Per il reindirizzamento cliccate link to example

venerdì 31 maggio 2013

Dal Comites del South Australia una lettera al ministro degli Affari Esteri Emma Bonino

ITALIANI ALL’ESTERO
Dal Comites del South Australia una lettera al ministro degli Affari Esteri Emma Bonino

Il presidente del Comites, Vincenzo Papandrea, ribadisce l’importanza del Consolato italiano ad Adelaide, dell’investimento in lingua e cultura italiana, del rinnovamento di Comites e Cgie e del rilancio delle Camere di commercio italiane all’estero

ADELAIDE - Il Comites del South Australia ha inviato una lettera al nuovo ministro degli Affari Esteri, Emma Bonino, per richiamare attenzione su alcune problematiche che riguardano da vicino la collettività italiana residente in loco. Si tratta, in primis, del “futuro del Consolato italiano di Adelaide” – si legge nella missiva firmata dal presidente del Comites, Vincenzo Papandrea – ma anche di questioni concernenti l’insegnamento della lingua e cultura italiana all’estero, il rinnovo di Comites e Cgie e il rilancio delle Camere di commercio italiane all’estero.

Riguardo all’ipotesi di chiusura del Consolato, formulata nella passata legislatura, Papandrea richiama gli interventi messi in atto da collettività e autorità locali a favore del mantenimento della sede: una petizione di 15.000 firme presentata all’allora sottosegretario del Mae, Alfredo Mantica, una dimostrazione organizzata dinnanzi al Consolato, “gli interventi presso il governo dell’ex Primo Ministro Kevin Rudd e dell’ex Premier del South Australia Mike Rann e di numerosi parlamentari federali e statali, tra cui quello dell’allora ministro per gli Affari Multiculturali del South Australia, Grace Portolesi” e i “continui appelli del Comites stesso e della collettività”. “Solo la caduta del governo ha interrotto la politica di ridimensionamento della rete diplomatica consolare portando al congelamento della decisione di chiudere il Consolato di Adelaide – scrive il presidente del Comites, auspicando che “il nuovo governo si occupi, oltre che della grave situazione di crisi in Italia, anche del ripristino dei rapporti con gli italiani all’estero e del rilancio dell’immagine dell’Italia all’estero attraverso una politica di rinnovamento della rete diplomatica-consolare e di tutti gli altri organismi istituzionali, quali i Comites”.

Ribadita quindi l’importanza della presenza italiana ad Adelaide, “la comunità più numerosa rispetto a tutte le altri comunità etniche”, con “15.000 iscritti all’Aire e 90.000 residenti di origini italiane”, rilevanza che incide anche sulla politica culturale messa in atto in questi anni e sulle relazioni economiche tra i due Paesi. “Lo Stato del South Australia – si legge nella missiva - ha stipulato con il governo italiano un Memorandum of Understanding sull’insegnamento della lingua e cultura italiana e vari accordi di natura diversa con alcune Regioni italiane tra cui la Campania, la Calabria, la Puglia, la Basilicata e con la Provincia di Trento; la presenza di compagnie italiane in questo Stato è aumentata notevolmente negli ultimi anni con ottimi risultati economici”.

“Sembra perfino superfluo affermare che l’insegnamento e la diffusione della lingua e cultura italiana all’estero sia d’importanza fondamentale al mantenimento dell’identità delle nostre comunità sparse in tutto il mondo, ma nello stesso tempo il Comites ritiene fondamentale anche per l’Italia riconoscere concretamente, sia dal punto di vista storico che economico, il grande ruolo degli italiani nel mondo che in un secolo hanno promosso settori importanti dell’economia italiana come il turismo, il commercio e tutto ciò che è made in Italy, per non parlare delle famose rimesse che hanno avuto un notevole ruolo nello sviluppo dell’Italia. Bisogna riprendere il cammino che è stato interrotto dai precedenti governi, che hanno quasi azzerato i contributi alla lingua – scrive Papandrea, - e ritrovare un giusto ed equilibrato contesto della lingua a livello internazionale, anche attraverso la riforma della ormai vecchia e superata legge 153/71. Occorre una nuova legge che miri ad internazionalizzare l’Italia anche attraverso l’insegnamento e la diffusione della lingua e cultura, non più rivolta esclusivamente agli Italiani all’estero e ai loro discendenti, ma aperta al mondo intero”.

Richiamata anche la necessità di una riforma di Comites e Cgie, “una riforma – si precisa – che dia maggiori poteri ai Comites sul territorio e al Cgie nei confronti del governo e del Parlamento”, auspicando al più presto nuove elezioni per il rinnovo di questi organismi.

In ultimo, il Comites riconosce il ruolo delle Camere di commercio italiane all’estero, “espressione di quella comunità imprenditoriale locale italiana che continua a promuovere il Made in Italy”. “Il ruolo di queste istituzioni resta sempre importante, particolarmente in South Australia dove non esiste un Ufficio Commerciale presso il Consolato d’Italia, per cui l’interazione e il rapporto tra questi enti è indispensabile, non solo per l’appoggio e il supporto alle aziende italiane, ma anche per affrontare le tante esigenze dei nuovi contatti e ditte italiane che in questo momento cercano nuovi mercati ed opportunità. Negli ultimi anni sono state introdotte nuove strategie economiche per quanto riguarda le Camere di Commercio italiane all’estero, soprattutto nell’ambito della riduzione e redistribuzione dei fondi. La Camera di Commercio italiana di Adelaide ha finora saputo gestire la difficilissima situazione, ma si auspica – conclude Papandrea - un continuo appoggio e un incremento delle risorse per garantire una presenza e un servizio alle aziende italiane che operano in questo Stato”. (Inform)

Nessun commento:

Posta un commento