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giovedì 4 aprile 2013

A Foligno “Cittadinanza Prossima”


CONVEGNI
A Foligno “Cittadinanza Prossima”

Si è svolta il 3 aprile un’iniziativa promossa dall’Ital Uil per ribadire la necessità di un intervento legislativo sui termini per l’acquisto e il riconoscimento della cittadinanza italiana

FOLIGNO - “È inconcepibile che i minori nati in Italia restino stranieri”: richiamando così le parole del capo dello Stato, il vice presidente dell’Ital Uil, Alberto Sera, ha introdotto a Foligno il convegno dedicato alla “Cittadinanza Prossima”. 

Dal titolo stesso del convegno ha preso spunto la relazione introduttiva del segretario generale della Uil Umbria, Claudio Bendini, il quale ha sottolineato come “senza la cittadinanza si rischia una indegna differenziazione sociale, poiché spesso proprio la cittadinanza dà il senso dell’accettazione reciproca”. 

Nel corso dell’incontro – si legge nella nota dell’Ital Uil diffusa in proposito - è intervenuto anche il coordinatore regionale Ital del Lazio, Maurizio Soru, ha raccontato come “con il servizio agli immigrati sui permessi di soggiorno è entrata nei nostri uffici una ventata di nuovi bisogni, nuovi diritti, nuove attese, nuove culture, nuove amicizie”. “Con una legge di cittadinanza si darà alla nostra società nuova sostanza emotiva, sociale, giuridica, conoscitiva, organizzativa, di soggetti attivi di politica concreta. Un impegno forte – ha affermato - per dare ai nuovi attori del palcoscenico sociale autori che scrivano il testo di nuovi diritti”. 

Cristiano Napolitano, assessore alle Politiche Sociali del Comune di Foligno, nel presentare la delibera comunale sul “Riconoscimento di cittadinanza simbolica italiana ai minori stranieri nati in Italia e residenti nel comune di Foligno” ha ringraziato la Uil e l’Ital per l’iniziativa che “dà sostanza sul territorio alle iniziative simboliche”. “Il consenso intorno alla nuova cittadinanza – ha dichiarato Napolitano - va costruito giorno dopo giorno, perché c’è ancora una parte della popolazione che con certi argomenti non ci si vuole neppure confrontare”. 

“L’attuale legge sulla cittadinanza – ha aggiunto Fiamingo, avvocato della Consulta dei Legali della Uil - non solo appare anacronistica e farraginosa, nonostante l’intervento dell’esperienza giurisprudenziale che supplisce a tale lacunosità, ma anche discriminatoria perché non garantisce pari opportunità nell’accesso al lavoro pubblico. Per questo occorre intervenire sui vuoti, sulle anomalie procedurali e sul contrasto di norme”. 

Nel corso del convegno, Gabriele di Mascio della Uim, ha presentato un’analisi sui procedimenti di concessione della cittadinanza nei principali Paesi europei, sottolineando come “l’interconnessione tra residenza, nascita, famiglia, scuola, proiezioni demografiche e burocratiche, rendono sempre più retrò la differenza tra ius sanguinis e ius soli”. Di Mascio ha concluso il suo intervento citando Ernest Renan: “la cittadinanza è un plebiscito quotidiano: ogni giorno i membri della comunità politica scelgono di ubbidire alla legge”. 

Beppe Casucci, responsabile nazionale del dipartimento politiche migratorie Uil ha puntato il dito sulle discriminazioni dovute a normative sulla previdenza, sul lavoro pubblico, sulle retribuzioni. “Una società che crea diversità produce conflitti - ha sostenuto Casucci, che ha inoltre posto l’accento sulla necessità di rendere più stabile il permesso di soggiorno e più corretta l’applicazione dell’ attuale legge sulla cittadinanza. 

Alberto Sera, nel concludere i lavori, ha citato una frase tratta dal blog Solferino 28 anni: “nuovi italiani che però italiani non sono. Senza cittadinanza, novelli semi-apolidi dai diritti mozzati, cresciuti qui, vissuti qui, a cui non basta neppure essere nati qui”. 

È per questo diritto – ha affermato - che l’Ital e la Uil si impegnano. (Inform)

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