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lunedì 15 aprile 2013

Laura Garavini (Pd) sulla proposta formulata dai “Saggi”


CIRCOSCRIZIONE ESTERO
Laura Garavini (Pd) sulla proposta formulata dai “Saggi”

“Un errore chiederne l’abolizione perché strumento fondamentale per mantenere i rapporti con gli italiani nel mondo”

ROMA - “Il diritto dei connazionali all’estero di eleggere i propri rappresentanti è uno strumento fondamentale che l’Italia ha a disposizione per mantenere i rapporti con il sempre crescente numero di italiani nel mondo, che rappresentano una vera risorsa per il futuro del Paese”: questa la valutazione che Laura Garavini, deputata riconfermata per il Pd nella ripartizione Europa alle ultime elezioni politiche, contrappone alla proposta dei “Saggi” di abolire la circoscrizione Estero. Una proposta che l’esponente democratico, componente dell’ufficio di Presidenza del gruppo Pd alla Camera dei Deputati, giudica indice di miopia, evidenziando come Paesi quali la Francia “hanno appena introdotto la circoscrizione Estero seguendo il nostro esempio”. 

“Bisogna invece introdurre delle riforme radicali per quanto riguarda il sistema del voto all’estero, riforme che il Pd chiede da anni – rileva Laura Garavini, - così da rendere le operazioni di voto più sicure e più trasparenti. Essenziale, ad esempio, è una registrazione pre-elettorale di coloro che vogliano esercitare il voto per corrispondenza, così da evitare, da un lato, che vengano sprecati soldi e dall’altro che migliaia e migliaia di plichi, non arrivando al destinatario, possano essere intercettati da malintenzionati, che ne abusino per commettere brogli elettorali”. 

L’esponente democratico parla poi della riduzione di un terzo dei parlamentari eletti all’estero, proposta “in linea con le proposte presentate dai saggi riguardo alle elezioni sul territorio nazionale e non nuova al partito”: “i deputati del Pd eletti all’estero – segnala - hanno già votato una proposta analoga nell’ultima legislatura”. 

“In sintesi- conclude, - una riforma della circoscrizione estero va fatta, e il Pd la chiede da tempo. Ma noi non accettiamo la cancellazione dei diritti dei connazionali all’estero. Gli italiani nel mondo sono una risorsa per il Paese, e vanno trattati come tali”. (Inform)

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