letteratura
Città di Giulianova
Dal 2 al 5 maggio la rassegna letteraria
abruzzese gemellata con il Festival di Mantova
GIULIANOVA – Copre quasi l’intero arco dell’anno l’Italia dei festival
letterari. Il loro intento è quello di raggiungere gli appassionati di buone
letture e il grande pubblico, mettendo in luce autori emergenti e scrittori già
affermati a livello nazionale ed internazionale. Si propongono in formule
variegate che, di caso in caso, privilegiano un tema, un territorio, un filone
letterario, non mancando di coniugare il fatto culturale con l’evento
spettacolare. Insomma, un’occasione sempre preziosa per favorire l’incontro
diretto degli autori con i propri lettori e con il pubblico più vasto. Diversi
per storia e origini, promossi da intellettuali, associazioni culturali o dagli
editori, tutti rappresentano vere e proprie realtà di riferimento per la
narrativa, la poesia e la saggistica italiana. Per natura differenti dai premi
letterari - questi sì in numero impressionante, in ogni angolo d’Italia - dove
la partecipazione, talvolta onerosa, avviene a richiesta degli autori, i
festival invece definiscono sovente a priori la qualità della rassegna,
selezionando gli inviti agli scrittori e agli editori con riguardo ai temi, al
territorio e agli obiettivi culturali che si vogliono raggiungere. Cosicché,
nel panorama dei festival letterari italiani, alcuni si sono affermati per la
loro storia, per il prestigio conquistato e per la singolarità della formula.
Tra questi, per brevità, si segnalano il Salone Internazionale del Libro di
Torino, il Festival Internazionale di Poesia di Genova, la fiera della piccola
e media editoria di Roma “Più libri più liberi” e il Festival internazionale di
Roma “Letterature”, quindi le rassegne letterarie di Lucca e Ferrara, ma sopra
tutto il Festival della Letteratura di Mantova, di notevole richiamo nazionale
ed internazionale.
Proprio con il festival di Mantova è gemellato il Festival Nazionale della
Letteratura “Costa Blu” Città di Giulianova, quest’anno alla seconda edizione.
E’ il più giovane dei tre eventi letterari in Abruzzo, dopo il Festival delle
Letterature dell’Adriatico, finora con dodici edizioni svolte, e il Festival
letterario “Il Dio di mio padre” dedicato a John Fante, di Torricella Peligna,
quest’anno all’ottava edizione. Giovane sì, il Festival Nazionale di
Giulianova, ma già con la sua cifra vincente, grazie al successo raggiunto
all’esordio nel 2012 operando la scelta di rappresentare il meglio della
produzione letteraria regionale insieme ad autori di grande prestigio
nazionale. In una formula, peraltro, che alle presentazioni dei volumi, agli
incontri culturali con gli autori, ai seminari a tema, propone anche mostre,
buona musica e filmati di qualità. Indubbiamente una formula singolare ed
intrigante che si deve al talento, all’estro e alla tenacia d’una donna davvero
speciale, Patrizia Di Donato, che il festival ha creato e ne presiede con
competenza l’organizzazione. Alle spiccate doti di scrittrice Patrizia Di
Donato associa altrettante qualità manageriali, tanto da sfidare in mare aperto
le difficoltà dell’organizzazione d’un festival letterario nazionale non in una
grande città, che offrirebbe un ventaglio ampio di opportunità, ma in una
cittadina di provincia qual è Giulianova, dove lei è nata e vive. Insegnante,
con un’innata passione per la scrittura e la drammaturgia, Patrizia di Donato è
autrice sensibile, ricca di sfumature, con un linguaggio sapido e avvincente.
Non a caso, infatti, ha meritato numerosi riconoscimenti in premi letterari italiani
per il suo romanzo “Il gesto”, per alcuni suoi racconti, infine per la
sua ultima opera “La neve in tasca”, che ha conquistato lusinghieri
giudizi della critica, vari riconoscimenti e l’anno scorso il Premio Speciale
al Festival “Il Dio di mio padre”, dedicato a John Fante.
Ma veniamo all’edizione 2013 del Festival Letterario Città di Giulianova,
il cui programma assai ricco ed articolato d’iniziative è stato
presentato alla stampa lo scorso 23 aprile nell’Aula consiliare del Comune. “Non
è casuale la scelta di presentare il Festival oggi, 23 aprile, Giornata
Mondiale del Libro e del Diritto d’Autore, istituita dall’Unesco nel 1966.
