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mercoledì 3 aprile 2013

A Bruxelles il Gruppo giovani dell’Ance Sicilia


EUROPA E REGIONI
A Bruxelles il Gruppo giovani dell’Ance Sicilia

Esperti delle delegazione Ance di Bruxelles saranno a disposizione di sindaci ed enti locali siciliani per un potenziare l’utilizzo dei fondi europei

BRUXELLES – Esperti della delegazione Ance (Associazione Nazionale Costruttori Edili) di Bruxelles saranno a disposizione di sindaci ed enti locali siciliani per la segnalazione di bandi europei e la relativa presentazione di progetti. La disponibilità è stata confermata nel corso di una visita effettuata a Bruxelles alcuni giorni fa da parte del Gruppo giovani dell’Ance Sicilia, che ha partecipato al direttivo nazionale Ance svoltosi in loco in occasione di un corso sui nuovi strumenti europei per il periodo 2014-2020. 

Nella nota diffusa in proposito dall’Ance Sicilia, il presidente del Gruppo giovani, Angelo Turco spiega come tale proposta costituisca un contributo per “progettare tutti insieme il rilancio della Sicilia”. “È un momento favorevole - aggiunge – anche perché c’è un governo regionale che si sta dimostrando un interlocutore serio e capace di incidere sulle lungaggini burocratiche. Proponiamo al governo regionale, all’Anci Sicilia e all’Urps un ‘Patto pubblico-privato’ che favorisca l’utilizzo dei finanziamenti europei facendo leva sulla capacità di presentare buoni progetti e sulla loro rapida autorizzazione attraverso la definizione di corsie burocratiche preferenziali”. 

Il direttivo del Gruppo giovani di Ance Sicilia, facendo tesoro dei contenuti del corso che a Bruxelles li ha messi in contatto con eurodeputati, funzionari, avvocati e commercialisti, ha deciso di stimolare gli enti locali ad attivarsi su alcune specifiche misure di finanziamento quali, ad esempio, la messa in sicurezza degli edifici, il recupero e riutilizzo delle tratte ferroviarie dismesse e le cosiddette “linee verdi”. 

La nota segnala come la Sicilia abbia utilizzato solo il 40% delle risorse che l’Europa le ha messo a disposizione negli ultimi sei anni, mentre il 23% delle stesse è stato restituito per mancanza di impegni di spesa. Ciò è accaduto – si rileva - perché spesso i Comuni e gli enti che possono accedere direttamente ai programmi comunitari non dispongono di figure professionali preparate ad “intercettare” i bandi e a proporre progetti, oppure perché, pur avendo ottenuto il finanziamento, le autorizzazioni alla realizzazione delle opere arrivano dalle locali autorità competenti oltre il tempo massimo. (Inform)

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