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lunedì 15 aprile 2013

Il Partito democratico in Spagna ribadisce l’importanza della circoscrizione Estero


PARTITI
Il Partito democratico in Spagna ribadisce l’importanza della circoscrizione Estero

In un comunicato diffuso dalla segreteria del Pd nel Paese iberico si chiede a Pier Luigi Bersani un intervento in favore dell’elezione dei rappresentanti espressione delle collettività residenti all’estero

MADRID – “Grande rammarico e delusione” del Partito democratico in Spagna per la proposta dei “Saggi” di abolire la circoscrizione Estero (vedi Inform di venerdì 12 aprile: http://comunicazioneinform.blogspot.it/2013/04/i-saggi-propongono-di-abolire-la.html), definita “spazio di espressione democratica e libertà” in una nota diffusa dalla segreteria del partito in loco in cui si ribadisce la centralità dell’elezione dei propri rappresentanti in Parlamento da parte dei connazionali all’estero. 

“La consistenza numerica degli italiani all’estero non è comparabile con le popolazioni espatriate di altri Paesi – si legge nel comunicato, che paragona i quattro milioni di connazionali alla più modesta presenza di francesi all’estero – un milione e mezzo – chiamati anch’essi a votare i propri rappresentanti. “Siamo persone che lavorano, tenacemente, tenendo alto il nome dell’Italia e, come si è dimostrato alle recenti elezioni, partecipando. Noi scegliamo i nostri rappresentanti con il voto di preferenza, eleggiamo quei diciotto parlamentari dalla Patagonia all’Australia all’Europa, con un esercizio responsabile dei nostri diritti di cittadini – aggiunge il Pd spagnolo, rivendicando l’importanza di scegliere tra candidati che siano espressione del territorio di emigrazione. “Più di una volta i nostri voti hanno dato contributi importanti alla politica. Chi vive all’estero ha una visione diversa, può portare progresso, può aiutare l’Italia ad essere più forte e moderna – prosegue la nota, ribadendo come dietro ai 18 parlamentari eletti vi siano “un milione centotremila voti validamente espressi, su quasi tre milioni e mezzo di elettori” e dichiarando disponibilità ad una riforma del sistema elettorale, “ma non togliendoci i nostri deputati e senatori”. “Votando per corrispondenza per i collegi italiani il problema – viene ribadito - rimane lo stesso”. 

“Il Pd è il primo partito all’estero, siamo forti e ben organizzati. Il populismo, sia berlusconiano, sia dei grillini, non attecchisce tra di noi: 288.000 voti al Pd e 180.000 a Scelta Civica. Queste sono le nostre opinioni. Questo voto merita dal nostro segretario il massimo rispetto – prosegue la nota, che chiede a Pier Luigi Bersani “una espressione di dissenso e chiarificatrice della posizione del partito su questi temi e di solidarietà verso i milioni di cittadini italiani che verrebbero privati di uno strumento di democrazia che la Francia ci ha copiato e che ha reso l’Italia pioniera, già dal 2001”. 

Pertanto, nell’ambito di una revisione costituzionale, si chiede al Pd, “forte della maggioranza assoluta alla Camera dei Deputati”, di tener conto dei seguenti criteri: “inaccettabilità della soppressione della circoscrizione Estero; in caso di diminuzione globale del numero dei parlamentari, di non prescindere dalla consistenza numerica dei connazionali che partecipano al voto”, assicurando rappresentatività con un numero non inferiore a 8 deputati; “in caso di revisione del bicameralismo, con il Senato delle Autonomie, di riservare una quota di rappresentanza a candidati eletti all’estero o, in alternativa, di considerare le quattro ripartizioni come Regioni d’Italia”. 

“Lavoriamo lealmente e con passione, su base pienamente volontaria ed apportiamo una visione diversa, essenziale al dibattito politico. Diluire milioni di voti – conclude il comunicato -può danneggiare il principio di rappresentanza anche in Italia”. (Inform)

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