Emblematica è la data del 23 aprile – ha sottolineato Azzurra
Marcozzi, addetta stampa del Festival – in quanto proprio il 23 aprile
del 1616 morirono tre Maestri della scrittura mondiale: Shakespeare, Cervantes
e Garcilaso Inca de la Vega”. “Siamo al cospetto di un evento molto
importante non solo per la città di Giulianova ma, direi, per l’intero Abruzzo,
e che ha avuto, grazie all’impegno dell’associazione Artemisia, una crescita
esponenziale, sia sotto il profilo qualitativo che quantitativo. Gli eventi
partiranno dal 2 fino al 5 maggio, giorno in cui scenderà il sipario nella
splendida cornice del Kursaal”, ha dichiarato il sindaco di Giulianova
Francesco Mastromauro, presente con l’assessore Nausicaa Cameli. “La nostra
città ospiterà, tanto in Centro storico quanto al Lido, oltre trenta autori,
tra scrittori, giornalisti e saggisti, con una numerosa serie di eventi collaterali,
dai reading ai momenti musicali, dalle mostre fotografiche ai cortometraggi, ai
documentari. Tra gli autori di livello nazionale e internazionale mi piace
ricordare Elda Lanza, allieva alla Sorbona di Jean Paul Sartre, prima
presentatrice della Tv italiana, scrittrice e giornalista; Concita De Gregorio,
già direttore de L’Unità ed attualmente firma prestigiosa del
quotidiano la Repubblica, presente al Festival col suo ultimo libro
uscito per Einaudi; Andrea Riscassi, lombardo, giornalista RAI, di cui si
ricordano le collaborazioni con Gianni Riotta, Enrico Deaglio ed Enzo Biagi;
Mariano Sabatini, romano, giornalista, autore televisivo, conduttore
radiofonico e scrittore; Ornella Albanese, giuliese, tra le autrici di punta
della casa editrice Mondadori”.
Patrizia Di Donato, scrittrice e presidente dell’associazione culturale
Artemisia, organizzatrice del festival, ha dichiarato: “Ringrazio il
sindaco, l’assessore Cameli e l’amministrazione comunale che, anche in questa
occasione, hanno dato dimostrazione di grande sensibilità, supportandoci
davvero molto. Quest’anno il Festival sarà più che mai una vera e propria
festa. Non quindi un evento ampolloso, pesante, come a volte la cultura viene
prospettata. Una festa – ha detto ancora Patrizia Di Donato –
dedicata ai libri, perché crediamo che ci sia una necessità di promuoverli
facendo conoscerne gli autori in un Paese, come il nostro, che conta appena 3
milioni di lettori. Abbiamo volutamente scelto come location due luoghi
simbolo, storici, di Giulianova: il Kursaal al Lido e la rinnovata Sala Buozzi
a Giulianova Alta. Anche in questa edizione abbiamo puntato moltissimo su
talenti abruzzesi, che tanto meritano ma che pure, a volte, non vengono tenuti
adeguatamente in considerazione”. Nicoletta Di Gregorio, presidente
dell’Associazione Editori Abruzzesi, così ha commentato: “E’
un’iniziativa davvero lodevole perché anche in una località di non grandissime
dimensioni, come Giulianova, si hanno eventi di grande rilievo come, appunto,
questo Festival, che offre una buona vetrina agli autori abruzzesi. Debbo
rimarcare la bella sinergia tra l’associazione Artemisia e l’Amministrazione
comunale. Per Giulianova e la regione intera è davvero una splendida kermesse”.
Per meglio entrare nello spirito del festival, ho rivolto a Patrizia Di
Donato alcune domande.
Patrizia Di Donato, sei una scrittrice molto apprezzata e presidente del
Festival Nazionale della Letteratura Città di Giulianova. Come è nata l’idea
d’organizzare un Festival letterario?
“L’idea nasce proprio dal senso della parola Festival e da una passione
presente e pulsante. Una festa, dunque, che si distingua dalla cultura molesta,
noiosa e imposta come certi ricordi giovanili, quando il raggio di sole
filtrato dalla finestra dell’edificio scolastico ci consolava dalla
cantilenante lettura manzoniana. Un incontro felice dove lettura e ascolto,
scrittura e confronto, siano in grado di avvicinare alla cultura”.
Un’impresa ardua. E’ risaputo che gli italiani non sono grandi lettori …
“Sì, hai ragione. Tre milioni di lettori “forti” che sostengono l’editoria
e tutto il resto che ignora l’indirizzo della libreria più vicina. E’ proprio
questo il punto. Bisogna continuare a lavorare perché la cultura chirografica,
quella attiva e viva, penetri nelle nostre coscienze come la materializzazione
della cultura del racconto orale, quello che l’uomo riconosce come bagaglio
ancestrale. La nonna che racconta in una fiaba il coraggio delle donne, il
nonno che descrive la guerra e le sue paure. Ecco, il libro è questo. E’ una
voce scritta, una testimonianza che servirà nel viaggio della vita. Un
testimone sempre accessibile e amabile, presente e vigile. Dalla famiglia alla
scuola, dagli organi preposti a chiunque se ne faccia carico con passione e
spirito pionieristico, tutti dovremmo sostenere la divulgazione della
conoscenza”.
Il Festival è gemellato con il Festivaletteratura di Mantova. Un
bell’inizio …
“Il gemellaggio tra il Festivaletteratura di Mantova e il Festival
Nazionale della Letteratura Città di Giulianova è stato siglato a settembre
dello scorso anno. Questo patto ha significato primariamente una condivisione
di intenti letterari, di prospettive e impegno per la continuità a proseguire.
Certo, il festival di Mantova è un evento grandioso dove un team di professionisti
lavora alacremente per la riuscita del più bel festival europeo. Noi siamo al
secondo anno e, nel nostro piccolo, siamo felici dei risultati ottenuti lo
scorso anno. Nutriamo la speranza che i cittadini entrino per ascoltare, per
prendere in mano un libro. La curiosità, da sempre, ha ripagato l’uomo con
grandi conquiste. A volte, ti fa restare seduto ad ascoltare gli autori
presenti ad un Festival“.
Entriamo per un attimo nel vivo del Festival. Un programma intenso,
rispetto allo scorso anno …
“Oltre alla presenza di valenti autori abruzzesi, che io stimo molto e che
ho sentito il bisogno di riscattare dagli angoli nascosti di librerie con
vetrine unicamente “estere”, quest’anno vedremo susseguirsi autori come Mariano
Sabatini, Elda Lanza, Ornella Albanese, Concita De Gregorio, Goffredo
Palmerini, Andrea Riscassi, Umberto Braccili, William Di Marco e molti altri.
La novità di quest’anno consiste nella scelta di una sezione dedicata ai
cortometraggi. Sarà presente, con il corto che ha vinto il primo premio al
Festival del cinema di Roma 2012, il regista Antonello Schioppa. E Giovanna Di
Lello, con un corto dedicato a John Fante, autore italoamericano che io amo
molto e che ha ispirato due racconti del mio libro La neve in tasca”.
La vostra associazione culturale si chiama Artemisia. C’è una motivazione?
“La parola deriva dal greco artemes, sano. La pianta dell’artemisia
aiuta a guarire. Come questa pianta, un libro possiede la proprietà di “sanare”
la mancanza di conoscenza, la solitudine, la noia. Nella mia borsa non manca
mai un libro. E’ un’amabile presenza”.
Dove si svolgerà il Festival?
“Due le strutture che ospiteranno il Festival. Volutamente storiche. La
stupenda Sala Buozzi a Giulianova Paese, gioiello architettonico risalente al
1930, da poco magistralmente ristrutturato, e lo straordinario Kursaal,
edificio liberty costruito nel 1909, che si affaccia davanti al mare
Adriatico”.
Cosa vorresti poter dire al termine del Festival, quando ormai tutte le
luci saranno spente?
“Vorrei poter provare quella sensazione di cuore pieno, come quando
percepisci di aver sfiorato la felicità ma non lo dici, perché temi che si
allontani. Lo scorso anno, quando il Kursaal era ormai vuoto, sono uscita sulla
stupenda terrazza affacciata sul Mare Adriatico ripercorrendo ogni momento,
come se l’averlo vissuto non era stato sufficiente: i volti, le parole, le
immagini, la musica e quella bellezza gioiosa che solo un libro sa regalare. Ed
ho pensato che questo figlio bello, questo Festival di carta e fiato, è giunto
nel momento giusto, quello dell’ora grande in cui tutto muta, dimentico del
male, del dolore e di ogni smarrimento. L’ora bella e unica del bene”.
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Ora qualche annotazione su Giulianova, splendida cittadina turistica della
costa teramana, una delle perle blu del mare d’Abruzzo. Documentata fin dal
neolitico la presenza umana in area giuliese, le origini di Giulianova
risalgono al III secolo a.C., quando i Romani edificarono Castrum Novum,
nei pressi dell’attuale centro. La colonia man mano assurse a luogo di
rilevanza commerciale e importante nodo nelle comunicazioni. Si dotò anche di
bagni termali. Spopolatasi a seguito delle invasioni barbariche, in epoca
altomedioevale la città assunse la denominazione di Castrum Sancti
Flaviani, per via dell’ospitalità data alle spoglie di San Flaviano,
Patriarca di Costantinopoli, che erano dirette a Ravenna. In onore del santo,
diventato poi patrono della città e al quale è dedicato il Duomo, il centro
prese il nome di Castel San Flaviano, a partire dal XII secolo. Il borgo,
passato man mano sotto la dominazione degli Ostrogoti, poi del Ducato di
Spoleto, quindi nel Regno di Sicilia e poi nel Regno di Napoli, nella seconda
metà del Trecento entrò in possesso della potente famiglia degli Acquaviva, che
ne fece una delle residenze principali fino alla distruzione della città, nel
1460, nel corso della sanguinosa battaglia tra le truppe angioine ed aragonesi,
al comando dei Capitani di ventura Jacopo Piccinino e Alessandro Sforza. Undici
anni più tardi Giulio Antonio Acquaviva, duca d’Atri, con diploma del Re di
Napoli, Ferdinando I, preferì far ricostruire il borgo in posizione più
arretrata ed elevata dalla costa, affidando la progettazione della cittadella
all’architetto Francesco Giorgio Martini, che si ispirò ai criteri di
razionalità e al gusto architettonico del Rinascimento. Da allora il centro
prese il nome di Giulia Nova, in onore di Giulio Acquaviva che ne aveva
disposto la ricostruzione. Il centro abitato originario, in parte
conservatosi fino ai giorni nostri, era interamante racchiuso entro una
poderosa cinta muraria della forma di un quadrilatero irregolare, difeso da
otto torrioni, di cui uno integrato nel palazzo ducale. Saccheggiata dai
Lanzichenecchi e, in epoca napoleonica, dai Francesi, Giulianova, dopo
l’unità d’Italia, fu la prima città abruzzese ad essere visitata dal Re
Vittorio Emanuele II.
Da quegli anni la città tornò a protendersi verso l’Adriatico, stimolata
dall’apertura al traffico della linea ferroviaria Ancona-Pescara, costituendo
il nucleo dell’attuale Giulianova Lido. Nei primi decenni del Novecento divenne
un’elegante stazione balneare della riviera adriatica e vi sorsero splendide
ville liberty che ancor oggi costeggiano il lungomare e il viale
dello Splendore, nella parte alta della città. In quegli anni venne edificato
anche il lussuoso albergo Kursaal, oggi adibito a congressi e mostre. Nel
corso dell’ultima guerra la città fu sconvolta da alcuni bombardamenti aerei.
Di particolare intensità fu quello effettuato dagli Alleati nel
febbraio 1944, che causò numerose vittime e danni materiali di una
certa entità. Nel dopoguerra Giulianova è tornata ad essere una città prospera,
con i suoi 24 mila abitanti fra le tre più popolose ed economicamente
importanti della provincia di Teramo. Tra le emergenze artistiche ed
architettoniche della città si segnalano: il Duomo di San Flaviano, superba
costruzione rinascimentale a forma ottagonale e a cupola semisferica. La cripta
conserva i resti del patrono San Flaviano. Il tempio è impreziosito dalle opere
di artisti contemporanei, fra i quali Venanzio Crocetti, Renato Coccia e Aligi
Sassu; il Santuario di Santa Maria dello Splendore, meta di pellegrinaggi,
complesso monumentale costituito dalla chiesa edificata nel 1907 e dall’annesso
convento dei Cappuccini; la chiesa di Santa Maria al Mare, risalente all’XI
secolo, nella parte medioevale di Giulianova Alta; la chiesa di Sant’Antonio,
tardo rinascimentale, costruita nella seconda metà del Cinquecento; la chiesa
della Misericordia, a forma trapezoidale, risalente al XVI secolo. Tra le
architetture civili di rilievo si segnalano il già citato Kursaal; la Colonia
Marina, complesso costruito negli anni Trenta del secolo scorso; il Lungomare
monumentale, per un’estensione di 700 metri, progettato nel 1932 dal giuliese
Giuseppe Meo; infine, il monumento a Vittorio Emanuele II, opera bronzea
realizzata nel 1894 dallo scultore Raffaello Pagliaccetti per commemorare la
visita del Re alla città, avvenuta nell’ottobre 1861. Dunque una città,
Giulianova, che all’interesse proprio del Festival della Letteratura coniuga un
significativo interesse artistico ed architettonico nelle sue emergenze
monumentali. Una bella città turistica, portuale e balneare, da visitare ed
apprezzare. (Goffredo Palmerini -Inform)
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